La Palestina nei testi scolastici di Israele Stampa E-mail

Nurit Peled-Elhanan

La Palestina nei testi scolastici di Israele
Ideologia e propaganda nell'istruzione


EGA – Edizioni Gruppo Abele, pagg.288, € 18,00

 

elhanan palestina  IL LIBRO – In Israele, i testi scolastici sono destinati a ragazzi che a diciott'anni si arruolano nel servizio militare obbligatorio per attuare la politica israeliana di occupazione dei territori palestinesi.
  «Nonostante tutte le altre fonti di informazione, i testi scolastici costituiscono potenti mezzi mediante cui lo Stato può configurare le forme di percezione, classificazione, interpretazione e memoria necessarie a determinare identità individuali e nazionali. Ciò vale in particolar modo per Paesi come Israele, dove storia, memoria, identità personale e nazione sono intimamente legati».
  Lo studio di Nurit Peled-Elhanan non intende descrivere l'istruzione del paese nel suo complesso, ma è un percorso illuminante in una «ideologia» che ha per scopo/effetto la disumanizzazione del popolo palestinese.

  DAL TESTO – "[...] i libri di testo israeliani delle diverse materie sono disciplinati da un regime di verità o, come dice lo studioso dell'istruzione statunitense Tyack, dalla polizia della verità, che controlla i libri accertando che trasmettano la memoria collettiva basata sulla verità civica approvata dallo Stato. La verità del potere, spiega Jenkins, «agisce come un censore - traccia i confini»; e aggiunge: «sappiamo che di fatto tali verità costituiscono utili finzioni, presenti nel discorso in virtù del potere (qualcuno, nel discorso, deve porle e mantenerle), e che il potere usa il termine "verità" per esercitare controllo: regimi di verità». L'obiettivo di tale regime di verità, sostiene ancora Jenkins, è di prevenire il disordine, «e sono la paura del disordine (del disordinato) [... ] la paura della libertà (per il non libero) a collegarlo funzionalmente agli interessi materiali».
  "La narrazione riprodotta nei testi scolastici analizzati ha un altro tratto tipico: non ha il senso del trascorrere del tempo; è quanto Halbwachs chiama un «quadro di somiglianze», a differenza della storia, che è un quadro di cambiamenti.
  "Nella composizione di tale quadro di somiglianze, i libri di testo israeliani esprimono «verità» eterne sia a proposito degli ebrei (solitamente tragiche, come quella della persecuzione e della condizione di vittime), sia a proposito dei non-ebrei, in tal caso degli arabi. A dispetto di ogni evidenza, presentano inoltre i palestinesi come «criminali» e gli israeliani come vittime e difensori della terra. A Pasqua, in memoria di una delle costanti persecuzioni degli ebrei, si ripete un secolare detto ebraico: «A ogni generazione si levano contro di noi per distruggerci». Gli odierni testi scolastici e il discorso politico israeliani lo riprendono come se rivelasse un fatto caratterizzante il presente, e ignorano i significativi mutamenti della realtà, ossia i dati di fatto che Israele è uno Stato potente, che l'impareggiabile forza militare di cui è dotato domina quattro milioni e mezzo di arabi palestinesi, che la maggior parte di costoro è costituita da profughi, figli o nipoti di profughi, che sono privi di esercito e di diritti civili o umani."

  L'AUTRICE – Nurit Peled-Elhanan, insegna presso la facoltà di Scienze dell'educazione linguistica dell'Università ebraica di Gerusalemme. Nel 2001 il Parlamento europeo le ha conferito il Premio Sacharov per la libertà di pensiero e i diritti umani. Ha dedicato diversi scritti all'istruzione in Israele. In qualità di autrice e relatrice in ambito europeo e statunitense, si occupa correntemente di questioni legate all'occupazione israeliana e ai suoi effetti sui palestinesi e sugli israeliani. Membro dell'associazione israelo-palestinese Bereaved Parents for Peace, è tra i fondatori del Tribunale Russell sulla Palestina, istituito nel 2009.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Introduzione. Un'etnocrazia ebraica in Medio Oriente - I. La rappresentazione dei palestinesi nei testi scolastici israeliani - II. Geografia di ostilità e di esclusione: un'analisi multimodale - III. Il layout come vettore di significato: messaggi impliciti ed espliciti - IV. Processi di legittimazione nei rapporti sui massacri – Conclusioni - Bibliografia