Gli effetti del tempo nel reato |
Giovanni De Santis
IL LIBRO – Questo studio fa emergere una visione tutt'altro che stereotipata del reato, mettendone in risalto la dimensione dinamica su quella statica. DAL TESTO – "Il tempo del reato è, perciò, solo una delle due grandezze fisiche fondamentali che ne definisce la dimensione empirica (il tempo, con lo spazio, è l'ingrediente intrascendibile di ogni nostra rappresentazione). L'AUTORE – Giovanni De Santis è ricercatore confermato di Diritto penale e professore aggregato di Diritto penale dell'impresa nel Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Bergamo. INDICE DELL'OPERA – Introduzione. Tempo e diritto penale (1. Il concetto di temporalità ed i suoi limiti gnoseologici: la radice filosofica della questione temporale. Il tempo come fenomeno dell'esperienza giuridica - 2. Il computo del tempo nel sistema del codice penale - 3. Piano dell'indagine) – Parte prima - Capitolo I. Il tempo e la sua funzione costitutiva rispetto al reato (I. Il fatto di reato e la sua dimensione temporale: il tempo come condizione di rilevanza del fatto. Nozione di fatto accolta nell'indagine - 2. Fatto, tempo e bene giuridico. La "questione temporale" nella bancarotta prefallimentare - 3. Tipi e tempo: il tempo nella struttura del fatto. Il tempo nel tipo causalmente orientato - 4. L'evento nella successione cronologica della sequenza causale) - Capitolo II. Il tempo nel rapporto causale: le morti da esposizione all'amianto (1. Premessa - 2. Tempo e rapporto causale - 3. Il problema della condizione cronologicamente successiva. Rinvio - 4. La dilatazione cronologica della relazione causale tra avvenimenti: quando l'evento si verifica a notevole distanza di tempo dalla condotta - 5. Un paradigma nella casistica della divaricazione temporale tra condotta ed evento: le morti da esposizione all'amianto. L'amianto, da minerale magico a sostanza "maledetta" - 6. La dimensione sociale del rischio amianto: il rimedio penalistico) - Capitolo III. Tempo e rapporto causale: il problema dell'evento non impedito (1. Alcune questioni generali in tema di causalità omissiva – 2. Le SS.UU. "Franzese" - 3. L'auspicato commiato dal diritto penale e i rimedi alternativi: la tutela civilistica delle vittime - 4. Tempo, evento e con cause - 5. La predisposizione personale della vittima - 6. Le abitudini voluttuarie della vittima: in particolare il fumo di sigaretta - 7. La protrazione dell'esposizione: la successione di garanti - 8. (segue). Il valore della protrazione dell'esposizione nella più recente giurisprudenza di merito - 9. (segue). La sentenza "Macola" - 10. (segue). Ancora sulla successione di garanti nel tempo - 11. Breve excursus storico sulla evoluzione normativa in materia di amianto. Il rimprovero colposo nel tempo - 12. Un caso paradigmatico nella ricostruzione di percorsi eziologicamente rilevanti e cronologicamente estesi nelle tecnopatie da esposizione a sostanze tossiche: il caso del Petrolchimico di Porto Marghera - 13. (segue). Il ricorso allo schema compartecipativo: legame psicologico tra le condotte dei concorrenti, concorso di cause colpose indipendenti, successione dei garanti e fattore tempo - 14. (segue). La responsabilità per l'inquinamento pregresso. Rinvio) - Parte seconda - Capitolo IV. Il tempus commissi delicti (1. Premessa - 2. L'iter criminis: la consumazione e il post factum - 3. (segue). Il tentativo - 4. La funzionalizzazione della datazione del reato nella sistematica del codice penale: tempus commissi delicti e tempus consummati delicti - 5. La datazione del reato secondo il tempo della commissione: il tempus commissi delicti nella successione di leggi penali ex art. 2 c. p. - 6. (segue). Il riferimento cronologico nell'imputabilità. Imputabilità e colpevolezza. La regola della corrispondenza temporale e la deroga dell'actio libera in causa - 7. (segue). Alterazioni del processo motivazionale e tempo: il problema delle scusanti) - Capitolo V. Tempo e selettività nei tipi di durata: il reato permanente (1. Premessa - 2. I tipi di durata: reato continuato e tempo - 3. Alcune puntualizzazioni sul concetto di "durata" dell'illecito penale: la consumazione e il post-fatto nei reati a dolo specifico - 4. Introduzione al concetto di "durata" dell'illecito - 5. La disciplina legislativa dedicata alla permanenza del reato - 6. La permanenza come durata della violazione (protrazione del fatto tipico) - 7. Gli elementi del fatto tipico suscettibili di durare nel tempo: la condotta. Il problema della permanenza nei reati di pura omissione - 8. L'evento ed il nesso causale: reato permanente e reato ad effetti permanenti - 9. (segue). Il momento consumativo del reato di lesioni personali da malattia professionale - 10. La colpevolezza nel reato permanente - 11. L'antigiuridicità del fatto permanente - 12. La permanenza come requisito strutturale del fatto tipico (rectius come requisito implicito della condotta) - 13. La permanenza come protrazione dell'offesa: la questione dei c.d. beni comprimibili - 14. La spiegazione della permanenza attraverso la moltiplicazione dei precetti contenuti nella fattispecie incriminatrice. La concezione bifasica del reato permanente e il c.d. obbligo di "contro-agire" - 15. (segue). Il caso del Petrolchimico di Marghera: l'obbligo di bonifica dei siti contaminati - 16. La dissoluzione del reato permanente nella sua concezione pluralistica - 17. Reati istantanei e reati permanenti. Reati necessariamente o eventualmente permanenti. Considerazioni conclusive) - Bibliografia |