Tre parole sulla Resistenza Stampa E-mail

Giacomo Noventa

Tre parole sulla Resistenza

Castelvecchi Editore, pagg.96, € 9,00

 

noventa resistenza  IL LIBRO – La Resistenza come incontro di persone diverse, come lotta interiore, come interrogazione profonda sulle cause della violenza, come occasione per un rinnovamento profondo nell'anima del nostro Paese. Così come la vede e la vive Giacomo Noventa, la Resistenza non può essere identificata con il «generico antifascismo» perché non è stata solo il rovesciamento di un regime, ma una forza viva che dovrebbe appartenere al futuro. Se nel primo dei testi contenuti in questo volume – "Discorso sulla Resistenza e sulla morale politica" (1947) – l'interpretazione dello scrittore veneto prende la forma di un acceso, a tratti provocatorio, invito all'azione, nel successivo "Comunismo – Antifascismo – Resistenza" (1955) la critica è venata di amarezza. Un sentimento che cresce di fronte all'egemonia del conformismo ideologico del Pci e alla resa di chi aveva avvertito la possibilità di una vera rivoluzione, morale e non moralistica, delle coscienze. "Dio è con noi" è infine l'introduzione, rimasta incompiuta per la morte dell'autore, a un ciclo di disegni di Renato Guttuso dal titolo "Gott mit uns". In questo scritto, la lucidità intransigente dell'impegno civile, la densità poetica della parola e un dolore puramente umano trovano un ultimo intensissimo punto d'incontro, e ci consegnano intatto il messaggio di Noventa, ancora spiazzante, attuale e necessario.

  DAL TESTO – "Questa esteriorità o estraneità dei partiti tradizionali (il comunista eccettuato) e delle loro ideologie alla Resistenza non deve essere intesa come un'esteriorità o estraneità del primo e del secondo antifascismo agli uomini della Resistenza. Tutti o quasi tutti gli uomini della Resistenza furono nello stesso tempo antifascisti della prima o della seconda maniera (o di entrambe). Si distinguono dai primi e dai secondi antifascisti non per non aver creduto nelle stesse cose ma per aver creduto in qualche cosa in cui i puri antifascisti non credevano. La loro intuizione della verità fu quasi sempre soverchiata, come non bisogna stancarsi di ripetere, e sempre contraddetta dall'antico errore. Ma l'aver tenuto fede a quell'umile verità soverchiata e contraddetta, l'aver ceduto spesso all'errore, ma non avergli mai ceduto l'oscura convinzione che fosse un errore, non aver mai accettato di conciliarlo o di confonderlo con quell'umile verità, caratterizza gli uomini della Resistenza anche in confronto ai comunisti. Essi non furono mai gli uomini interi, gli uomini tutti d'un pezzo, i trionfanti eroi machiavellici del De Sanctis e dell'idealismo filosofico italiano. Questi tipi di eroi bisogna cercarli tra gli antifascisti della prima e della seconda maniera (e tra i fascisti), o tra i comunisti. Più naturali tra i primi, più costruiti tra i secondi. Ma non bisogna cercarli tra gli uomini della Resistenza. Non tra gli uomini del Partito d'Azione. Non tra gli uomini come Ferruccio Parri e come Norberto Bobbio."

  L'AUTORE – Giacomo Noventa (Noventa di Piave, 1898 – Milano, 1960) Pseudonimo di Giacomo Ca' Zorzi. Compie gli studi universitari a Torino, dopo essere stato volontario nella Prima Guerra Mondiale. Avverso al regime, dal 1926 al 1934 soggiorna in vari Paesi europei. Tornato in Italia nel 1936 fonda a Firenze la rivista «La riforma letteraria» e poi, a guerra finita, «La gazzetta del Nord» e «Il socialismo moderno». Noventa è noto soprattutto come poeta. Fra i volumi saggistici ricordiamo: "Il vescovo di Prato" (1958), "Nulla di nuovo" (1960), "Gott mit uns" (1960) e, postumi, "I calzoni di Beethoven. Dialogo tra due letterati" (1965), "Caffè Greco" (1969) e "Storia di una eresia" (1971).

  INDICE DELL'OPERA – Discorso sulla Resistenza e sulla morale politica – Comunismo / Antifascismo / Resistenza – Postilla – Dio è con noi