Cosacchi contro partigiani Stampa E-mail

Pier Arrigo Carnier

Cosacchi contro partigiani
Friuli occidentale
1944-1945


Mursia, pagg.192, € 16,00

 

carnier cosacchi  IL LIBRO – Furono decine di migliaia i cosacchi che giunsero nel Friuli occidentale e in Carnia tra il luglio del 1944 e l'aprile del 1945. Mandati dai nazisti in cambio di un'azione di repressione antipartigiana, vi installarono presidi misti, sul modello dei loro villaggi, le cosiddette stanitse, portando in Italia, assieme a morte e distruzione, usi e tradizioni dalle lontane terre russe. Fino alla fine della guerra quando, ritiratisi in Austria e arresisi ai britannici, in esecuzione alle decisioni prese da Roosevelt, Churchill e Stalin a Yalta, furono consegnati ai sovietici e deportati nei campi di concentramento in Siberia.
  Un saggio storico che, attraverso documenti inediti e fotografie d'epoca, indaga sui fatti e sulle vicende che sono alla base del collaborazionismo russo, sorto a Est nel 1941-1942, che raggiunse la consistenza di un vero esercito utilizzato dai tedeschi in varie zone d'operazione dell'Europa occupata.

  DAL TESTO – "Questa mia trattazione, fermo restando quanto già pubblicato su basi documentali, costituisce un nuovo passo nell'esposizione di fatti e vicende sul collaborazionismo russo, germinato all'Est nel 1941-1942, che raggiunse la consistenza di un vero esercito utilizzato dai tedeschi in varie zone d'operazione dell'Europa occupata. L'obiettivo primario era quello di sottrarre tali forze ai rischi di un impiego frontale contro le forze sovietiche, che avrebbe comportato la fucilazione immediata di eventuali prigionieri.
  "Vorrei soprattutto ricordare al lettore che gli avvenimenti trattati si riferiscono al periodo dal settembre del 1943 all'aprile del 1945. Con la caduta del fascismo, il 25 luglio 1943, il nuovo Governo Badoglio, dopo aver sanzionato, l'8 settembre 1943, la resa separata con gli anglo-americani, già definita a Cassibile il 3 settembre, ma tenuta segreta, non avendo altra scelta, stante la presenza dei tedeschi in casa, si rifugiò il 10 settembre insieme al Re Vittorio Emanuele III a Brindisi, che venne occupata dall'8a armata britannica l'11 settembre. L'Italia rimase abbandonata allo sbaraglio, in preda alle rigide misure occupazionali tedesche e relative conseguenze; ugualmente l'Esercito, parte consistente del quale si trovava dislocata in vari territori, teatro delle operazioni di guerra fuori dai confini nazionali, rimase senza direttive. La Germania teneva sul territorio nazionale il Gruppo di armate «C» (10a e 14a armata) introdotto in parte, con regolare assenso dell'Italia, prima della caduta del fascismo e prima della resa separata."

  L'AUTORE – Pier Arrigo Carnier, classe 1926, è originario della Carnia e oggi vive a Porcia (Pordenone). Storico e giornalista, ha collaborato, tra l'altro, ai quotidiani «il Gazzettino», «L'Arena» e il «Messaggero Veneto». Nelle sue ricerche si è occupato in particolare di cosacchi di cui è uno dei massimi studiosi in Italia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo "L'armata cosacca in Italia (1944-1945)" e "Lo sterminio mancato. La dominazione nazista nel Veneto orientale (1943-1945)", entrambe edite da Mursia.

  INDICE DELL'OPERA - Premessa - Introduzione - Capitolo Primo. L'inizio della lotta partigiana: le prime reazioni tedesche e fasciste sulle popolazioni - Capitolo Secondo. L'ingresso e l'insediamento dei cosacchi in Italia - Capitolo Terzo. Rastrellamenti, incendi e vittime civili - Capitolo Quarto. Deportazioni e tolleranze tedesche - Capitolo Quinto. L'esodo dei carnici attraverso il passo «Mont da Rest» - Capitolo Sesto. Morte in azione - Capitolo Settimo. Compiti dei presidi e oscure uccisioni di cosacchi - Capitolo Ottavo. Riorganizzazione e indole dell'Armata cosacca - Capitolo Nono. Pjotr Nikolaevic Krassnoff - Capitolo Decimo. Il crollo del Reich: resa e ritirata delle forze collaborazioniste russe - Epilogo - Appendice 1. Organizzazione dei presidi militari cosacchi e caucasici in «Cossackja» - Appendice 2. Le grandi stanitse casacche, insediate nella zona pedemontana occidentale del Nord Friuli - Note - Indice dei nomi