La Israel lobby e la politica estera americana |
John J. Mearsheimer - Stephen M. Walt La Israel lobby e la politica estera americana Mondadori, pagg.442, Euro 18,50
IL LIBRO – Da sempre, il sistema politico degli Stati Uniti consente a qualunque raggruppamento di cittadini (che sia una multinazionale del petrolio, un'associazione ambientalista, una setta religiosa o un'industria di armi da fuoco) di finanziare e, soprattutto, di influenzare deputati, senatori e candidati alla Casa Bianca, creando, così, un gruppo di pressione, una cosiddetta "lobby". Niente è meno scandaloso, in America, dell'attività di una lobby; niente è più ovvio che una categoria di persone si organizzi per fare pressione sui suoi rappresentanti eletti. E tuttavia, quando, nel marzo 2006, John J. Mearsheimer e Stephen M. Walt pubblicarono sulla "London Review of Books" l'articolo che è all'origine di questo libro, suscitarono uno dei dibattiti più accesi degli ultimi decenni. Mentre il loro saggio veniva scaricato da Internet da trecentomila persone in tre mesi, gli autori erano, alternativamente, sottoposti a un furioso tiro incrociato di critiche o accolti con la gratitudine che si riserva a chi finalmente infrange un tabù intoccabile. Cosa rende così esplosiva l'indagine di due stimati accademici su una lobby paragonabile a decine di altre negli Stati Uniti? Il fatto che si tratti della "lobby di Israele". Secondo i due studiosi, infatti, l'appoggio incondizionato che l'America ha sempre fornito allo stato ebraico, sia in termini economici che militari e politici, non è giustificabile, se non in minima parte, con motivazioni strategiche o morali: la vera ragione di un rapporto così speciale risiede nel grande potere di influenza che una coalizione informale di gruppi e individui impegnati nella difesa degli interessi nazionali di Israele possiede nei confronti del parlamento, del governo e della stessa presidenza degli Stati Uniti. Accusati di proporre con nuovi argomenti le vecchie ossessioni dell'antisemitismo e di non fornire prove sufficienti a supporto delle loro tesi, Mearsheimer e Walt hanno deciso di trasformare il loro saggio in un libro, documentatissimo e rigoroso, da sottoporre all'opinione pubblica mondiale. La Israel lobby e la politica estera americana sostiene, con chiarezza e implacabile spirito dialettico, che, dalla guerra in Iraq alla questione palestinese, dall'Iran alla Siria, al Libano, spesso gli interventi americani in Medio Oriente hanno ottenuto effetti contrari all'interesse nazionale degli Stati Uniti. Secondo gli autori, la Israel lobby danneggerebbe anche le relazioni degli Stati Uniti con i suoi più importanti alleati, accrescendo per tutti i paesi occidentali i pericoli del terrorismo islamico globale. Come funziona un simile gruppo di pressione? È davvero tanto potente? E perché è così difficile parlarne? Domande urgenti e inquietanti, che per la prima volta vengono affrontate con coraggio, insinuando il dubbio che, quando leggiamo sui giornali i resoconti delle drammatiche vicende mediorientali, forse ci manchi un pezzo essenziale della verità: l'influenza, non riconosciuta eppure così profonda, che la Israel lobby esercita sulla politica estera americana.
DAL TESTO – “…questo libro ci offre l’opportunità di discutere su come gli Stati Uniti debbano promuovere i propri interessi strategici in Medio Oriente e su come tanto gli americani quanto il resto del mondo debbano valutare l’influenza della lobby. La posta in gioco è alta, dentro e fuori gli Stati Uniti, perché la situazione del Medio Oriente è incerta, la regione è strategicamente di importanza vitale e la politica degli Stati Uniti nell’area non può che avere ripercussioni di grande portata. Come dimostra l’invasione dell’Iraq, gli Stati Uniti possono infliggere danni rilevanti a se stessi e agli altri, se la loro politica è mal diretta. Questo rende ancora più importante stabilire da chi la politica degli Stati Uniti sia ispirata e immaginare quale invece dovrebbe essere. Il nostro articolo non offriva granché in termini di indicazioni propositive, mentre il capitolo conclusivo di questo libro delinea un diverso approccio alla strategia degli Stati Uniti in Medio Oriente e individua modi per mitigare, o rendere più costruttivo, il potere della lobby”.
GLI AUTORI – John J. Mearsheimer, professore di scienza della politica all'Università di Chicago, ha pubblicato numerosi libri di argomento politico. Stephen M. Walt è insegna relazioni internazionali ad Harvard, presso la prestigiosa John F. Kennedy School of Government, che ha diretto dal 2002 al 2006. È autore di diversi libri sulla politica estera americanam, tra cui The Tragedy of Great Power Politics (2001). Stephen M. Walt insegna relazioni internazionali alla John F. Kennedy School of Government presso l’università di Harvard. Ha diretto la Kennedy School dal 2002 al 2006. È autore, fra l’altro, di Taming American Power: the Global Response to U.S. Primacy (2005).
INDICE DELL’OPERA – Prefazione – Introduzione – Parte prima. Gli Stati Uniti, Israele e la lobby – I. Il gran benefattore – II. Israele: risorsa strategica o peso morto? – III. Il declino del fattore morale – IV. Che cos’è la Israel Lobby? – V. Condurre il processo politico – VI. Prevalere nel dibattito pubblico – Parte seconda. La lobby in azione – Introduzione – VII. La lobby e i palestinesi – VIII. L’Iraq e il sogno della trasformazione del Medio Oriente – IX. Puntare contro la Siria – X. L’Iran nel mirino – XI. La lobby e la seconda guerra del Libano – Epilogo. Che cosa si dovrebbe fare? – Ringraziamenti – Indice dei nomi |