La dialettica della libertà in Nietzsche e Dostoevskij Stampa E-mail

Maria Russo

La dialettica della libertà in Nietzsche e Dostoevskij

Casa Editrice Il Prato, pagg.128, € 12,00

russo dialettica  IL LIBRO – Vi è un profondo legame tra la "filosofia con il martello" di Friedrich Nietzsche e la produzione narrativa dello scrittore russo Fedor Dostoevskij. Attraverso l'analisi del sottosuolo e delle critiche tanto al determinismo positivista quanto all'idealismo, in questo testo ci si concentra sulla concezione di dialettica della libertà che i due autori condividono. La loro critica radicale dei valori tradizionali poteva condurre a una deriva nichilista; entrambi, però, rifiutano questo esito e ne confutano la necessità . La libertà autentica per i due autori non è infatti l'indifferenza del libero arbitrio infinito, bensì l'oltreumana accettazione del non-senso e della sofferenza inutile della vita. Non bisogna però intendere questo amor fati come una rassegnazione passiva. Esso è piuttosto l'aurora di un nuovo umanesimo: è il coraggio di assumere su di sé il peso del mondo, continuando a desiderare di essere e di volere "ancora una volta". In questa dialettica della libertà, il negativo è una contraddizione che alimenta il movimento; e tuttavia non è necessario attraversare quel negativo per affermare il positivo, né è assicurata poi la vittoria di quest'ultimo. L'oltreuomo nietzscheano ha dunque i tratti della figura del "santo peccatore" di Dostoevskij: un uomo in grado di vivere in contatto profondo con l'esperienza, il sentire e la vita, dalla vetta all'abisso.

  DAL TESTO – "In Nietzsche e Dostoevskij, [...] la libertà è possibilità infinita di sfondamento della storia e della natura, è personalissima scelta di divenire ciò che si è, potendo fino all'ultimo istante cadere nell'abisso o salire sulla vetta, senza che questo comporti un'ottica di compensazione o riconciliazione: è posizione libera, l'unico atto fondante che consente di sopportare la tragedia della vita e al contempo conferire autenticità al proprio esserci. Per dimostrare questo bisognerà, come propedeutica, analizzare quella concezione di libero volere che in Nietzsche potrebbe sembrare, in prima analisi, contraddittoria. Egli, infatti, se da un lato ironizza sull'idea di libero arbitrio propria della tradizione, dall'altro dichiara apertamente di non condividere una sua lettura in chiave di necessità metafisica. Come vale anche per il soggetto e i valori (dei quali inaugura il crepuscolo), egli rifiuta completamente la definizione corrente per creare un significato nuovo (che è proprio il senso della trasvalutazione). Nietzsche e Dostoevskij si sono tormentati nel dubbio fino alla fine, il loro non è lo sguardo onnicomprensivo di chi è già in cima alla montagna; essi descrivono piuttosto tutte le sensazioni e la vita emotiva del pensiero mentre esso viene non solo razionalizzato ma anche e soprattutto vissuto, mentre si sale."

  L'AUTRICE – Maria Russo (1987) è laureata in Scienze Filosofiche presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, dove è membro del Centro Studi di Etica Pubblica (CeSEP). Collabora attivamente agli incontri del Laboratorio di Filosofie del Cinema presso l'Università Vita-Salute San Raffaele. I suoi attuali temi di ricerca sono il rapporto tra libertà e morale, in particolare nella filosofia kantiana e nell'esistenzialismo.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Roberto Mordacci - Nietzsche e Dostoevskij: l'istinto dell'affinità - 1. Nietzsche e Dostoevskij dal sottosuolo (1.1. L'uomo delle Memorie e il ressentiment - 1.2. Critica al determinismo positivista - 1.3. Critica all'idealismo e alla cattiva coscienza dell'anima bella) - 2. Il libero arbitrio de I Demoni (2.1. L'esperimento di Stavrogin: il libero arbitrio come indifferenza - 2.2. Ambivalenza del nichilismo e del libero volere in Nietzsche - 2.3. Al di là del bene e del male? Il fallimento di Raskòl'nikov) - 3. La libertà dell'oltreuomo (3.1. Nietzsche e Ivan Karamazov contro la dialettica - 3.2. La libertà nel Cristo della Leggenda e ne L'anticristo - 3.3. Vetta e abisso, l'anima larga: dire-di-sì) - La dialettica viva dell'anima larga: per una non contraddizione del volere - Bibliografia