Neuroschiavi (V edizione) Stampa E-mail

Marco Della Luna – Paolo Cioni

Neuroschiavi
Liberati dalla manipolazione psicologica, politica, economica e religiosa
V edizione aggiornata con l'analisi degli effetti psicologici della pandemia


Macro Edizioni, pagg.576, € 31,50

 

dellaluna neuroschiavi5  Questa quinta edizione riveduta e corretta del fortunato volume di Marco Della Luna e Paolo Cioni è aggiornata alla tematica della pandemia e ai suoi effetti, al suo story-telling e story-selling, nonché alla sua strumentalizzazione a chiari fini di ingegneria sociale. Contiene, inoltre, i dati disponibili sugli effetti delle misure di contenimento del contagio, e particolarmente del lockdown.

  L'uomo – spiegano gli Autori - tende "a dipendere, a conformarsi, a cercare rassicurazione e protezione, rinunciando in cambio alla libertà e al contatto con la realtà".

  Rispetto al passato, "L'odierna dinastia finanziaria ha un potere per certi versi maggiore, ma non si espone in proprio, perché è schermata dai parlamenti, dalle leggi, dal sistema democratico, che la esimono dalle responsabilità, dato che queste competono al popolo quale teoricamente sovrano". Questo "modello di ordinamento politico ed economico viene fatto accettare alla popolazione subalterna sfruttando il "frame" mentale della famiglia e del capofamiglia, ossia sfruttando il fatto che la popolazione è stata socializzata, nell'infanzia, in famiglia, a percepire l'autorità, lo stato, come continuatore della figura paterna, la quale è per sua natura legittima, benevola, preoccupata del bene dei "figli" e non interessata a ingannarli e a sfruttarli. Le istituzioni che riescono ad apparire come analoghe alla famiglia e continuatrici del padre interiorizzato nell'infanzia ottengono la fiducia, la compliance e l'opinio legitimitatis a livello popolare, anche se nei fatti sono tutt'altra cosa".

  Nell'attuale modello di società, "la quasi totalità delle persone, educata dalla televisione alla passività e alla pigrizia mentale sin dall'infanzia, non sviluppa di fatto la capacità di dirigere e mantenere l'attenzione autonomamente per più di pochi minuti, se non è emotivamente coinvolta, se non ha un interesse immediato che la spinga. Non è autosufficiente, non è capace di ricercare "a freddo", auto-attivandosi, le informazioni e assimilarle. Ne consegue che, per mantenere l'attenzione della gente, bisogna agire sulla sua emotività, sia anche per trasmetterle semplici informazioni".

  Della Luna e Cioni spiegano che l'"istruzione e la formazione per la generalità dei giovani mirano, e hanno sempre mirato attraverso la storia, ad adattarli al programma e agli interessi della classe dominante, - come del resto è logico. Quindi non sviluppa (lo fa solo la scuola per l'élite) il pensiero critico, autonomo, e con esso le capacità di vedere le cose, gli impulsi, le sollecitazioni, le situazioni in prospettiva, ma piuttosto si coltivano la dipendenza, la conformità".

  Nel mondo attuale, "la scuola ha tra i principali compiti quello di far sì che le nuove generazioni non dubitino che il sistema di potere sia democratico e legittimo nel suo insieme, ossia che osservi le sue regole esplicite di legittimazione (le Costituzioni, le Carte dei Diritti dell'Uomo ecc.), e che quindi non dubitino che gli atti compiuti da tali poteri siano giusti e morali, e che pertanto illegittimo e immorale sia contestarli".

  L'"insegnamento universitario e post-universitario è organizzato in guisa tale che gli studenti non acquisiscano la visione d'insieme, non imparino a considerare gli strumenti della dominazione come tali e dal punto di vista di chi li sviluppa e li usa, così che non ne possano capire il senso e che imparino a essere essenzialmente professionisti esecutori e specialisti di settore".

  "L'uomo – si legge ancora nel testo - è mediamente capace di 200 bit di informazione su 400 miliardi che il suo cervello elabora in un secondo - ossia di mezzo miliardesimo di ciò che avviene nel suo cervello. L'uomo è capace di consapevolezza quando esercita un'attenzione mirata, un'approfondita auto-osservazione (monitoraggio), a condizione di non essere troppo distratto o gravato da stress, stanchezza, allarme ecc.".

  Una situazione di "stress intenso, o ripetuto, o protratto, può abbassare le difese immunitarie e produrre altri effetti patogeni anche gravi. Un esempio che va citato è quello della carcerazione, specialmente se ingiusta, che può provocare profonde debilitazioni e avviare processi anche letali, come avvenuto nel caso, assai noto, di Enzo Tortora. Il trauma stressogeno può quindi essere adoperato per debilitare dissenzienti e avversari politici, culturali, religiosi, provocando in loro l'insorgere di disturbi anche organici".

  Un paragrafo del volume è dedicato al fenomeno del debunking, "una componente indispensabile nello strumentario della gestione della mente pubblica e dei comportamenti di massa nella società ricca, industrializzata e democratica": "L'uomo comune, non specificamente educato e formato, fa molta fatica a dire «so di non sapere», «sospendo il giudizio», «mancano dati», «forse le cose stanno in questo modo forse in un altro completamente diverso». L'uomo comune individua subito il vero e il falso, il giusto e il torto, l'amico e il nemico. Una informazione culturalmente onesta, al contrario, frequentemente dichiara i propri limiti, i propri dubbi, i propri «non si sa», la debolezza del proprio pensiero, la provvisorietà delle proprie verità. La mente pubblica vuole invece certezze e definitività. Respinge la sospensione del giudizio e la relatività del giudizio. Più i temi sono importanti ed emotigeni, più preferisce ed esige una informazione culturalmente disonesta ed è attratta da chi offre certezze con linguaggio categorico e connotazioni morali".