La Cia contro il Che |
Adys Cupull - Froilán González La Cia contro il Che Edizioni Achab, pagg.184, Euro 13,00
IL LIBRO – A quarant'anni dalla morte, una documentata ricerca storiografica per la prima volta tradotta in italiano mette in luce aspetti poco noti e non ancora chiariti riguardo gli ultimi mesi di vita di Ernesto Che Guevara. Dopo il suo arrivo in Bolivia nel novembre 1966, la CIA e l'ambasciata degli Stati Uniti a La Paz fecero di tutto per impedire la vittoria della guerriglia, assumendo il controllo dello Stato, militarizzando la società e reprimendo nel sangue ogni protesta. Ogni sforzo fu fatto per soffocare sul nascere il sogno del Che di "creare due, tre, molti Vietnam", che si prefiggeva di porre fine al sistema di sfruttamento di oppressione imperialista. La CIA decise di occultare il cadavere del Che, cercò di non far mai pubblicare il suo diario, per portare avanti l'opera di disinformazione e discredito ai danni del guerrillero heróico e dell'intero movimento rivoluzionario mondiale. Di lì a pochi anni, con l’aiuto della stessa CIA e del governo di Washington, in tutto il continente furono organizzati cruenti colpi di stato, dall'Argentina di Videla al Cile di Pinochet, secondo i dettami dell'operazione Condor. Oggi però, dopo l'elezione in Venezuela di Hugo Chávez nel 1998, molti altri paesi dell'America Latina hanno abbandonato l'obbedienza incondizionata in favore di politiche più attente alla popolazione: anche l'odierna Bolivia di Evo Morales, scelta quarant'anni fa da Ernesto Che Guevara per muovere guerra all'imperialismo degli Stati Uniti, "il più grande nemico dell'Umanità", come affermò nel messaggio alla Tricontinental di quello stesso anno.
DAL TESTO – “Dopo l’assassinio del Che, a Barrientos risultò impossibile dissociarsi da quel crimine. Sapeva che i famigliari del Che avrebbero reclamato il cadavere, e avrebbero potuto impugnare l’autopsia e chiedere spiegazioni sulle circostanze della morte; temeva inoltre che medici latinoamericani potessero creare un movimento per gli stessi motivi, dato che aveva ricevuto informazioni sul fatto che il Collegio medico di La Paz si stava movendo in tal senso. A queste preoccupazioni si aggiungeva la presenza a Santa Cruz del fratello del Che, l’avvocato Roberto Guevara de la Serna, che era arrivato da Buenos Aires insieme ad alcuni giornalisti del Canale 13 della televisione di quel paese. La notizia del possibile assassinio circolò con sempre maggior credito. Le dichiarazioni contraddittorie degli alti comandi militari, le osservazioni dei giornalisti e i dispacci della stampa basati sulla testimonianza di soldati e abitanti de La Higuera e Pucará evidenziavano che le autorità militari mentivano riguardo al modo e al giorno della morte del Che. Barrientos voleva evitare che il luogo dove fosse seppellito il Che diventasse un luogo di culto da parte degli abitanti di Vallegrande e dei rivoluzionari di tutto il mondo; per questo motivo e di fronte al ritardo della squadra di periti argentini che avrebbero dovuto procedere alla sua identificazione, ordinò che gli venissero tagliate le mani e la testa e che il resto del corpo fosse bruciato”.
GLI AUTORI – Adys Cupull e Froilán González hanno istituito dei corsi dedicati alla vita e all’opera di Che Guevara nelle università di Santiago de Cuba e di Santa Clara. Sono membri della Commissione scrittori e artisti del movimento cubano per la pace e l’autodeterminazione dei popoli, dell’Unione nazionale scrittori e artisti di Cuba dell’Unione dei giornalisti cubani.
INDICE DELL’OPERA – Nota editoriale – 1. Partecipazione attiva della CIA e dell’ambasciata degli Stati Uniti in Bolivia contro il movimento guerrigliero – 2. La CIA e la sua intromissione nelle forze armate e in altri settori chiave boliviani – 3. Il ruolo della CIA nell’intensa repressione in Bolivia – 4. Il ruolo della CIA nell’assassinio del Che l'8 ottobre 1967 – 5. Gli agenti della CIA contro Régis Debray e Ciro Bustos e la loro condanna – 6. La CIA comincia a ordire una nuova campagna di disinformazione – 7. Piano della CIA contro il governo di Ovando e Juan José Torres. Crimini in Bolivia – 8. La Higuera si ribella contro la CIA. Omaggio a La Higuera |