Andreotti. Una biografia politica |
Tommaso Baris
IL LIBRO – Costituente, deputato, ministro, sette volte presidente del Consiglio, senatore a vita, Giulio Andreotti (1919-2013) ha attraversato tutta la storia dell'Italia repubblicana, nonostante accuse, scandali, processi. La sua straordinaria longevità politica ne ha fatto il simbolo non solo della Democrazia cristiana ma della stessa «Repubblica dei partiti» che ha retto per un cinquantennio il nostro Paese. Questo volume, partendo dalle carte del suo archivio personale, prova a storicizzarne la figura, ricostruendone la formazione nella Fuci con le iniziali simpatie «radicali», il rapporto con Alcide De Gasperi dalla Resistenza alla presidenza del Consiglio, l'adesione alla Dc e la lotta tra le sue correnti, l'azione da ministro (alle Finanze, alla Difesa, all'Industria), le relazioni con il Vaticano e le amministrazioni americane, sino alla contestazione del '68. Sostenitore di una Dc unita e perno del sistema politico, garante della collocazione occidentale ed europeista dell'Italia, Andreotti ha saputo ancorare l'opinione pubblica moderata al suo partito, sancendo, anche durante la «strategia della tensione», la sua imprescindibilità come rappresentante di una parte importante del Paese. DAL TESTO – "Quando scoppiò la vicenda del Sifar e fu denunciato il ruolo di De Lorenzo nella crisi del '64, ribadì di non conoscere i fatti specifici, anche se per la Cia se ne era occupato, ma ammise le illegalità, pur ribadendo che i materiali raccolti non erano stati usati. Accettò quindi la sostituzione di De Lorenzo, ma nei primi mesi del '68 ricordò che i servizi segreti militari, riorganizzati nel Sid, non potevano essere oggetto di una inchiesta parlamentare. A quel punto era diventato uno dei perni della maggioranza «centrista» della Dc, uscita riconfermata dal congresso del '67, favorevole a riforme che non spaventassero però l'elettorato moderato. La crescita Dc con il voto del maggio '68 parve confermare la bontà di questa linea, anche se il Pci, contro ogni aspettativa, aumentava i suoi consensi." L'AUTORE – Tommaso Baris insegna Storia contemporanea all'Università di Palermo. Si è occupato di fascismo e storia dell'Italia repubblicana. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo «C'era una volta la Dc. Intervento pubblico e costruzione del consenso nella Ciociaria andreottiana (1943-1979)» (Laterza, 2011). INDICE DELL'OPERA - Sigle e abbreviazioni – Introduzione - Parte prima. Un dirigente cattolico dal fascismo alla sua caduta (1919-1944) - I. La formazione di un dirigente cattolico (1. Le radici familiari: da Segni a Roma - 2. L'infanzia e la formazione scolastica nel fascismo (1919-1937) - 3. L'iscrizione alla Fuci: gli universitari cattolici nel regime fascista - 4. L'impegno in «Azione fucina» (settembre 1939-febbraio 1942) - 5. Dalla presidenza della Fuci alla crisi della dittatura (marzo 1942-giugno 1943) – Conclusioni) - II. Dalla Fuci alla Dc: crisi del fascismo, Resistenza ed impegno politico (1943-1944) (1. Andreotti davanti alla caduta di Mussolini (luglio-settembre 1943) - 2. Rino Camercanna: tra tentazioni radicali e richiami autorevoli - 3. Nella Roma occupata tra Fuci e Dc (settembre 1943-marzo 1944) - 4. Ricristianizzazione della società, formazione sociale dei cattolici ed impegno pubblico sino all'arrivo degli alleati (marzo-giugno 1944) - 5. Dopo la liberazione: la scelta della dc (giugno-agosto 1944) – conclusioni) - Parte seconda. Con De Gasperi nella Dc e al governo (1944-1954) - III. Tra partito e governo (luglio 1944-maggio 1947) (1. L'allievo alla prova: delegato nazionale dei gruppi giovanili (giugno 1944-gennaio 1945) - 2. Gli interventi sulla stampa: il ruolo della Dc nella politica italiana (febbraio-aprile 1945) - 3. Lo scudiero fidato: a «Il Popolo» e nei giovani - 4. Ancora nei gruppi giovanili: la battaglia per l'agnosticismo istituzionale - 5. La voce di De Gasperi: dalla Costituente al viaggio negli Usa (giugno 1946-gennaio 1947) - 6. La fine dei tripartito e l'arrivo al governo (gennaio-giugno 1947) – Conclusioni) - IV. Il sottosegretario in azione: dal IV al VII governo De Gasperi (giugno 1947-luglio 1951) (1. Sottosegretario alla presidenza sino al 18 aprile 1948 - 2. Un sottosegretario molto presente: dal IV governo De Gasperi allo scontro con i dossettiani (maggio 1948-giugno 1949) - 3. Un sottosegretario tuttofare: tra la riforma agraria, i gruppi giovanili Dc e il cinema italiano (luglio-dicembre 1949) - 4. Nel VI governo De Gasperi: scontri, tregue e rotture nell'esecutivo e nella Dc (gennaio 1950-luglio 1951) - 5. Una vittoria amara: dal consiglio nazionale di Grottaferrata al VII governo De Gasperi (giugno-luglio 1951) – Conclusioni) - V. Un discepolo a volte lontano dal maestro: dal VII governo De Gasperi alla morta del leader trentino (agosto 1951-agosto 1954) (1. Nel VII governo De Gasperi: tra Trieste, Iniziativa democratica e l'«Operazione Sturzo» (agosto 1951-maggio 1952) - 2. Verso le politiche: tra scontri interni e pressioni esterne (giugno 1952-maggio 1953) - 3. Il voto del '53 e le sue conseguenze: da De Gasperi a Fanfani passando per Pella (giugno 1953-gennaio 1954) - 4. Un discepolo distante dal maestro: per una Dc centrista (febbraio-aprile 1954) - 5. Primavera e congresso di Napoli (maggio-giugno 1954) – Conclusioni) - Parte terza. Andreotti simbolo del potere democristiano: tra correnti e ministeri (1954-1969) - VI. Dopo De Gasperi: Primavera, la conquista del Lazio e i primi incarichi ministeriali (1954-1958) (1. Nelle lotte di correnti dentro la Dc: dalla morte di De Gasperi all'elezione di Gronchi - 2. Al governo: l'incarico di ministro delle Finanze - 3. La costruzione del consenso a Roma e nel Lazio e il rilancio di Primavera (1954-1956) - 4. Primavera a congresso: Andreotti a Trento nell'ottobre del 1956 - 5. Con Segni presidente del Consiglio (1957-1958) - 6. L'alfiere del «progresso senza avventure»: da Zoli alle elezioni del '58 – Conclusioni) - VII. Tra Fanfani e Moro: scandali, lotte di corrente e nuovi impegni di governo sino al centro-sinistra (1958-1963) (1. Dal Tesoro alla Difesa (giugno 1958-gennaio 1959) - 2. Contro Fanfani: da Milazzo alla Domus Mariae (febbraio 1959-marzo 1960) - 3. Primavera a Firenze: tra Moro e Fanfani (marzo-ottobre 1959) - 4. Dopo Firenze: da Segni a Tambroni (ottobre 1959-luglio 1960) - 5. Di nuovo con Fanfani tra scandali, crisi internazionali e l'apertura ai socialisti (agosto 1960-novembre 1961) - 6. L'accettazione del centro-sinistra: il congresso di Napoli, l'elezione di Segni, la rimozione degli Jupiter (dicembre 1961-marzo 1963) – Conclusioni) - VIII. Un ministro per (quasi) tutte le stagioni: nella parabola del centro-sinistra (1963-1968) (1. Le elezioni politiche del 1963: calo di consensi e risposte - 2. Tra Moro, Leone, Kennedy (maggio-dicembre 1963) - 3. Un atteggiamento defilato: l'estate del «Piano Solo» - 4. Per il rilancio della Dc: dal congresso di Roma al ritorno in direzione (settembre 1964-aprile 1966) - 5. Nel II e III governo Moro (1964-1968) - 6. Dal congresso di Milano alle elezioni politiche del 1968 – Conclusioni) - Conclusioni: L'eclissi (parziale) tra studenti e operai (maggio 1968-novembre 1969) – Note – Ringraziamenti - Indice dei nomi |