Gli orizzonti della nuova geopolitica. Verso il 2050 Stampa E-mail

Gianfranco Lizza

Gli orizzonti della nuova geopolitica
Verso il 2050


Utet Università, pagg.161, € 19,00

 

lizza geopolitica  Le sfide geopolitiche del futuro – dalla potenza del digitale al potere della propaganda, dalla metamorfosi della società alla manipolazione dei conflitti, fino alla crescente rivalità fra Stati Uniti e Cina – sono oggetto di analisi da parte di Gianfranco Lizza, allievo di Ernesto Massi (il fondatore nel 1939 della rivista "Geopolitica") e già docente della Sapienza, in questo recente volume di agevole lettura. "Un libro che – scrive, nella Prefazione, Maria Paola Pagnini – è uno strumento per capire il complesso mondo di oggi e per affacciarsi sul mondo di domani".

  Secondo le statistiche e le previsioni sullo sviluppo demografico, nel 2050 il pianeta sarà popolato da 9,7 miliardi di persone, "prima di raggiungere il picco di circa 11 miliardi alla fine del secolo, allorquando tenderà a stabilizzarsi e iniziare a decrescere". Tale crescita non sarà omogenea in tutte le aree del mondo, che risulterà sostanzialmente spaccato in due: "la parte avanzata popolata di giovani, ma anche di molti adulti, perfettamente operativa e aggiornata; quella depressa esuberante di gioventù povera ma in via di formazione tecno-culturale". Di qui la necessità, osserva Lizza, di "costruire un mondo nuovo con super istituzioni internazionali a cui nessuno potrà sottrarsi, che sostituiscano quelle attuali obsolete e incapaci di risolvere i problemi divenuti oramai globali".

  Lo sviluppo tecnologico ha assunto una dimensione geopolitica, come è emerso dal G7 del giugno 2021 in Cornovaglia. In tale ambito, il mondo occidentale dipende dalle industrie cinesi. E, "tenendo presente che il vero potere sta nella finanza, oggi vistosamente dilatato dallo sviluppo del digitale, non è impossibile prevedere che il nascente impero cinese, attraverso la sua affermazione economica per mezzo della Nuova Via della Seta, entrando lentamente nei principali gangli europei e nei cortili di casa dell'Occidente, si appropri di posizioni economicamente vitali, un domani facilmente declinabili in poteri politici".

  Le innovazioni tecnologiche determineranno entro il 2050 una radicale metamorfosi della società, che risulterà "completamente digitalizzata, nuovi stili di vita e nuovi linguaggi prenderanno il posto di quelli oggi esistenti, anche se sarà tutta da dimostrare l'efficacia delle nuove tecnologie sul benessere sociale. Sicuramente sarà una società molto più vulnerabile rispetto al passato, perché sempre più legata al funzionamento di connettori e processi tecnologici il cui dominio sarà dettato dalle infinite variabili della fisica quantistica. Ma senza salire tanto in alto, penso che basti pensare all'interruzione di elettricità per rendersene conto".

  Lizza ritiene che ci siano tutti i presupposti perché il secolo americano lasci il posto al secolo cinese: "Il punto è chiarire se l'Occidente riuscirà a controllare e contrastare il cammino della Cina e, soprattutto, se la sua potente marcia in avanti continuerà a mantenere i ritmi di sviluppo previsti. Come, per esempio, la paternità del 30% della crescita globale, e un PIL da 12 trilioni di dollari".

  Di fronte al "progressivo scivolamento" della Russia (definita "attore di primaria importanza") "verso l'abbraccio cinese con contemporaneo distacco dall'Europa", renderebbe necessario "lasciare aperto ogni possibile corridoio di dialogo e cooperazione" con Mosca. Biden – osserva l'Autore – "dovrebbe tendere verso più incisive strategie selettive per strappare la Russia dal pericoloso abbraccio cinese. Soprattutto dopo i recenti avvenimenti in Afghanistan".