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Enzo Maolucci - Alberto Salza

Prepping
Come prepararsi alle catastrofi metropolitane


Hoepli Editore, pagg.X-246, € 24,90

 

maolucci prepping  IL LIBRO – Le città sono sempre più spesso sotto assedio: cambiamenti climatici, catastrofi ambientali, attacchi terroristici. Tali situazioni richiedono tecniche di sopravvivenza specifiche, diverse da quelle in uso nell'outdoor.
  Prepping significa attivare una logistica preventiva delle catastrofi e del dopo catastrofe. Mentre il survival studia le situazioni in cui noi ci troviamo in ambienti ostili e diversi dalla nostra quotidianità e ha una vocazione per lo più individuale, il prepping studia situazioni, soprattutto di gruppo, in cui il nostro ambiente muta e vede cambiare i parametri della qualità della vita e delle risorse a disposizione. In questo senso il prepper tende a restare nel suo ambiente anche quando esso si modifica. L'anomalia è portata dal cambiamento, che rende più ostile o pericoloso il contesto ecologico e sociale. Per garantire la propria sopravvivenza e quella dei suoi prossimi, il prepper punta a prevedere le crisi e quindi agisce prima del cambiamento, crea o accumula preventivamente le risorse, sviluppa competenze di cui potrebbe avere bisogno, soprattutto progetta e prepara anche il "dopo".

  DAL TESTO – "[...] il Prepping è affare da classe media, gente che può razionalmente investire i propri soldi - oltre che un po' di tempo sottratto al lavoro - nella propria sicurezza futura. Questo prova che i prepper non hanno necessariamente vocazioni pauperistiche, non si divertono all'idea di decrescere e tendono di norma a garantirsi il meglio, se pur relativamente alle circostanze previste per il futuro e alle risorse che possono permettersi nell'immediato per prepararsi ai vari scenari del disastro. Attenti però alla concorrenza vitale con i poveracci: è gente in grado di sventrare un bunker, senza badare alle perdite umane, proprie e altrui.
  "Il prepper deve saper calcolare il bilancio per sé e il suo gruppo. Partite da una proporzione minimale del 3% del reddito netto, considerando investimenti che vanno dai corsi di preparazione ai libri, dagli attrezzi alle scorte, quelle alimentari, in particolare, saranno sempre un anticipo di spesa, in quanto, si spera riuscirete a consumarle prima di ogni scadenza. Il Prepping non deve diventare una mania o un vizio dispendioso e pericoloso come il gioco d'azzardo o la droga, ma rientrare nel corretto parametro costi-benefici che ogni survivalista deve rispettare."

  GLI AUTORI – Enzo Maolucci ha introdotto il survival in Italia; fondatore e presidente della Federazione Italiana Survival Sportivo e Sperimentale (FISSS) e dell'International Survival Association (ISA), è dirigente del Parco di Ecologia Umana Salgari Campus di Torino e titolare del corso Sport outdoor e avventura (Scienze Motorie - Università di Torino).
  Alberto Salza, analista del terreno umano e scrittore, ha insegnato Ecologia Umana all'Università di Torino; protagonista di numerose missioni sul campo, dal deserto del Kalahari allo stretto di Bering, dalle Montagne Rocciose all'Afghanistan, è esperto di culture pastorali nomadi e di tecniche di sopravvivenza in Africa. Insieme hanno pubblicato per Hoepli "Outdoor" (2010, con Michele Dalla Palma) e "Surviving" (2010).

  INDICE DELL'OPERA – Prologo. Un piano (L'Uomo delle Catastrofi - Come fare un piano) - Parte prima. Da sapere anzitutto (1.1. Chi scrive a chi legge - 1.2. Fisionomia del prepper, ovvero la precarietà disinvolta - 1.3. Che cos'è una catastrofe, che cos'è una crisi, che cos'è una città - 1.4. Chiave di lettura e metodo di analisi di cinque contesti catastrofici - 1.5. Schema informativo-operativo unico in dieci punti per crisi diverse - 1.6. La coscienza, la scienza e la fantascienza del pericolo - 1.7. Dinamiche di sopravvivenza e sussistenza in vari contesti abitativi - 1.8. La Protezione civile istituzionale e quella fai-da-te - 1.9. Brevissima storia del Prepping (gli ultimi settant'anni) - 1.10. Il Prepping d'élite e quello degli altri: economia della prevenzione - 1.11. Il principio di precauzione) - Parte seconda. Pensare l'impensabile e vedere il futuro (2.1. La catena critica dei disastri e il collasso di sistema - 2.2. Il territorio verticale: urbanistica a più piani - 2.3. Antropologia ed etologia dell'umanità inurbata (invisibilità) - 2.4. Valutazione dei rischi: ottimismo e pessimismo, rimozione, equazione del terrore - 2.5. Economia delle risorse disponibili, reperibili, deperibili e spendibili - 2.6. La neuroeconomia e la teoria dei giochi - 2.7. Evitare e considerare: a breve, medio e lungo termine - 2.8. L'autonomia e l'autosufficienza relativa: l'uomo con la valigia sempre pronta - 2.9. Gli obiettivi sensibili della metropoli - 2.10. Pianificazione e organizzazione di una rete sociale minima - 2.11. Sistemi di relazione a distanza e comunicazione - 2.12. Le nuove arche di Noè: metodi e mezzi di fuga-alloggiamento) – Prontuario. Contro, insieme, per il prepper (P.1. Contro il prepper. Schemi operativi per 5 catastrofi - P.2. Insieme al prepper. Appunti di psicosocialità e gestione di gruppo - P.3. Per il prepper. BOB e attrezzatura) - Parte terza. Il "prima" strategico: azioni preliminari (3.1. Shifting: i luoghi e i mezzi per cavarsela. Tre piani operativi sul "dove" e sul "come" - 3.2. Analisi delle risorse possibili, reperibili e trasportabili - 3.3. Scouting: ricognizioni ambientali urbane e dei paesaggi interstiziali - 3.4. Analisi dei tempi di reazione per fuggire da casa, da soli e in gruppo - 3.5. Il Prepping psicosociale "interno": fasce di controllo nelle diverse età - paure e fobie - 3.6. Deep web, social network, Anonymus e la Rete di mutua assistenza - 3.7. Valutazione realistica dei possibili aiuti esterni istituzionali nei modi e nei tempi presunti - 3.8. Il team building famigliare e la prossemica - 3.9. La sicurezza delle case durante sismi e alluvioni - 3.10. Il Prepping legale: le azioni legali ed etiche del "prima" e del "dopo" - 3.11. Helping sociale: valutazione delle risorse umane - 3.12. Il downshifting: l'economia preventiva, la "decrescita felice" e altre scelte prudenziali formative - 3.13. L'addestramento alla difesa personale e di gruppo in extremis - 3.14. Riservato ai predatori, agli sciacalli e alle prede) - Parte quarta. Il "prima" tattico: logistica preventiva (4.1. Dal poco al niente: tattica del bagaglio - 4.2. Attenzioni igienico-sanitarie a medio e lungo termine - 4.3. Appropriarsi di strumenti, mezzi e saperi - 4.4. Immagazzinare scorte preventive di risorse idriche, alimentari, mediche ed energetiche - 4.5. Marcare le vie di fuga: esfiltrazione ed evacuazione in contesto urbano - 4.6. Tecniche di approvvigionamento risorse dalle macerie - 4.7. Fare pratica di bushcraft - 4.8. Proteggersi dagli altri: armi da fuoco per difesa - 4.9. Abilità ed espedienti da sviluppare nella preparazione - 4.10. Addestrarsi e simulare per rimanere vivi - 4.11. Tabella degli apporti alimentari minimi - 4.12. Azioni di cura preventiva dei rifugi e delle risorse eco-umane - 4.13. Individuazione e manutenzione dei mezzi di trasporto per la fuga - 4.14. Allestimento di rifugi urbani in vista di contaminazioni nucleari, chimiche o batteriologiche) - Parte quinta. Il "durante": Survival puro nei peggiori scenari (5.1. Procedure operative standard per comunicazioni, recupero e assistenza a malati e feriti - 5.2. Derek è morto: chi soccorre i soccorritori? - 5.3. Evitare la negazione e i pensieri divergenti - 5.4. Exaptation: riconversione di mezzi e risorse per risolvere l'immediato pericolo - 5.5. La folla e la follia (le dinamiche del caos)) - Parte sesta. Il "dopo": la sussistenza nei migliori scenari (6.1. I modelli teorici, l'unicità delle catastrofi e l'equilibrio - 6.2. Problem solving per l'adattamento - 6.3. Autopreservazione, triage tattico e medicina dopo le catastrofi - 6.4. La resilienza individuale e di gruppo - 6.5 Gli stress post traumatici e il loro superamento - 6.6. Migrazione forzata, riadattamento rifugiati in campo profughi, condizioni per espatrio e accoglienza, apolidi - 6.7. Sussistenza a medio e lungo termine: come, quando e dove coltivare - 6.8. Energia e sua manutenzione - 6.9. Nuovi assetti darwiniani - 6.10. Testimonianza di un terremotato del Friuli (maggio 1976)) – Conclusione. Vademecum per chi vuole fare sul serio (C.1. L'attualità del sopravvivere - C.2. Per vocazione, passione, diporto, conoscenza, professione e altro - C.3. Sopravvivere è cosa seria, ma pure divertente e salutare - C.4. Survival per riconversione - C.5. Per prepararsi, addestrarsi e organizzarsi - C.6. Bibliografia ragionata sul tema e sui vari argomenti complementari per chi cerca approfondimenti) - Ringraziamenti