La natura imperiale della Germania |
Marc Bloch
IL LIBRO – La storia della dinastia sveva degli Hohenstaufen, la ripresa della tradizione romana e carolingia, lo scontro con il papato, la figura di Federico Barbarossa, la relazione con l'Inghilterra: sono i temi cardine su cui ruota questa illuminante riflessione di Marc Bloch sull'influenza che la tradizione imperiale ha avuto sullo sviluppo della Germania. Tratto da una conferenza tenuta a Strasburgo nell'anno accademico 1927-1928 e qui in prima traduzione italiana, il saggio illustra come l'idea di Impero abbia contribuito in maniera determinante alla formazione della coscienza nazionale tedesca. Questa vocazione, connaturata alla storia della Germania, la spingerà costantemente verso un ruolo di primo piano nel contesto europeo e internazionale; un'ambizione che, negli anni successivi alla lezione di Bloch, assumerà la forma spaventosa e tragica del Terzo Reich. DAL TESTO – "Ma il titolo di Re dei Romani non connota soltanto un potere di comando, subito riconosciuto a chi lo porta; implica ugualmente un'idea di candidatura o, meglio, di aspettativa. Il Re, eletto dai principi tedeschi, è il futuro Imperatore. A lui solo, fra tutti, può spettare la dignità imperiale. In Germania, tale è la concezione corrente. Il poema del Ligurinus, redatto verso il 1187, forse in Alsazia, nell'abbazia cistercense di Pairis, fa dire a uno dei principi riuniti nel 1152 per l'elezione regia: «Chiunque sia il Re che la Germania ha preso per capo, davanti a lui l'opulenta Roma piega la sua testa e lo prende per signore». Questa tesi non è limitata soltanto ai sovrani tedeschi e ai loro fedeli; ma è riconosciuta pressoché universalmente in Europa. Gli stessi Papi la accettano. Per Gregorio VII, Enrico IV è, dopo la sua elezione, nel medesimo tempo «Re e, per grazia di Dio, futuro Imperatore». Innocenzo IV, nel marzo 1202, riconosce ai principi il diritto «di eleggere il Re da promuovere in seguito Imperatore (Regem in Imperatorem promovendum)»." L'AUTORE – Marc Bloch (Lione 1886 – 1944), professore di Storia medievale all'Università di Strasburgo (1919-1936), poi di Storia economica alla Sorbona fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo della metodologia storica contemporanea. Nel 1929 fondò con Lucien Febvre le «Annales d'histoire économique et sociale». Membro attivo della Resistenza, fu fucilato dai Tedeschi. È autore de La società feudale, I re taumaturghi, I caratteri originali della storia rurale francese, La strana disfatta, Storici e storia, Apologia della storia o Mestiere di storico. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Grado Giovanni Merlo – Introduzione, di Francesco Mores – Note - 1. L'istituzione imperiale (1. Origini carolinge: la formazione territoriale dell'Impero - 2. L'elezione regia - 3. Titolo e poteri regi: l'Impero) - II. L'idea imperiale. Prima Parte (1. Le memorie storiche: tradizioni romane e carolinge - 2. L'Imperatore personaggio sacro: il messianismo) - III. L'idea imperiale. Seconda Parte (3. La potenza temporale degli Imperatori; la monarchia universale - 4. Il potere su Roma e sulla Chiesa - 5. L'idea imperiale e il patriottismo tedesco) - Note |