Una legalità impossibile |
Antonio Grilli
IL LIBRO – I tormentati seicento giorni di vita della Repubblica sociale italiana, dall'autunno del 1943 all'aprile del 1945, videro una tragica escalation della guerra civile. Gli storici hanno utilizzato il termine di "imbarbarimento" per definire la lotta sempre più spietata tra il fascismo repubblicano e l'occupante tedesco, da un lato, e le formazioni partigiane dall'altro. Nella RSI, reprimere attività sovversive e ribellistiche mantenendo un simulacro di legalità - fosse pure la legalità fascista del Tribunale speciale per la difesa dello Stato - risultò impraticabile. E fu difficile per i giudici sanzionare con la legge anche semplici reati comuni, opponendosi agli intenti vendicativi dei caporioni fascisti e dell'alleato germanico. Il ministro della Giustizia della RSI, Piero Pisenti, sostenne e incoraggiò l'azione giudiziaria: lo riteneva vitale per l'immagine della repubblica di Mussolini e per la sua legittimità. Occorreva salvaguardare forme legali ed evitare giustizia sommaria e rappresaglie. Ma il Tribunale speciale aveva ormai perso la sua centralità repressiva e la giustizia ordinaria, isolata e sospettata di simpatie antifasciste, si rivelò impotente di fronte alla diffusa volontà nazifascista di "dare l'esempio" e di agire con violenza e con la logica del taglione. Il libro narra la storia di una legalità divenuta, in quel contesto di guerra, impossibile. DAL TESTO – "La giustizia ordinaria era e restava competente a punire delitti di sangue secondo il diritto comune. E in parte lo fece. La sua competenza conviveva però con l'azione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato (ricostituito con il decreto del duce 3 dicembre 1943). Come se non bastasse, vi si aggiunsero i tribunali militari regionali - cui spettava reprimere una vastissima gamma di azioni "sovversive" - e i tribunali militari straordinari, giudicanti "a titolo di esemplarità" su iniziativa di comandanti militari locali e di capi provincia. Teoricamente, essi avrebbero dovuto operare nel quadro del codice penale militare di guerra: quindi, innanzitutto, in presenza di un dichiarato stato di guerra e nei confronti di militari. Ma non fu così: travalicarono i limiti delle loro competenze e largheggiarono nell'irrogare condanne capitali. L'AUTORE – Antonio Grilli, studioso di Storia giuridica e delle istituzioni in età moderna e contemporanea, è stato ricercatore all'Università di Treviri (Germania), ove ha anche conseguito un dottorato in diritto. Attualmente è funzionario dell'Unione Europea a Bruxelles. Tra le sue pubblicazioni: "Le origini del diritto dell'Unione europea" (il Mulino, 2009), "Il difficile amalgama. Giustizia e codici nell'Europa di Napoleone" (Vittorio Klosterman, 2012) e "Tra fronda e collaborazione. Magistrati nell'Italia occupata 1943-1945" (Aracne, 2017). INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Salò e la giustizia - 1. La nascita della RSI (1.1. Un duce redivivo ed un alleato occupante - 1.2. I diversi centri di potere del Reich – 1.3. I provvedimenti fondativi della RSI – 1.4. Controllo, repressione e persecuzione – 1.5. La ricerca del consenso popolare e la capitale fantasma) - 2. Legiferare in emergenza: la normativa giudiziaria della RSI (2.1. La RSI eredita la giustizia del Regno d'Italia - 2.2. Lo stato di emergenza e l'agognata normalità: la legislazione giudiziaria di Salò) – 3. La protezione di una giustizia sospetta (3.1. La nomina di Pisenti – 3.2. Pisenti e la giustizia. L'intento di proteggere l'ordine giudiziario – 3.2.1. La giustizia come espressione della sovranità della RSI / 3.1.2. La protezione dell'ordine giudiziario come priorità assoluta / 3.2.3. La prudenza del ministro, il coraggio di un pretore, l'illegalità diffusa: Emilio Ondei, magistrato garantista / 3.2.4. Tolleranza ministeriale e astio fascista. La strategia dell'intesa con i magistrati / 3.2.5. Le invettive di Farinacci dalle colonne del "Regime fascista" / 3.2.6. Le vie di fatto dei puri e duri del fascismo: percosse al consigliere Berardelli – 3.3. I due volti dell'attacco alla classe giudiziaria: le necessità belliche tedesche e l'intransigenza fascista - 3.3.1. Arbitri di tedeschi e di fascisti, giustizie sommarie e illegalità / 3.3.2. Si diffondono arbitri e illegalità ai danni del corpo giudiziario - 3.4. Repressione contro una magistratura sovversiva? – 3.4.1. Alcune cifre / 3.4.2. Gli arresti di magistrati presunti "sovversivi" / 3.4.3. Denunce e astiose calunnie / 3.4.4. L'autodifesa, necessaria, del corpo giudiziario - 3.5. Fascismo e antifascismo nella giustizia. L'antifascisrno quotidiano della magistratura) – 4. Una giustizia in tempi difficili (4.1. Giudici sotto le bombe – 4.2. Situazioni delicate per i magistrati: polizie, caporioni fascisti e capi provincia della RSI – 4.3. Quanti magistrati per la RSI? – 4.4. Fidelizzare i giudici? Stipendi più alti ma pagati in ritardo – 4.5. Fedeltà al fascismo repubblicano: la controversa questione del giuramento – 4.6. La difficile mobilità del corpo giudiziario) – 5. Ricreare la normalità giudiziaria: l'esodo della Corte di cassazione (5.1. Il trasloco ministeriale - 5.1.1. Dopo il trasferimento, ricreare la normalità. Mistica del "tener duro" e livore contro gli imboscati – 5.2. La Corte di cassazione a Brescia: genesi difficile, inaugurazione solenne. La legittimità della RSI attraverso la giustizia - 5.2.1. Un esodo tormentato / 5.2.2. L'inaugurazione della Corte di cassazione di Brescia) - 6. Le zone di operazioni: il conflitto tra due alleati (6.1. Premessa - 6.2. Il caso particolare di Zara – 6.3. Le leggi di asservimento al Reich: la giustizia – 6.4. La reazione italiana – 6.5. I ricorsi per cassazione dalle zone dì operazioni ed altri problemi) – 7. L'invadenza tedesca e il difficile rapporto con il Terzo Reich (7.1. Il problema di fondo: un'esistenza a rischio – 7.2. Le pesanti interferenze del Reich, motivate dalla guerra in atto – 7.2.1. La minaccia del lavoro obbligatorio per il personale giudiziario della RSI / 7.2.2. La minaccia del lavoro obbligatono anche per i detenuti: scarcerazioni Arbitrarie – 7.3. La volontà del Reich di egemonizzare la giustizia italiana - 7.3.1. La longa manus del controllo tedesco / 7.3.2. L'invadente apparato militare del Reich / 7.3.3. Il dialogo tra alleati e gli accordi su temi specifici. La raffinata teoria della delega di poteri) - 8. Giustizie speciali e tribunali improvvisati. L'escalation dell'imbarbarimento (8.1. Una giustizia mite: quella ordinaria. Reati annonari e politici - 8.2. Sorvegliare la giustizia straordinaria, arginare quella sommaria – 8.3. Un organo in declino: il resuscitato Tribunale speciale per la difesa dello Stato - 8.3.1. Le sezioni periferiche del Tribunale speciale per la difesa dello Stato / 8.3.2. L'attività svolta dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato: ampia visibilità, bilancio limitato – 8.4. La giustizia del fascismo repubblicano e i consigli dei tecnici del diritto – 8.5. Tribunali militari, straordinari, improvvisati: una giustizia imbarbarita – 8.6. Le esecuzioni sommarie e l'escalation finale verso l'antigiustizia – 8.7. L'imbarbarimento definitivo. Impotenza della giustizia, naufragio della legalità) – Conclusione (1. Il crepuscolo - 2. Un bilancio) - Bibliografia |