I Mann. Storia di una famiglia |
Tilmann Lahme
IL LIBRO – Thomas e Katia Mann, insieme ai loro sei figli, hanno rappresentato la famiglia tedesca del Novecento per eccellenza agli occhi del mondo intero. Come ebbe a scrivere uno dei massimi studiosi dello scrittore e premio Nobel, "ciò che per i britannici sono i Windsor, per i tedeschi sono i Mann". La loro storia racchiude tutto ciò che ci si può aspettare da una grande saga familiare e letteraria che attraversa il secolo delle grandi tragedie mondiali: accanto a un dispiegamento fuori misura di talento, eccentricità e genio, una dose non comune di infelicità e una ricerca inesausta della propria identità e della propria libera affermazione personale. DAL TESTO – "L'odio contro Hitler e il suo regime è profondamente radicato in tutti i membri della famiglia Mann. Gli anni di guerra sono "un periodo moralmente buono", scrive Thomas Mann, perché producono "semplificazione dei sentimenti"; ironia e incertezza e con esse anche il fare artistico passano in secondo piano di fronte alle pressioni politiche. Nel 1938 Thomas Mann si concede un'eccezione a questa regola e lascia che ciò che più odia gli venga vicino; scandalosamente vicino, secondo alcuni. In un saggio indaga la natura di artista di quell'ipnotizzatore delle masse che è Hitler e con ciò la "parentela veramente penosa" che ha con lui quell'uomo, la cui bassezza egli descrive con vigore polemico ("quel tipo è una catastrofe", questo "sadico vigliacco e assetato di sangue senza onore"), ma che pure chiama "un fratello", seppure "un fratello un po' sgradevole e di cui vergognarsi", un genio a suo modo, sebbene "corrotto". Thomas Mann ammette a sé e ai lettori che esistono certe somiglianze tra la sua esistenza artistica e quella di Hitler: entrambi autodidatti, entrambi con un'ambizione smisurata, e nei primi anni infondata e priva di una direzione precisa, entrambi con sogni di grandezza e onore; e in più tra i due c'è anche una base culturale in comune, la venerazione per Wagner e il risentimento antidemocratico (che è stato la base delle sue Considerazioni di un impolitico), la nostalgia per una semplificazione del pensiero. "Non ero privo di contatti con le tendenze e le ambizioni del tempo", scrive, "con quelle aspirazioni che vent'anni più tardi divennero vere e proprie parole d'ordine"." L'AUTORE – Tilmann Lahme, storico della letteratura, giornalista e critico, è stato per anni responsabile del dorso culturale della «Frankfurter Allgemeine Zeitung». Nel 2009 ha pubblicato un'acclamata biografia di Golo Mann, e più recentemente una vasta antologia che combina gli epistolari dei componenti della famiglia Mann ("Die Brieft der Manns. Ein Familienporträt", S. Fischer Verlag, 2016). INDICE DELL'OPERA - La famiglia Mann – Prologo - I. Una famiglia tedesca (1922-1932) - II. In esilio (1933-1936) - III. La "amazing family" (1937-1939) - IV. Pericolo e denaro (1940-1941) - V. Guerra e pace (1942-1946) - VI. Dopo Hitler (1946-1952) - VII. Chi può, lo fa (1952-2002) - Abbreviazioni e fonti citate nelle note - Note al testo - Indicazioni bibliografiche sulla famiglia Mann - Elenco dei crediti fotografici - Indice dei nomi e delle opere |