Legge e giudizio Stampa E-mail

Carl Schmitt

Legge e giudizio
Uno studio sul problema della prassi giudiziale
A cura di Emanuele Castrucci


Giuffrè Editore, pagg.XXXIV-176, € 24,00

 

schmitt legge  IL LIBRO – I primi anni '10 vedono Carl Schmitt, allora giovane uditore giudiziario a Düsseldorf, pienamente inserito nella temperie "espressionistica" che attraversa la cultura europea del tempo. Schmitt è in quegli anni autore di brevi ma densi scritti (sulla poetica di Däubler, sulla filosofia di Schopenhauer e di Vaihinger) che riflettono con grande vivacità lo Zeitgeist della Germania prebellica, ma si mostra al tempo stesso attento ai fermenti antiformalisti e antipositivisti che vanno sviluppandosi nel quadro specifico della dottrina giuridica, segnato dalla disputa sull'interpretazione inaugurata dal movimento del "diritto libero".
  È in questo ricco e variegato contesto culturale che prende forma il saggio Gesetz und Urteil, pubblicato nel 1912, nel quale viene affrontato il problema cruciale della decisione nella prassi giudiziale e delineato inoltre il primo abbozzo di una teoria decisionistica del diritto, destinata quest'ultima a lasciare un segno indelebile negli ambiti della dottrina dello Stato, della teoria politica e della teoria generale del diritto. Il testo qui presentato ha il merito di offrire, in pagine che possono essere definite precoci sotto tutti i punti di vista, numerosi spunti di soluzione originale a problemi classici della dottrina giuridica, risultando con ciò ancora oggi - soprattutto oggi - degni di particolare attenzione.
  Il testo si compone di quattro brevi capitoli, ognuno dei quali è dedicato ad un tema specifico, logicamente concatenato agli altri. Il primo capitolo imposta il problema nei suoi termini generali e procede ad una prima critica della metodologia giuridica tradizionale, il secondo avvia e svolge una serrata polemica nei confronti dei concetti di volontà del legislatore e di volontà della legge; il terzo individua di conseguenza nel principio di determinatezza del diritto (Rechtsbestimtheit) il postulato a partire dal quale stabilire un solido criterio di valutazione delle decisioni giudiziali, il quarto elabora ulteriormente questo criterio, condensandolo nella forma del c.d. "altro giudice", ossia nell'indicazione data al giudice di decidere nello stesso modo in cui, secondo quanto si può ragionevolmente ritenere un altro giudice avrebbe deciso. Se dunque i primi due capitoli formano la pars destruens del libro, procedendo a sottoporre a dura critica le metodologie e le modalità ideologiche di costruzione della volontà della legge e del legislatore, i secondi due costituiscono la pars construens, affrontando il compito particolarmente impegnativo di elaborare un'articolata proposta dottrinale.

  DAL TESTO – "L'espressione "conformità alla legge", riferita a una decisione giudiziaria, nasconde dietro di sé un groviglio inestricabile di presupposti non provati, presunzioni e finzioni -: tutti elementi che erano indubbiamente serviti nella pratica giudiziaria a dar luogo a pronunce più rispondenti alle esigenze della realtà sociale. Va del resto riconosciuto che anche la prassi giurisprudenziale rientra nel novero delle cose che "non riescono mai senza un pizzico di illusione". Ma una metodologia scientifica deve mantenersi sempre consapevole dell'esistenza e del significato delle finzioni che adopera e verificare ogni volta fino a che punto esse siano utilizzabili. Se risulta che queste finzioni finiscono per occultare il rapporto autentico che collega la legge con l'applicazione della legge, portando a fraintendere un postulato (quello del vincolo alla legge) e a trasferirlo in contesti impropri, allora esse devono essere decisamente rigettate."

  L'AUTORE – Carl Schmitt (Plettenberg, 1888 - Plettenberg, 1985) è uno dei maggiori giuristi del Novecento. Ritenuto universalmente un classico della teoria del diritto e della politica, il suo pensiero registra ai giorni nostri una inattesa attualità per la sua lucida e disincantata analisi della realtà contemporanea, mostrando - particolarmente in relazione agli esiti degenerativi del c.d. globalismo giuridico - aspetti di autentica preveggenza. Presso Giuffrè sono apparse in edizione italiana numerose opere schmittiane: "Romanticismo politico", "Cattolicesimo romano e forma politica", "Dottrina della costituzione", "Il custode della Costituzione", "Scritti su Thomas Hobbes", "Terra e mare", "Teologia politica II", "Democrazia e liberalismo", "Glossario". Presso altri editori: "Il valore dello Stato", "La dittatura", "Le categorie del politico", "Ex captivitate salus", "Amleto o Ecuba", "L'unità del mondo", "Il nomos della terra", "Teoria del partigiano", "Dialogo sul potere", "La tirannia dei valori".

  IL CURATORE - Emanuele Castrucci insegna Filosofia politica nell'Università di Siena. Tra le sue pubblicazioni: "Convenzione, forma, potenza. Scritti di storia delle idee e di filosofia giuridico-politica", 2 voll. (Giuffrè, 2003); "Ricognizioni. Quattro studi di critica della cultura" (San Gallo, 2005); "Nomos e guerra. Glosse al Nomos della terra di Carl Schmitt" (La scuola di Pitagora, 2011); "On the Idea of Potency. Juridical and Theological Roots of the Western Cultural Tradition" (Edinburgh University Press, 2015).

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione (I. Entschiedensein, ovvero quando il fatto di decidere è più importante di ciò che viene deciso - II. La struttura del testo - III. Breve lessico) - Legge e giudizio. Uno studio sul problema della prassi giudiziale – Premessa - Capitolo I. Il problema (Correttezza della decisione giudiziaria e concezioni di fatto dominanti riguardo ad essa - Il § 1 della legge sull'ordinamento giudiziario (GVG) - La posizione del problema nella dottrina dell'interpretazione dominante - La posizione del problema nel movimento del diritto libero - La formazione psicologica del giudizio e il suo significato per la dottrina del metodo) - Capitolo II. La volontà della legge (La volontà del legislatore - La volontà della legge - L'inadeguatezza di queste finzioni quali criteri per stabilire la correttezza - La risposta del movimento del diritto libero - La confusione tra correttezza della sussunzione e correttezza della decisione) – Capitolo III. Il postulato della determinatezza giuridici (Il rapporto tra il diritto e i suoi contenuti (economici e morali) - Norme giuridiche contenutisticamente indifferenti - Il postulato della determinatezza giuridica - Sua rilevanza fattuale - Sua rilevanza per il metodo - L'autonomia della prassi giudiziale rispetto alla teoria del diritto - Il postulato della determinatezza giuridica come punto di partenza metodologico per affrontare la questione della correttezza della decisione) – Capitolo IV. La decisione corretta (La formula della decisione corretta - Il principio di collegialità - Le motivazioni della decisione - Il destinatario delle motivazioni della decisione - Il precedente - Contra legem iudicare - Il significato della legge positiva e delle norme metapositive (sociologiche) ai fini della correttezza della decisione) – Appendice (Nota I - Nota II - Nota III)