Lo stato di guerra in tempo di pace Stampa E-mail

Luca Buscema

Lo stato di guerra in tempo di pace

Editoriale Scientifica, pagg.528, € 32,00

 

buscema scientifica  IL LIBRO – Uno dei tratti caratteristici dei conflitti armati, l'esistenza di un'intima correlazione tra la politica e l'uso delle armi finalizzato al soddisfacimento della "ragion di Stato'", ha da sempre accompagnato, pur nel quadro di un ampio e controverso processo evolutivo, il ricorso alla violenza bellica onde conseguire obiettivi di predominio, conquista e supremazia in seno alla comunità internazionale, giungendo a far ritenere che la guerra non sia altro che "la prosecuzione della politica con altri mezzi". In quest'ottica, i conflitti militari, intesi, in senso tradizionale, come lotta armata tra due o più Stati, hanno assunto, nel corso dei secoli, diverse connotazioni essenzialmente agganciate alla trasformazione del contesto politico, sociale ed economico stancamente deterrninatosi.
  Da ciò è derivato un lento percorso di "giuridicizzazione" dello stato di belligeranza, tradottosi, di volta in volta, nella formulazione di principi consacrati all'interno di norme di diritto internazionale, generale e/o pattizio, nonché in seno alle Costituzioni di ciascun Stato sovrano.

  DAL TESTO – "[...] le difficoltà ad interpretare correttamente la latitudine assiologica ed applicativa dell'art. 11 della Costituzione appaiono essere legate, com'è facile intendere, alla complessa esegesi della natura, multiforme e cangiante, delle fonti di pericolo per un ordinamento democratico che, frequentemente, si celano dietro attività che, non rientrando nel quadro di una concezione classica di ostilità tra Stati sovrani, ciononostante ben possono attentare all'integrità delle fondamenta delle libere Istituzioni e necessitare, di conseguenza, la predisposizione di severe e rapide iniziative di contrasto agli atti di aggressione (lato sensu) militare perpetrati."

  L'AUTORE – Luca Buscema (Messina, 1979), laureato in Giurisprudenza, abilitato all'esercizio della professione forense, è dottore di ricerca in diritto amministrativo e cultore della materia nei S.S.D. IUS/08, IUS/09, IUS/10, IUS/21. Ha conseguito diverse borse di ricerca in materia di studi parlamentari, libertà fondamentali, difesa e sicurezza dello Stato, misure amministrative di contrasto alla criminalità organizzata. È autore di diverse pubblicazioni concernenti il diritto comunitario, costituzionale ed amministrativo.

  INDICE DELL'OPERA - Parte I. I conflitti armati nell'età contemporanea. Operazioni militari "fuori area" e guerre asimmetriche: profili costituzionalistici - Capitolo primo. Introduzione allo studio dei profili assiologici della difesa militare dello Stato (1.1. Prolegomeni - 1.2. Le politiche di difesa e sicurezza tra esercizio della sovranità statale e "mutuo soccorso" internazionale) - Capitolo secondo. Il ripudio della guerra nella costituzione italiana: attualità e prospettive (2.1. Il valore costituzionale della pace: genesi ed evoluzione di un'utopia - 2.2. L'evoluzione della natura delle missioni militari "fuori area" dal tradizionale modello di peace support operation al nuovo concetto di crisis response operation: profili generali - 2.3. La proteiforme natura delle missioni umanitarie e di pacificazione internazionale - 2.4. Le funzioni e gli obiettivi delle crisis response operations alla luce della finalità di pacificazione internazionale: analisi degli strumenti operativi e delle attività compiute all'interno del teatro delle operazioni) - Capitolo terzo. La disciplina giuridica della guerra e delle operazioni militari "fuori area" condotte a fini di pacificazione internazionale (3.1. Il diritto internazionale dei conflitti armati la Costituzione e il diritto penale militare di guerra: sistemi normativi a confronto - 3.2. Il difficile equilibrio tra esigenze di difesa e sicurezza dello Stato e la salvaguardia dell'integrità dell'habitat naturale e della salute della popolazione. Spunti di riflessione in merito alle conseguenze nefaste (talvolta silenti) delle operazioni militari condotte (anche) per fini di pacificazione internazionale) – Capitolo quarto. Guerre asimmetriche e strumenti di contrasto del terrorismo internazionale: limiti e controlimiti (del valore costituzionale della pace) nella strategia della lotta al terrore (4.1. Le nuove (ed ignote) fonti di pericolo per la pace tra i popoli e le inedite dimensioni degli strumenti di contrasto del terrorismo internazionale - 4.2. Il faticoso approccio della comunità internazionale al fenomeno del terrorismo internazionale e la (difficoltosa) ricerca di una condivisa strategia di contrasto in nome del principio aut dedere aut iudicare - 4.3. L'esegesi della nozione di terrorismo all'interno della legislazione italiana tra tassatività del precetto e vocazione internazionale dell'ermeneusi della norma di diritto interno) – Parte II. La funzione di indirizzo politico in materia di difesa e sicurezza dello Stato ed il complesso sistema di garanzie costituzionali del principio di democraticità dell'ordinamento in tempo di pace ed in tempo di guerra – Sezione I. La funzione di indirizzo politico in materia di difesa e sicurezza militare dello stato e il (controverso e limitato) regime giuridico di eccezione conseguente ad una situazione di emergenza interna e/o internazionale – Capitolo primo. La (oscillante) concentrazione e/o ripartizione della titolarità della funzione di indirizzo politico in materia di difesa e sicurezza militare dello Stato, in tempo di pace e nel corso dell'emergenza bellica, all'interno della forma di governo parlamentare (1.1. Funzione di indirizzo politico, separazione dei poteri e definizione delle procedure di gestione della crisi – 1.2.1. La deliberazione dello stato di guerra: analisi generale di una procedura (fortunatamente) mai applicata – 1.2.2. Operazioni militari "fuori area" e procedure parlamentari di indirizzo e controllo alla prova del fatti – 1.3. La riaffermazione, a Costituzione invariata, della primazia del Parlamento nella gestione delle crisi (militari) ed i limiti al (doveroso, ovvero, per contro, solo possibile) conferimento al Governo dei poteri necessari alla conduzione delle ostilità) – Capitolo secondo. Lo stato d'assedio e la sospensione dei diritti costituzionali nel corso dell'emergenza: i limiti assiologici ed applicativi del (temporaneo e proporzionato) regime di "deroga e/o rottura" della Costituzione posto a salvaguardia della immanenza delle libere istituzioni di fronte al pericolo di disgregazione (2.1. La dichiarazione dello stato d'assedio, tra ampiezza semantica della nozione di eccezione al regime ordinario nel corso dell'emergenza e lacune dell'ordinamento, alla luce della Costituzione repubblicana - 2.2. Stato d'assedio, poteri d'ordinanza e bandi militari: la resistenza "a tutt'oltranza" di prerogative governative nel corso dell'emergenza al cospetto del principio di legalità (costituzionale) - 2.3.1. La (irrinunciabile) saldezza dei valori di libertà contro tutti i nemici della democrazia e la non negoziabilità del rispetto della dignità dell'uomo (anche) nel corso di una (drammatica) situazione di emergenza - 2.3.2. L'ultima frontiera dello Stato di diritto: storia di una (sbilanciata) antinomia tra valori (libertà e dignità della persona versus il diritto/dovere alla sicurezza della generalità dei consociati) e funzioni fondamentali (esecutiva e giurisdizionale) all'interno di un ordinamento (asseritamente) democratico) - Sezione II. Ordinamento democratico ed organi e funzioni di garanzia (della intangibilità) dei valori costituzionali stanziali e procedurali) nel corso dell'emergenza - Capitolo terzo. Le attribuzioni del Presidente della Repubblica in materia di difesa e sicurezza dello Stato (3.1. Note introduttive - 3.2. La primazia del potere civile rispetto al potere militare: il comando delle forze armate tra funzioni di garanzia e natura super partes del ruolo rivestito dal Capo dello Stato all'interno dell'ordinamento repubblicano - 3.3. Il controllo di conformità, rispetto al valore costituzionale della pace, della discrezionalità del Parlamento in materia di deliberazione dello stato di guerra affidato al Presidente della Repubblica: esegesi del combinato disposto degli artt. 78 e 87, IX comma, cost., tra effettività e/o desuetudine, autonomia e/o indipendenza (nel diritto interno e nel diritto internazionale) della dichiarazione (dello stato) di guerra) - Capitolo quarto. Le funzioni di garanzia del Presidente della Repubblica e l'attività di raccordo e consultazione degli organi costituzionali di indirizzo politico in materia di difesa e sicurezza dello Stato in seno al Consiglio Supremo di Difesa (4.1. Origini e composizione del Consiglio Supremo di Difesa tra discontinuità rispetto al passato e sintesi ed attuazione del principio di democraticità dell'ordinamento repubblicano in materia di difesa e sicurezza dello Stato - 4.2. La rilevanza costituzionale e la funzione di raccordo, coordinamento e collaborazione del Consiglio Supremo di Difesa nel quadro degli organi di indirizzo politico e garanzia in materia di difesa e sicurezza dello Stato) - Capitolo quinto. La giurisdizione penale militare in tempo di guerra alla luce dell'ordinamento costituzionale repubblicano (5.1. Il principio di giustiziabilità dei diritti e degli interessi quale fondamento di un ordinamento democratico: note introduttive - 5.2. Le disarmonie, rispetto all'ordinamento costituzionale repubblicano, del vigente (ancorché sospeso) sistema di giustizia militare in tempo di guerra) - Bibliografia