Il soldato Schlump Stampa E-mail

Hans Herbert Grimm

Il soldato Schlump

Neri Pozza, pagg.240, € 17,00

 

grimm schlump  IL LIBRO – Emil ha un diploma in tasca preso alla Realschule, una scuola costosa per il figlio di un modesto sarto come lui, ma allo scoppio della Grande Guerra è soltanto un piccolo apprendista in una tessitura. Lo chiamano tutti Schlump, che è come dire brutto mascalzone, dal giorno in cui, ragazzino, si è reso protagonista di una marachella al mercato. Schlump dovrebbe disegnare e creare modelli, ma anziché al lavoro pensa alle ragazze e alla guerra. Anzi, alle due cose messe insieme, poiché già si vede con l'uniforme grigia, ammirato dalle ragazze mentre va al fronte oppure sul campo di battaglia dove alcuni cadono e altri restano feriti o, a guerra vinta, in trionfo tra le donne che lanciano fiori dalle finestre mentre impazzano feste senza fine. Il 1 agosto 1915 prende la sua cassetta d'ordinanza e, dopo aver salutato la madre piangente, si presenta fiero in caserma. Viene scaricato a Libercourt, in Francia, e da lì in marcia in paesi dove non vi sono giardini ben curati né frontoni a graticcio all'ombra dei tigli. Schlump, però, è orgoglioso del suo incarico, frutto della sua vaga conoscenza del francese: amministrare da solo tre villaggi. A Loffrande, il villaggio più grande, scopre che è davvero «un bel traguardo per un diciassettenne» comandare uomini anziani e giovani donne attraenti come Estelle, bionda con gli occhi azzurri e le guance arrossate; o come la bruna Suzanne, con i boccoli castani che le dondolano sulla fronte; o la diafana Jeanne dalla chioma nera. Dimenticherebbe volentieri la guerra se i vetri alle finestre non vibrassero spesso per le cannonate del fronte vicino. Ma la guerra è lì a pochi passi e, per Schlump, viene subito l'ora di lasciare Loffrande e di raggiungere la trincea. Ed ecco il sibilo sinistro delle granate, gli angusti corridoi sferzati dalla pioggia e dal fango, i lampi rossi che si accendono sulle colline del nemico, le pallottole che fischia-no nelle orecchie come le rondini dopo un temporale...
  Pubblicato per la prima volta nel 1928, bruciato dai nazisti nei roghi del 1933, ritrovato e riscoperto nel 2008, "Il soldato Schlump" è una delle opere più intense scritte sulla Grande Guerra. «Un libro luminoso proveniente da tempi bui», come ha scritto Volker Weidermann, il suo scopritore.

  DAL TESTO – "Schlump non aveva creduto ai soldati della tradotta, ma i loro racconti gli diedero da pensare. Sapeva che lo aspettavano le trincee e che entro breve tempo avrebbe dovuto lasciare Loffrande. Per lui era come dover lasciare la patria una seconda volta.
  "Era giunto Natale. Pioveva e il vento faceva battere tra loro i rami spogli. Sua madre gli aveva spedito un pacchetto. Schlump scartò teneramente i regali e li posò con cura davanti a sé. Sua madre aveva decorato ogni cosa con piccoli rametti di abete. Il loro profumo, unito a quello del dolce natalizio che stava scartando, gli avvolse il cuore e lo riportò a casa. Guardò dal buco della serratura e vide sua madre che accendeva sorridendo l'albero di Natale e si sentì crescere dentro l'impazienza. Il padre lavorava lì accanto, entro sera doveva consegnare ancora un abito. Il vapore caldo del ferro da stiro giungeva fino a lui. Erano appena stati alla messa di Natale e ritornavano a casa attraverso gli stretti vicoli; tra i tetti inclinati l'uno verso l'altro come se volessero confidarsi un segreto, la neve scendeva lieve con un leggero fruscio.
  "Schlump alzò gli occhi. Stava diventando buio e cadeva una pioggia leggera. Sua madre gli aveva spedito una torta, un paio di calzini di lana e tutto ciò che può venire in mente al cuore di una madre preoccupata. C'era anche un libro, con brevi poesie sulla primavera, sull'amore, sull'autunno e sulla malinconia, proprio come desiderava. Rimase a lungo davanti al tavolo natalizio. Poi andò dai francesi, che non sapevano niente del Natale. La piccola Hélène leggeva un vecchio libro illustrato seduta al tavolo nell'angolo. Lui le andò vicino e lei gli chiese di raccontarle una fiaba, come aveva già fatto una volta in precedenza. Erano da soli nella stanza, il vecchio orologio scandiva stancamente il tempo.
  "Schlump pensò a sua madre. Da piccolo, di sera, le si sedeva in braccio e lei gli raccontava fiabe a cui credeva così sicuro e che conosceva così bene come se le avesse vissute."

  L'AUTORE – Hans Herbert Grimm (1896-1950) è stato un insegnante di Francese, Italiano e Spagnolo ad Altenburg in Turingia, Germania. Pubblicò "Il soldato Schlump" nel 1928, usando uno pseudonimo e non svelando di essere lui l'autore del libro anche quando l'opera fu bruciata dai nazisti nel rogo del 1933. Per mascherare la sua indole pacifista si iscrisse al partito, e per questo motivo gli fu proibito di tornare all'insegnamento dopo la guerra. Si suicidò nel 1950. Soltanto nel 2008, in seguito alla pubblicazione di un saggio intitolato "Il libro dei libri bruciati", la Germania scoprì che l'autore del celebre "Il soldato Schlump" era lui.

  INDICE DELL'OPERA – Libro primo – Libro secondo – Libro terzo - Postfazione