Da Caporetto a Vittorio Veneto |
Gioacchino Volpe
IL LIBRO – Ripubblicare oggi il volume di Gioacchino Volpe dedicato alla disfatta di Caporetto e alla ripresa italiana che portò all'affermazione di Vittorio Veneto non vuol dire soltanto riportare all'attenzione dei lettori un classico della storiografia italiana arricchito, in questa edizione, da importanti inediti dell'autore. Il vero e attualissimo interesse di questo volume è nel tentativo di Volpe di analizzare la severa sconfitta dell'ottobre 1917 dalla prospettiva del «fronte interno», per creare un approfondito saggio storico-sociologico dell'Italia in guerra. DAL TESTO – "Insomma, il paese era tutto diviso, inquieto, malfermo. Agivano nel suo organismo i tossici della fatica e quelli delle avverse propagande. Nel tempo stesso, debole consapevolezza della gravità dell'ora: le masse per scarsa sensibilità o per avversione ai «responsabili» della guerra; la ricca borghesia, per troppo compiacimento dei buoni affari procurati dalla guerra. I costumi si rilassavano; abitudini di lusso e di godimenti si diffondevano senza freno; il giuoco e la corruzione minorile dilagavano. Si affacciavano all'aria aperta, attraverso gli impieghi nelle fabbriche e negli uffici, una gran massa di donne della piccola borghesia e del proletariato urbano. Ma gli insoliti guadagni e l'atmosfera eccitante, creata dagli arricchiti, davano loro alla testa. Risparmiamo al lettore il quadro della vita cittadina, nei grandi centri, nelle lussuose stazioni balneari dell'estate, con tendenza a dilatarsi anche fuori di lì. E ne traevano eccitamento i germi rivoluzionari; materia di scandalo i combattenti. Cosa di tutti i paesi, allora: è risaputo. (E forse manifestazione fisiologica, cioè normale!). Ma in un paese di scarsa compattezza morale come il nostro, tutte le cause di debolezza agivano con più vigore che altrove. Molte voci si levarono a invocare austerità di vita." L'AUTORE – Gioacchino Volpe (Paganica, L'Aquila, 1876 - Santarcangelo di Romagna, 1971) insegnò Storia Moderna alle Università di Milano e Roma. Di estrazione liberal-nazionale, aderì al Partito Nazionale Fascista. Nei suoi studi presentò la storia d'Italia, dal Medioevo all'età contemporanea, come un processo in perenne svolgimento che non poteva trovare la meta finale né nel Risorgimento, né nella stagione liberale, né nel fascismo. Tra le sue opere: "Il Medioevo" (1927), "L'Italia in cammino" (1927), "Storia del movimento fascista" (1939), "Italia moderna" (1943-52). INDICE DELL'OPERA – Caporetto come «problema storiografico», di Eugenio Di Rienzo - 1. L'anno 1917 - 2. Combattenti e civili - 3. L'offensiva austriaca - 4. La ritirata al Piave - 5. La resistenza vittoriosa - 6. Restaurazione |