Il nazismo e l'Antichità Stampa E-mail

Johann Chapoutot

Il nazismo e l'Antichità

Einaudi, pagg.524, € 24,00

 

chapoutot antichità  IL LIBRO – «Non abbiamo un passato», diceva Hitler, rammaricandosi che gli archeologi SS si ostinassero in ricerche nei boschi della Germania, per poi trovarvi soltanto delle brocche orrende. Il passato della razza, quello che doveva riempire d'orgoglio i tedeschi, era da rintracciare in Grecia e a Roma. Cosa c'è di meglio di Sparta per costruire una società e un uomo nuovo? Quale miglior esempio di Roma per costruire un Impero? E quale piú efficace avvertimento delle guerre che opposero la razza nordica agli assalti della Persia e di Cartagine? L'Antichità greca e romana insegnava come perpetuarsi attraverso una memoria monumentale ed eroica, quella del mito. Il Reich succedette ad Atene e Roma in questa lotta millenaria, nella quale dovette fronteggiare gli stessi nemici e pericoli. Dai canoni dell'ideologia nazista, a partire dal Mein Kampf, agli edifici di Norimberga, passando attraverso i manuali scolastici, il cinema e le arti plastiche, l'Antichità greca e romana venne riletta e riscritta per fornire al lettore, alunno, studente, spettatore e suddito del nuovo Impero, un paradigma ideologico saldamente impiantato sulle due grandi civiltà del mondo classico. Johann Chapoutot esplora il cuore del progetto totalitario nazista: annettersi non solo gli spazi fisici del mondo, ma impadronirsi, per forgiare l'uomo nuovo, anche del passato, assegnandogli una funzione di esaltazione, modello e profetico avvertimento.

  DAL TESTO – "Nel discorso nazionalsocialista sull'Antichità, è all'opera una profonda sfiducia nei confronti della storia: che viene negata in quanto tale. Le leggi della storia, il deterrninismo della razza e l'esistenza di una lotta delle razze sono tali che il passato dell'Impero romano o della Grecia è identico al presente del Reich. Il normale dispiegarsi della diacronia viene sottoposto a un riassorbimento sincronico, una compressione delle due dimensioni dello scorrere nella temporalità unica della ripetizione o di un presente perenne: giudeo-cristianesimo e giudeo-bolscevismo sono l'identica espressione del complotto ebraico contro la razza ariana, dove Saulo-Paolo e Mordechai-Marx rappresentano l'eterno nemico degli indogermani. Il fatto di qualificare Socrate come «socialdemocratico dell'Antichità», san Paolo come «commissario politico», i cristiani del mondo antico come «bolscevichi» non ha dunque più nulla di anacronistico."

  L'AUTORE – Johann Chapoutot insegna all'Università Paris-III Sorbonne nouvelle ed è membro dell'Institut universitaire de France. Tra i suoi lavori ricordiamo "Le meurtre de Weimar" (Presses Universitaires de France, 2010), "Le nazisme et l'Antiquité" (Presses Universitaires de France, 2012), "La loi du sang. Penser et agir en nazi" (Gallimard, 2014). Per Einaudi ha pubblicato "Controllare e distruggere" (2015), "La legge del sangue" (2016) e "Il nazismo e l'Antichità" (2017).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Parte prima. L'annessione dell'Antichità - I. Il discorso delle origini: ex septentrione lux (Identità tedesca e autoctonia - Migrazioni ariane e vicissitudini di un mito - Alle fonti dell'indogermanità: il nordicismo di Hans Günther - La vulgata nordicista della Nsdap - L'ariano, «Prometeo dell'umanità» - Confucio biondo con gli occhi azzurri ovvero: nulla di grande è stato compiuto senza ariani - Hegel riorientato, ovvero la grande migrazione dal Nord al Sud - Un mito di troppo: l'Atlantide e l'ipotesi atlante - Gli ariani nostri antenati: il discorso delle origini a scuola - L'invenzione di un patrimonio indogermanico - La dea Europa - Genealogia e racconto delle origini: l'uomo proviene dal sogno – Conclusione) - II. Un Mediterraneo nordico: la Grecia, Roma e il Nord, fra cugini germanici (L'ambra e il sole: razziologia dei greci e dei romani - I capelli biondi nel mondo antico: vicissitudini di dolicocefali nel Mediterraneo - Apollo e Dioniso: lo scontro fra due razze - La colluvies romana: bacino nordico e falle allogene - Atene, Roma, Berlino: la translatio studiorum et imperii secondo la Nsdap - Il sole, la brocca e il Partenone: la teoria del clima contro l'arretratezza germanica - Il gusto dell'antico contro la germanomania: Hitler di fronte alle SS - «Perché voler sempre ricordare al mondo intero che non abbiamo un passato?": un complesso d'inferiorità culturale rispetto alla Roma di Mussolini - L'anticofobia superata: la creazione del dipartimento di Antichità classica all'interno dell'Ahnenerbe delle SS - La Germania alla scuola della nuova storia: opuscoli SS e manuali scolastici - Indogerrnanità e università - Atene sull'Isar ovvero le Panatenee di Monaco. Le giornate dell'arte tedesca - Annessione simbolica, annessione territoriale: il Blitzkrieg del 1941 o la quarta ondata indogermanica in Grecia – Conclusione) - III. Mens sana: mondo antico, cultura classica e gioventù tedesca (Historia magistra vitae: Hitler e la Storia - Salvare la letteratura, salvare la storia: una necessaria riforma dell'insegnamento della cultura classica - Manifesti per un nuovo umanesimo: olismo e politischer Mensch - Il nazionalsocialismo è un umanesimo - Dall'uomo scisso all'uomo totale: il paradigma della paideia greca - Aretè, aristoi, Führer: formare soldati e capi - Pronunciare arringhe per la storia antica - L'attico e il runico: la sintesi delle discipline umanistiche indogermaniche - L'avversione latina e la querelle del latino - La virtù degli antichi romani e la Nuova Germania: gli insegnamenti del latino - Orazio, poeta di lotta - Memorie per una riforma - I programmi del 1938 e l'insegnamento delle lettere classiche - Dal filellenismo tedesco alla parentela razziale germanico-greca - Martin Heidegger e il ritorno al pensiero greco dell'essere - Il riferimento greco: spettacolo e inautenticità – Conclusione) - Parte seconda. L'imitazione dell'Antichità (I. Il Corpus sanum dell'uomo nuovo. Dalla pietra alla carne: estetica ed eugenetica del corpo ariano (La fascinazione tedesca per il corpo greco - I Giochi di Berlino: Olimpiadi naziste, Olimpia tedesca - Giochi in abiti greco-romani: la grande messa in scena della parentela ellenico-germanica - La corsa a staffetta della fiamma olimpica, metafora del legame tra ellenicità e germanità - Paideia greca e educazione tedesca: der volle Mensch - Il corpo glorioso della razza e la sua antitesi - La resurrezione del canone antico - Dall'agon greco allo sport tedesco - Dallo sport alla guerra - Erotica del nudo antico nazista - Un'arte sana per corpi sani: l'arte come matrice o come contaminazione – Conclusione) - II. Stato razzista e società olistica: Platone filosofo-re ovvero il Terzo Reich come seconda Sparta (Il pensatore-capo: Platone eroe nordico e araldo della nordicità - Razzismo e inegalitarismo: Platone precursore del Führer - Teatro corale e anfiteatri greci: la rappresentazione di una Volksgemeinschaft olistica - Aristotele in Purgatorio - Lo stoicismo o l'anti-Platone - Il filosofo dalla triste figura: Socrate il Sileno, meteco e decadente - Il mito spartano, dal mondo antico al Terzo Reich - Lo «spartanisrno», tra totalitarismo e rifondazione dell'Occidente - L'educazione spartana: l'agoghé dell'uomo nuovo - Olismo, socialismo, eugenismo – Conclusione) - III. Dall'Imperium al Reich: le lezioni dell'egemonia romana e della colonizzazione antica (Roma, modello di sovranità e di aristocrazia germanica - La Wehrmacht sulla scia delle legioni - Reichsautobahnen e strade romane: l'edificazione di un impero - Imperialisrno e architettura imperiale: l'architettura di Stato come monumento culturale e attributo della potenza - Hybris, la megalomania fatta pietra - Roma, modello e sfida - Più grande del Colosseo - Germania, Nova Roma: un manifesto di pietra - L'effetto di citazione romana e mitologica nell'apparato cerimoniale e nella decorazione - Gigantismo e ieratismo antichi, da Norimberga a Parigi: l'immagine della nuova Germania - Figura del capo e Führerpersönlichkeit nel mondo antico - Mondo antico e culto del grande uomo: storia, provvidenzialismo e postulato individualista - Il gusto per l'antico di un autodidatta austriaco - L'edificazione di un impero attraverso la colonizzazione: Landsbungrige Bauern nordici e ricerca del Lebensraum nel mondo antico - Ver sacrum, ilotizzazione e Wehrbauerntum: il riferimento antico nell'immaginario di colonizzazione all'Est - Contadini-soldati e schiavi: il modello di colonizzazione spartana – Conclusione) - Parte terza. L'eco dell'Antichità - I. La storia come lotta delle razze: l'affrontamento Oriente/Occidente nel mondo antico (La storia come teatro della lotta delle razze - Festung Europa: dai Campi catalaunici (451) a Stalingrado - Delenda est Carthago, delenda est Hierosolyma - La lotta millenaria dell'Oriente contro l'Occidente nell'insegnamento e nella formazione ideologica - La questione ebraica nel mondo antico: Weltreiche e Weltjudentum, ovvero la nascita dell'Internazionale ebraica - Diaspora e assimilazione degli ebrei nel mondo antico - L'ebreo Paolo e il sovvertimento dell'Impero - Oscurantismo cristiano contro luminosità antica - Il cristianesimo, «bolscevismo sotto una maschera metafisica» - Da Roma al Reich: giudeo-cristianesimo, giudeo-bolscevismo, Cristo-bolscevismo – Conclusione) - II. Volkstod, Rasseselbstmord: come muoiono le civiltà (La denatalità: il malthusianesimo tra i greci e i romani - Lo spopolamento: Selbstzerfleischung ed emorragia - In Tiberim defluxit Orontes: la decadenza romana - La denordificazione del popolo romano - Il monito alla Germania - Sulla democrazia come imbastardimento razziale - Alessandro e il periodo ellenistico: il grande gorgo delle razze - La profezia dell'Apocalisse: le lezioni della morte delle civiltà antiche – Conclusione) - III. La coreografia della fine: estetismo, nichilismo e messa in scena della catastrofe finale (Uscita di scena: il terrore e la pietà - Rienzi: la morte di un eroe romantico tra le fiamme di Roma - Trasmettere un lascito più che edificare - Il rovinismo come programma: la Theorie der Ruinenwerte - Rendersi immortali attraverso la propria morte: lo Stehen und Kämpfen nazista - Durchhalten: resistere ovvero l'eroismo spartano dalle Termopili a Stalingrado - Hannibal ante portas: l'Endsieg dei romani di fronte a Cartagine - Qualis artifex pereo, ovvero la distruzione di Cartagine – Conclusione) - Conclusione generale – Note - Bibliografia generale - Fonti