La scuola degli Imam |
Alessandro Cancian
IL LIBRO – Maggioranza culturale in Iran e massicciamente presente in Iraq, Pakistan e India, l'Islam sciita è ancora da conoscere e scoprire. Questo libro racconta i capisaldi di una tradizione dottrinale, letteraria e culturale ricchissima. Caratterizzato da una doppia attitudine alla protesta e all'esoterismo, lo sciismo ha al suo centro la figura dell'Imam, paradigma dell'uomo perfetto. Vera roccaforte della trasmissione del sapere è la madrasa, chiamata in ambito sciita hawza 'ilmiyya, dove i dotti sciiti si formano da secoli sui testi della tradizione giuridica imamita, ma dove oggi discutono anche di filosofia occidentale, nuove tecnologie e bioetica. In un momento storico segnato dal terrorismo dell'Isis, è importante evitare di cadere in pericolose generalizzazioni. Questo libro, rigoroso e puntuale, rappresenta un'occasione preziosa per conoscere l'altra faccia dell'Islam e la sua tradizione culturale, così vicina e spesso trascurata. DAL TESTO – "La vita degli Imam, la loro lotta - sul campo di battaglia, come nel caso di 'Alī e di Husayn, ovvero nell'ombra delle abitazioni private, in dense sessioni di insegnamento, come nel caso di Muhammad al-Bāqir e suo figlio Ja'far al-Sādiq - rappresenta un paradigma di segno decisamente differente, secondo che sia osservato dal punto di vista sciita o da quello della maggioranza sunnita. Esistono, sempre sulla base della incomunicabilità di cui sopra, dei dogmi intoccabili per gli uni e per gli altri, dei nodi di scontro relativi alla storia talmente contraddittori che sembra difficile accettare che si tratti della stessa serie di avvenimenti. Come sia possibile che gli adepti di una religione possano considerare la stessa persona rispettivamente un santo e il più sacrilego dei criminali? Si comprende solo alla luce della sostanziale eterogeneità della fonti storiche. Ci si può anzi spingere ad affermare che ciò che divide gli sciiti dai sunniti (e non lo sciismo dal sunnismo) non è in fondo altro che una mera questione storiografica, per di più irresolubile. La disputa, semplificando al massimo, si può riassumere in questi termini: gli sciiti pongono delle questioni di merito, di sostanza, alla questione dei compagni (sahāba) del Profeta. Essi non erano, come vuole la tradizione maggioritaria, tutti dei virtuosi collaboratori della missione spirituale e sociale dell'Islam; molti di essi, al contrario, aderirono alla nuova fede per motivi non sempre limpidi e Muhammad, pur sapendolo (poiché infallibile secondo la dottrina sciita), accettò la situazione di compromesso a causa dell'opportunità politica e, soprattutto, per la necessità di impartire una lezione alle generazioni future." L'AUTORE – Alessandro Cancian, è ricercatore all'Institute of Ismaili Studies di Londra, dove insegna storia delle civiltà islamiche e storia del misticismo sciita. Tra le sue pubblicazioni "L'Iran e il tempo: una società complessa" (2008). INDICE DELL'OPERA - Nota sulla traslitterazione - Capitolo 1. L'uomo nello sciismo duodecimano - Capitolo 2. Cultura e tradizione letteraria - Capitolo 3. Lo sciismo imamita - Capitolo 4. Morfologia della dottrina imamita - Capitolo 5. - Elementi dell'antropologia - Gnostica imamita - Capitolo 6. - La madrasa: storia, stile e attualità - Capitolo 7. Dalla madrasa sciita alla hawza 'ilmiyya - Bibliografia |