Pasto divino Stampa E-mail

Anselm Schubert

Pasto divino
Storia culinaria dell'eucaristia


Carocci Editore, pagg.227, € 22,00

 

schubert pasto  IL LIBRO – «Prendete e mangiate, questo è il mio corpo [...]. Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue». Con queste parole Gesù istituisce la comunione. Oggi, però, sappiamo che l'eucaristia cristiana nasce dagli antichi simposi. Si è discusso a lungo su cosa si mangiasse e si bevesse nella Chiesa delle origini: formaggio, pesce o verdure? Latte, succhi o miele? Oppure soltanto pane? Lievitato o azzimo? Vino rosso o bianco? Solo per l'officiante o anche per i fedeli? In epoca moderna i dubbi non hanno fatto che aumentare: non sarebbe più igienico usare un calice personale? Il vino può essere anche analcolico e la farina senza glutine? E cosa si deve usare nei paesi in cui non si trovano né grano né vino? Vanno bene anche Coca-Cola, noci di cocco e succhi di frutta? Anselm Schubert racconta la storia dell'eucaristia dal primo Cristianesimo a oggi concentrandosi perla prima volta sugli alimenti utilizzati. Ne risulta una brillante ricostruzione che fa vedere con altri occhi il Cristianesimo e il suo rito più solenne.
  La storia di quel che si usava per la comunione è anche una storia della teologia cristiana. Non è per nulla evidente, infatti, che cosa si debba intendere per pane e per vino, tant'è che i teologi cattolici hanno cercato di darne una definizione sin dal X secolo. Ed è anche sulla questione di come debba essere fatto il pane che la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente si sono divise nel 1504. A partire dal Seicento, poi, i protestanti hanno aspramente discusso sull'importanza che andava data o meno al problema del pane. La questione del vino - se e come lo si dovesse distribuire ai fedeli - ha dato vita ai dibattiti eresiologici dell'Antichità, ai movimenti cinquecenteschi degli utraquisti, critici verso la Chiesa, nonché alle recenti discussioni sui pericoli dell'alcolismo, del contagio dell'AIDS e della diffusione di infezioni.
  Infine, il modo in cui le Chiese si relazionano con gli ingredienti della comunione, con il pane e con il vino, ci dice molto di come si pongono nei confronti delle loro origini ebraiche. Le discussioni sul giusto tipo di pane e di vino si legano a un discorso più evanescente, con cui i teologi cercano di prendere le distanze dal rito ebraico, considerato come qualcosa di "legittimo", oppure di "epicureo" o "superstizioso", ma sempre comunque come qualcosa di ormai "svuotato di senso". Già i sinodi della Chiesa antica avevano proibito l'uso di pane non lievitato in quanto "ebraizzazione" estranea al cristianesimo, e anche l'introduzione nel XIX secolo del vino analcolico si accompagna a un certo rancore antisemita.
  La storia degli ingredienti della comunione è affascinante anche e proprio perché ci fa compiere un grande viaggio nella storia della cultura e dell'alimentazione di tutti i continenti, un viaggio che ci riporterà alla fine di nuovo al punto di partenza.

  DAL TESTO – "Questo culto solenne, celebrato da sacerdoti, non può più essere considerato, neppure volendo, come sacrificio di ringraziamento da parte della comunità. I cambiamenti avvenuti nella pratica generarono nuove interpretazioni. L'eucaristia del pane e del vino fu intesa sempre più come rievocazione del sacrificio espiatorio di Cristo sulla croce, e presto si giunse a credere che nell'eucaristia questo sacrificio fosse rinnovato o addirittura ripetuto. Il pasto comune si trasformò in un culto sacrificale, non diverso da quello compiuto nei templi ebraici o pagani.
  "La tradizione del pasto comune venne dunque separata dall'eucaristia, ma non certo dimenticata, fatto che non stupisce, dato che il simposio era stato per secoli parte integrante dei culti antichi. A rimanere furono soltanto alcuni banchetti (che gli studiosi, a partire da Hans Lietzmann, chiamano di solito agape)."

  L'AUTORE – Anselm Schubert, teologo, insegna Storia della Chiesa all'Università Friedrich-Alexander di Erlangen-Norimberga.

  INDICE DELL'OPERA - Carne e pane, birra, vino e Coca-Cola: una storia culinaria della comunione - Parte prima. Il pane e il vino dei cristiani - 1. Il culto del pasto nel cristianesimo delle origini (sino al 120) - 2. Il pasto cultuale nella Chiesa antica (120-400) - 3. Stati e tribù (400-800) - Parte seconda. Il pane e il vino della Chiesa - 4. La clericalizzazione delle sostanze (800-1050) - 5. Una cultura eucaristica (1050-1525) - Parte terza. Il pane e il vino della fede - 6. La disputa sul corpo di Dio (1525-1830) - 7. Il corpo di Dio nell'epoca industriale (1830-1970) - 8. Il ritorno della varietà (dal 1970) – Epilogo. Il «cocco della vita», un futuro antico – Ringraziamenti – Glossario – Note – Bibliografia - Indice dei nomi