La terra dei due fiumi allo specchio |
Andrea Plebani
IL LIBRO – Spazio liminale e crocevia di popoli e culture differenti, la terra dei due fiumi ha da sempre avuto nella diversità una delle sue principali cifre costitutive. A partire dai primi anni del ventesimo secolo questa complessità di fondo si è tradotta in una serie di progetti di articolazione del potere spesso apertamente divergenti rispetto all'assetto prevalso nel 1921. Pur con forme, intensità e modalità differenti, queste "visioni alternative di Iraq" hanno continuato a esercitare un'influenza profonda nei decenni successivi, non solo nel nord a maggioranza curda, ma anche nelle province centro-meridionali. Oggi, con la liberazione di Mosul dalla presa del sedicente "Stato islamico", esse sono tornate a giocare un ruolo di primo piano e a influenzare in profondità gli equilibri di un Paese che, ancora una volta, appare in bilico tra promesse di rinascita e rischi di dissoluzione. DAL TESTO – "[...] il periodo a cavallo tra la fine della dominazione ottomana, il consolidamento della presenza britannica e la grande rivoluzione del 1920 divengono il proscenio sul quale prendono forma schemi autonomisti e indipendentisti incentrati su contesti ben delimitati e circoscritti, ma anche istanze che andavano ben oltre i confini di quella che sarebbe divenuta la moderna sintesi statuale irachena. Queste dinamiche costituiscono l'oggetto di analisi del primo capitolo. Il graduale consolidamento del Regno hashemita d'Iraq e, in misura minore, i difficili anni seguiti alla rivoluzione del 1958, sono invece il perimetro entro il quale si articolano le diverse visioni di Iraq esaminate nel secondo capitolo. Gli undici anni che intercorrono tra la caduta di Baghdad nelle mani delle forze della Coalizione internazionale (2003) e la definitiva ascesa del sedicente "Stato Islamico" nel giugno 2014 rappresentano invece gli estremi temporali di un terzo capitolo che riflette le aspirazioni di 'un popolo chiamato, dopo decenni, a decidere del proprio destino, ma anche le delusioni originate da processi di democratizzazione in gran parte "calati dall'alto" e imposti su un tessuto sociopolitico ben più complesso, articolato e consapevole di quanto previsto dai circoli neoconservatori di Washington. La parabola di IS nella terra dei due fiumi apertasi con la presa di Mosul e conclusasi, almeno apparentemente, con la dichiarazione del dicembre 2017 con la quale il premier Haider al-'Abadi sanciva la fine delle operazioni militari delimita, infine, una sezione conclusiva che si affaccia su una storia del tempo presente ancora in pieno sviluppo, con tutte le incertezze e le declinazioni che questo può comportare. Una fase che, come gli sviluppi degli ultimi mesi hanno evidenziato, vede l'Iraq in bilico tra promesse di rinascita e spinte destabilizzanti capaci di travolgere l'intero edificio sul quale esso è stato (ri)costruito." L'AUTORE – Andrea Plebani è Assegnista di Ricerca presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, Associate Research Fellow presso l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale e membro della commissione incaricata da Palazzo Chigi di studiare il fenomeno della radicalizzazione e dell'estremismo jihadista in Italia. Tra le sue pubblicazioni vi sono "Jihadismo globale. Strategie del terrore tra Oriente e Occidente" (Firenze, 2016) e "L'Iraq contemporaneo" (Roma, 2013). INDICE DELL'OPERA - Criteri di traslitterazione dalla lingua araba – Introduzione - 1. La Mesopotamia tra la fine del periodo ottomano e l'emergere del dominio britannico: primi tentativi di ridefinizione dello spazio socio-politico iracheno (1. Talib al-Naqib e lo schema autonomista della Società Riformista di Bassora - 2. L'autogoverno di Najaj e Kerbala durante la Prima guerra mondiale - 3. Prime visioni di Iraq: al-'Ahd, Haras al-Istiqlal e la grande rivolta del 1920) - 2. La moderna sintesi statuale irachena tra schemi autonomisti, richieste di partizione e visioni allargate (1. Le "Province Unite di Baghdad e Bassora" e le proposte concorrenti di Zubayr e dei Muntafiq - 2. Prime formulazioni autonomiste di impronta marcatamente sciita - 3. L'Iraq oltre l'Iraq: progetti di unione con altri Paesi della regione) - 3. Post-2003: il nuovo Iraq tra federalismo e partizione mascherata (1. La costituzione irachena del 2005 e il concetto di Iraq a ''geometria variabile" - 2. Visioni alternative di Iraq: 2003-2014 - 2.1. Modellare la realtà sulla base dell'appartenenza etnico-confessionale: alcuni schemi di matrice settaria - 2.2. Attenzione alle dinamiche locali e modelli di federalismo "territoriale" - 2.3. La comunità arabo-sunnita irachena tra fedeltà all'impostazione unitaria, "Stato Islamico" in Iraq e progetti autonomisti) - 4. Quale Iraq dopo lo "Stato Islamico"? (1. Lo "Stato Islamico" come alternativa: punti di forza e caratteristiche - 2. L'Iraq dopo Mosul) – Conclusioni – Ringraziamenti - Riferimenti bibliografici - Indice dei nomi |