Verso la notte e le sue ignote costellazioni Stampa E-mail

Andrea Emo

Verso la notte e le sue ignote costellazioni
Scritti sulla politica e la storia


Gallucci Editore, pagg.411, € 18,00

 

emo verso  IL LIBRO – Un irresolubile gioco delle parti: questo è la politica agli occhi di Andrea Emo. Un gioco cinico, privo di morale, perché proprio i valori morali avrebbero dato vita a una delle più ingannevoli maschere del carnevale della vita - un gioco in virtù del quale l'unità si serve sì degli individui, e dunque delle differenze, ma nello stesso tempo finisce per fagocitarli e coinvolgerli in quel ritmo infernale di nascite e morti in cui consiste, da ultimo, il vero senso di ogni accadere. Ai suoi occhi, la politica si profila come una sorprendente creazione mitologica; con i suoi eroi, le sue improbabili scorribande e le sue sacre ritualità: terra di misteri e sacrifici che ci rende tutti figli di un medesimo destino. Queste nuove pagine emiane ci ripresentano, e con la massima vividezza, la potenza di un pensiero che sarebbe rimasto sempre, dall'inizio alla fine, in ascolto della sapienza antica; quella che non poteva certo impedirsi di riconoscere a chiare lettere che "polemos" è padre di tutte le cose. Perciò Emo avrebbe potuto ritenere che in politica nulla fosse illecito. Verità dura da guardare in faccia; tremenda e terribile per ogni umano ben nato. Eppure inconfutabile. Che non v'è libertà senza conflitto.

  DAL TESTO – "La democrazia consiste nel rimettersi alle decisioni di un Calibano enorme e ottuso, che non sa capire nulla fuorché le evidenze, cioè quello che vi è al mondo di più fallace e di più falso. Inoltre, poiché il Calibano mostruoso non ha alcuna fantasia (ed è mostruoso appunto perché non ha fantasia), esso non sa formulare concetti o prendere decisioni; perciò risponde soltanto alle interrogazioni che gli vengono poste più o meno capziosamente dai suoi cortigiani, dai cortigiani della sua ottusità e mostruosità. Poiché questo Calibano, lasciato a se stesso, è più forte della stessa Provvidenza, di cui non sa che farsi (come la Provvidenza non sa che farsi di lui), e poiché è stupido e momentaneo, è naturale che in alcuni astuti nasca la tentazione di sostituirsi alla Provvidenza, nel farsi uomini provvidenziali per guidare e custodire il bestione. Quando il popolo è massa (e questa trasformazione è appunto il risultato del processo democratico), ogni uomo può diventare duce e Provvidenza, cioè imitare la Provvidenza nel suo sistema di servirsi della generale cecità, per vedere, prevedere e provvedere. Che l'uomo si sostituisca alla Provvidenza è un sacrilegio, ma insieme è un dovere che si può dire sacro. L'uomo provvidenziale è sacrilego sia quando agisce nel "suo" senso, sia quando rinuncia alla sua missione; la sua elezione è la sua maledizione. Ed egli è sacro appunto perché è maledetto. Termini equivalenti. E la tentazione di questi uomini si accende nel momento stesso in cui nasce nella Provvidenza la tentazione contraria e simmetrica, di abbandonare per sempre la massa del mostro inerte in cui sono spente le ultime scintille dell'anima. Sono questi uomini che risvegliano, con assordanti trombe, la Provvidenza, come Sigfrido risveglia la Walkiria addormentatasi imprudentemente dietro un muro di fiamme. E allora la Provvidenza, risorta e svegliata, ricomincia a servirsi di questi stessi Sigfridi, a servirsene crudelmente e senza scrupoli; ad accecarli, e facendo della loro cecità l'organo della sua visione e previsione, et sic in infinitum. Ma in realtà noi tutti uomini veri, offriamo i nostri occhi in un piatto, come Santa Lucia, e le nostre orbite vuote, non sappiamo a chi... a chi appunto ci ha accecato."

  L'AUTORE – Andrea Emo (Battaglia Terme, Padova, 1901 - Roma, 1983), nobile veneziano, filosofo allievo di Giovanni Gentile, ha scritto centinaia di taccuini, ma in vita non ha mai pubblicato nulla. Ad avviare la sistemazione del suo sterminato corpus sono stati Massimo Donà e Romano Gasparotti, guidati prima da Massimo Cacciari e poi da Giulio Giorello. Tale materiale ha fatto scoprire una delle più grandi personalità della filosofia italiana del Ventesimo secolo, di cui Gallucci ha pubblicato "La voce incomparabile del silenzio".

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Emanuele Severino – Politica – Storia - Cristianesimo e politica – Potere – Sovranità – Stato – Società – Popolo - Polemos, guerra, opposizione – Rivoluzione – Democrazia – Socialismo - Comunismo e fascismo – Marxismo – Modernità - Passato e futuro – Italia – Europa – Valori – Risorgimento – Azione – Denaro – Ideologia – Individuo – Libertà – Donna – Religione - Speranza e utopia – Lavoro - La Storia nello specchio della mia persona – Postfazioni, di Romano Gasparotti e Massimo Donà