Tra Russia e Cina. Lungo il fiume Amur Stampa E-mail

Colin Thubron

Tra Russia e Cina
Lungo il fiume Amur


Ponte alle Grazie, pagg.335, € 18,50

 

thubron russia  Con questo libro, lo scrittore inglese Colin Thubron, uno dei più noti autori della narrativa di viaggio, accompagna il lettore alla scoperta del cuore dell'Asia, un'area cruciale della geopolitica mondiale.

  "In queste zone così inesplorate – spiega l'Autore – nasce uno dei fiumi più incredibili della Terra, con un bacino idrografico che occupa il doppio dell'estensione del Pakistan e più di duecento affluenti, alcuni dei quali in primavera vi si riversano, immensi, favorendone la piena. Per migliaia di chilometri, l'Amur segna il confine tra la Russia e la Cina: una linea di frattura caratterizzata da diffidenze ancestrali".

  L'Amur – nome dall'origine "ancora sconosciuta" – sembra posizionarsi "al decimo o all'ottavo posto nella classifica dei fiumi più lunghi del mondo".

  Il primo degli affluenti dell'Amur è il fiume Onon, nelle cui acque si immerse, "dopo essere sfuggito ad alcuni predoni", Gengis Khan, "tenendosi a galla a fatica, con le mani rinchiuse nella canga, un ceppo di legno con cui l'avevano imprigionato e, infine, riuscì a scappare". Sulle rive dell'Onon, i mongoli si unirono sotto la guida di Gengis Khan, aprendo la strada "a un impero fondato sulla cavalleria".

  "Gengis Khan – aggiunge Thubron -, pur senza lasciare tracce concrete nei territori del bacino dell'Onon, vive con forza nell'immaginazione".

  Nella valle dell'Amur, tra la Siberia e l'Estremo Oriente russo, sono sparpagliati i cosiddetti "piccoli popoli", come i Nanai (circa dodicimila persone) e gli Ulchi (circa tremila persone).

  Gli Ulchi parlano una lingua "simile a quella dei Manciù e dell'antico popolo tungusico della Siberia Centrale", ridotta ormai "alle conversazioni domestiche tra anziani". "I loro villaggi lungo gli affluenti più tranquilli dell'Amur" – spiega l'Autore – "sono molto lontani tra loro e in genere consistono in poche file di case vecchie lungo rive di ciottoli neri".

  Proseguendo il proprio corso, l'Amur "diventa cinese", trasformandosi in "Heilongjiang, il fiume del Drago Nero", che, "come tutti i più grandi corsi d'acqua della Cina, scorre da ovest a est": "questa traiettoria geografica potrebbe suggerire [...] che il corso d'acqua appartenga alla Cina, perché i più grandi fiumi della Russia scorrono tutti verso nord".

  L'avvincente viaggio di Thubron si conclude "nel punto in cui l'Amur va a tuffarsi nell'oceano, rabbuiato dalle correnti che ha incontrato durante il suo lungo viaggio".