L'Europa riparte da Parigi? (Imperi n.11/2007) Stampa E-mail

L’Europa riparte da Parigi? (Imperi n.11/2007)

Nuove Idee, pagg. , Euro 22,90

 

imperi11.jpg   Il nuovo numero di Imperi, la rivista di Geopolitica e globalizzazione diretta da Aldo Di Lello, prende spunto dalle elezioni francesi per tracciare un quadro della situazione generale europea.

  “L’Europa – osserva Di Lello nell’Editoriale – appare a tutt’oggi un pachiderma oppressivo. […] Il pachiderma europeo appare una montagna di regole, divieti, controlli che complicano la vita dei cittadini, di censure e direttive che limitano i governi. Nessuno, per il resto, sa “chi” è l’Europa, quale sia il suo centro di comando, “chi” decide “dove” decide, e in nome di cosa, di quale mandato decida. Non si accorgono nemmeno, quei 500 milioni di cittadini, della presenza di quest’Europa nelle crisi mondiali e del suo peso effettivo nella soluzione dei conflitti, al di là del protagonismo di questo o quel ministro degli esteri. A che serve l’Europa? Eppure a qualcosa serve, e a più, assai più, di qualcosa, servirebbe. Un’Europa politicamente coesa, con un presidente eletto a suffragio universale e con istituzioni rappresentative comuni non sarebbe una semplice area di scambio, ma la prima potenza economica del globo, una potenza con una massa critica capace di condizionare pesantemente gli equilibri geopolitici eurasiatici, mediterranei e mediorientali. Con un’Europa simile, il mondo non sarebbe probabilmente più lo stesso. Difficile dire come sarebbe, ma avrebbe un nuovo centro di gravità permanente, per dirla con Battiato. Un fattore di equilibrio e di stabilizzazione, una barriera contro integralismi, radicalismi, utopismi messianici: là dove esiste una concentrazione tanto poderosa di cultura, di storia, di civiltà non potrebbe che scaturire un impero garante di pace”.

  “La lezione francese” è il titolo dell’articolo di Fabio Torriero, che apre il “Dossier Europa”. In esso, l’Autore spiega che il trionfo di Sarkozy nelle elezioni presidenziali francesi costituisce un grande fattore di novità dell’attuale politica europea.

  Anche Gloria Sabatini ravvisa nelle prime mosse del presidente francese il segnale della rottura con i vecchi schemi di un’Europa immobile. Valori forti e concretezza politica, secondo l’Autrice, possono rimettere in movimento il confronto delle idee nel continente e aprire una nuova stagione di modernizzazione.

  Antonio Pannullo prende in esame l’opposizione all’ideologismo e al burocratismo delle classi dirigenti dell’Ue, un sentimento variamento diffuso tra le popolazioni del Vecchio Continente. “…esiste […] anche un’Europa che non ci sta, un’Europa radicale che, sia pure con toni e modalità diverse, non accetta che qualcuno abbia deciso per gli altri. Qualcuno, in particolare, che non rappresenta il popolo europeo, perché non eletto direttamente. Né indirettamente”.

  “Il Sudamerica in cerca di identità” è il titolo di un altro dossier presente in questo numero di Imperi, dove si leggono scritti di Andrea Marcigliano, Raffaele Cazzola Hofmann, Marco Leofrigio, Marco Cochi, Eugenio Balsamo, Francesco Tortora, Marco Gaudesi, Antonio Albanese. Vi si spiega il ritorno del Subcontinente americano quale attore geopolitico. Oltre al petrolio venezuelano e al gas boliviano, si segnala la crescita del Brasile di Lula. Non si può ignorare, tuttavia, la mancanza di una comune strategia politica, in particolare nei confronti della potenza statunitense.

  Chiude il volume il saggio di Aldo Di Lello dal titolo “O geopolitica o ideologia”, dal quale emergono interessanti spunti di riflessione sulla geopolitica quale scienza della complessità che restituisce alla politica i suoi fattori elementari, originari e naturali.

  La rivista Imperi può essere richiesta all’Editrice Nuove Idee, viale delle Medaglie d’Oro, 73 – 00136 Roma. Tel. 06/45468600 . Il prezzo di un fascicolo ammonta a 22,90 euro, mentre l’abbonamento (3 volumi) costa 66,80 euro.