Storia della Filosofia Romana |
Adolfo Levi
IL LIBRO – Questo testo, uscito per la prima volta nel 1948 a compimento di una vita di studioso trascorsa tra l'insegnamento presso l'Università di Pavia e le biblioteche di Roma, è ancora l'unico studio completo sulla storia della filosofia romana. Uno studio puntuale e attento, svolto con un approccio alla filosofia rigoroso e filologico, da parte di un filosofo. DAL TESTO – "Per i romani la filosofia doveva essere soprattutto guida e maestra di condotta; ciò spiega perché la determinazione dell'ideale della vita dovesse interessarli tanto fortemente. Cicerone costruisce l'ideale aristocratico dell'humanitas, intesa come libera e armonica formazione di personalità superiori; ma di fronte agli sconvolgimenti e alle crisi dell'età successive, quell'ideale cede il posto all'altro, dell'amore universale per tutti gli uomini, tutti uguali per natura, tutti infelici e destinati a un inevitabile dissolvimento; e questa concezione inconsapevolmente si avvicina assai, sotto certi aspetti, all'insegnamento dei Vangeli che poi rimase il solo ad imporsi agli uomini. Nel Rinascimento l'ideale dell'humanitas risorse e dominò di nuovo gli spiriti superiori, anche se essi affidavano alla religione l'ufficio di diffondere l'insegnamento dell'amore. Però, sul piano puramente umano, fra i due ideali doveva sorgere quel conflitto che in un'età più recente ha ricevuto il nome di contrasto di individualismo e di universalismo, contrasto che potrà cessare soltanto quando si affermerà che l'amore per tutti gli uomini implica l'esigenza che a ciascuno di loro siano dati i mezzi per svolgersi liberamente come personalità autonoma. Una filosofia che ha elaborato tali ideali di vita ha scritto nella storia dell'umanità pagine che sarebbe leggerezza o peggio non apprezzare degnamente." L'AUTORE – Adolfo Levi nacque a Modena il 20 Agosto 1878. Fin da giovanissimo, dimostra una intelligenza vivissima e una particolare predilezione per le ricerche erudite. Laureto in Filosofia, inizia la sua carriera come docente al Liceo, per poi passare, nel 1922, a insegnare all'Università di Pavia Storia della Filosofia, cattedra che ricoprì fino al 1938, quando venne allontanato per effetto delle leggi razziali. Nel corso di questi anni, si distinse anche come uno dei membri più attivi dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. Dopo l'abbandono dell'insegnamento, si dedicò completamente alla ricerca, attività che predilesse fino alla sua morte, avvenuta nel 1948, rifiutando anche la cattedra di Storia della Filosofia offertagli dall'Università di Roma e da quella di Napoli. È noto nel panorama filosofico italiano principalmente per essere stato l'autore di un saggio intitolato "Sceptica", pubblicato a Torino nel 1921, ma numerosi sono i saggi pubblicati su varie riviste che spaziano sull'intero panorama di storia della filosofia, così come altrettanto numerosi furono gli importanti contatti che tenne con i filosofi a lui contemporanei, quali Bergson, Taylor, Banfi, Momigliano, Prezzolini, etc.. INDICE DELL'OPERA – Nota editoriale - Introduzione - Avvertenza - Introduzione - Parte I. La filosofia romana nell'età della repubblica - Capitolo I. Gli inizi della filosofia romana e i rappresentanti minori di essa - Capitolo II. T. Lucrezio Caro - Capitolo III. M. Terenzio Varrone - Capitolo IV. M. Tullio Cicerone - Parte II. La Filosofia in Occidente da Augusto alla fine dell'età antica - Capitolo I. Il tempo di Augusto - Capitolo II. Gli Imperatori del I secolo e la filosofia - Capitolo III. Da Augusto al Neo-Platonismo (1. Peripatetici, Cinici, Epicurei, Neo-Scettici, Neo-Accademici - 2. Lo Stoicismo: A) Figure minori - B) Seneca - C) Musonio Rufo - D) Marco Aurelio - 3. Il Neo-Pitagorismo / Il Platonismo Medio - 4. Filosofi senza indirizzo determinato) - Capitolo IV. Il Neo-Platonismo - Capitolo V. La filosofia in Occidente negli ultimi secoli dell'impero - Capitolo VI. Boezio - Conclusione - Notizie Bibliografiche |