Generazione fiumana Stampa E-mail

Pietro Battistella

Generazione fiumana
Tra contestazione giovanile, antipolitica e fermenti internazionalisti
(1919-1920)


Edizioni Saecula, pagg.69, € 9,00

 

battistella fiumana  IL LIBRO – Un fenomeno di rivolta generazionale nell'Italia del dopoguerra. Questo fu l'occupazione della città di Fiume, guidata dal poeta e combattente Gabriele D'Annunzio nel 1919. Pietro Battistella organizza il suo saggio in due sezioni: la prima incentrata su tre personaggi storici (i letterati Giovanni Comisso, Mario Carli, Leon Kochnitzky) e sull'analisi della memorialistica a loro contemporanea; la seconda sulla contestazione giovanile e antipolitica e sull'internazionalizzazione dell'impresa. "Obiettivo di questo scritto ̶ si legge nell'introduzione ̶ è dunque dare una chiave interpretativa utile per questo fatto storico, sostenendo la tesi secondo la quale l'occupazione di Fiume da parte dei legionari dannunziani e le diverse esperienze che nei mesi successivi si ebbero nella città furono degli avvenimenti inquadrabili entro i caratteri dello scontro generazionale".

  DAL TESTO – "L'influenza del pensiero dannunziano fu particolarmente forte presso i reduci di guerra. Il ritorno di questi alle loro famiglie, ai loro posti di lavoro, comportava enormi problemi: vi erano timori diffusi che la debole economia nazionale non sarebbe stata in grado di assorbire l'immissione massiccia dei reduci nella forza di lavoro e così si cercava di evitare una improvvisa smobilitazione di massa. Il grande numero di promozioni che si erano avute sul campo durante i combattimenti aveva creato una schiera di militari che ricoprivano cariche prestigiose e il ritorno alla stato prebellico rappresentava per questi uomini un grande problema psicologico, perché erano desiderosi di conservare lo status sociale derivatogli dalla guerra.
  "Status che, nella vita civile, non avrebbero ritrovato. C'erano poi problemi, sempre interni all'esercito, ma di carattere politico: ai soldati era stata promessa una partecipazione nel futuro politico del paese, oltre che vantaggi e ritorni economici. Queste aspettative non vennero soddisfatte. Il soldato, uscito vittorioso da una sofferta guerra, si sentì tradito da un governo che non proteggeva i suoi diritti e non manteneva le promesse fatte durante il conflitto. Cominciò a radicarsi in lui un sentimento di rivalsa contro le ingiustizie delle alte sfere politiche. "La guerra – scrisse Mario Carli - aveva sferrato un potentissimo calcio alla sconcia borghesite diffusa tra i giovanetti 'di buona famiglia', il cui spirito veniva mortificato da graduali iniezioni di paura dell'ignoto e dell'avventura eroica, isterilito da calcoli gretti, ammosciato da preoccupazioni cretine [...] Come possono oggi riprendere i loro studii, i loro affari, i loro amori, i loro impieghi, al punto in cui li avevano lasciati, e con lo stesso animo di allora?""

  L'AUTORE – Pietro Battistella è abruzzese, classe 1987. Lavora come giornalista presso l'AgenParl, Agenzia Parlamentare per l'Informazione Politica ed Economica, dove si occupa principalmente di politica estera.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Prima parte - Capitolo primo. Giovanni Comisso alla corte del Vate - Capitolo secondo. Mario Carli l'Ardito-futurista - Capitolo terzo. Mario Kochnitzky il poeta belga - Seconda parte - Capitolo primo. Contro il grigio della vita borghese: la critica al potere costituito - Capitolo secondo. L'immaginazione al potere: giovanilismo e sperimentazione - Capitolo terzo. Fermenti internazionalisti - Bibliografia essenziale