Paesaggio, identità e comunità tra locale e globale |
Luisa Bonesio Paesaggio, identità e comunità tra locale e globale Edizioni Diabasis, pagg, 232, Euro 18,00
IL LIBRO – Il volume intende tracciare il percorso del mutamento epocale di un concetto, quello di paesaggio, caduto progressivamente nell’oblio e oggi tornato ad affermarsi in tutta Europa come paradigma centrale e imprescindibile di una rinnovata consapevolezza dell’abitare e dei valori della territorialità. Interpretato, soprattutto in età romantica, come mera proiezione sentimentale ed emotiva di uno sguardo soggettivo, e perciò destinato a una fruizione di tipo estetico, incapace di concreta cura e salvaguardia del territorio, il paesaggio viene invece oggi riscoperto come espressione e forma da interpretare, là dove lo sguardo dell’uomo e la sua memoria storica incrociano i molteplici volti della terra, in vista non solo di una riqualificazione dei beni paesaggistici, di cui si rivendica l’aspetto culturale, oltre che naturale, ma soprattutto per corrispondere al crescente bisogno di identità e di differenzialità nel devastante processo di delocalizzazione provocato dalla globalizzazione.
DAL TESTO – “Da un punto di vista filosofico, l’osservatore (spesso ritratto come tale) che si pone di fronte al paesaggio, prendendone idealmente, e poi anche operativamente, le misure, inserendo i suoi elementi nella coerenza razionale di un calcolo geometrico, tratta lo spazio estetico della natura in modo tale da conferirgli una legalità e una dominabilità rappresentativa, sottraendolo all’indeterminatezza mitologica o alla simbolicità sacrale. Questa nuova prospettiva appare del tutto conforme al più generale progetto della regione moderna, avviata a fare della natura il campo del suo dominio senza resti, di un assoggettamento che sarà realizzato sul presupposto che si tratti di materia disanimata, di inerte estensione priva di proprio legalità e ordine: quella res extensa cartesianamente intensa come cieca quantità materiale, sottoposta al volere del soggetto pensante e misuratore, dal quale sarà sistematicamente sfruttata, violata e perseguitata al fine di estorcerne, con la violenza, segreti e risorse. In sostanza, la “costruzione legittima” della prospettiva rinascimentale è la figura di una messa in forma del mondo basata sulla contrapposizione di un soggetto e di una terra concepita come oggettualità interne della materia, in attesa di essere signoreggiata dall’imposizione delle umane misure.”
L’AUTRICE – Luisa Bonesio è docente di Estetica all’Università di Pavia e di Geofilosofia in vari corsi di formazione e di specializzazione. Studiosa del pensiero di Nietzsche, Spengler, Jünger e di estetica del paesaggio e di geofilosofia, si dedica da tempo all’elaborazione di un’ermeneutica del paesaggio. Tra i suoi scritti ricordiamo La terra invisibile, Geofilosofia del paesaggio, Passaggi al bosco. Ernst Jünger nell’era dei Titani, Oltre il paesaggio. I luoghi tra estetica e geofilosofia, Lapidario. Breviario di meditazione alpestre.
INDICE DELL’OPERA – Premessa – Capitolo primo. Il paesaggio come rappresentazione – Capitolo secondo. Natura, paesaggi, ambiente – Capitolo terzo. Un secolo ostile al paesaggio – Capitolo quarto. La riscorsa del paesaggio – Capitolo quinto. Ermeneutica del paesaggio – Capitolo sesto. Paesaggio come luogo dell’abitare – Bibliografia |