Il naso del templare Stampa E-mail

Franco Cardini – Raffaele Licinio

Il naso del templare
Sei saggi storici su templari, corsari, viaggiatori, mastri massari e monstra medievali


Caratterimobili, pagg.136, € 15,00

cardini naso  IL LIBRO – Qual è il ruolo dello storico? Possiamo realmente rappresentarci la storia come il luogo delle certezze e dei fatti avvenuti e verificabili? Come si scandiva la vita di un cavaliere templare o quella di un mastro massaro? Come si viaggiava nel Medioevo? E, ancora, qual è l'immagine del Medioevo che emerge dai siti internet, da giornali e riviste, conferenzieri, conduttori televisivi? "Il naso del templare" risponde a queste e altre domande, in un dialogo speculare e indiretto tra due storici che giocano con i paradossi e i luoghi comuni, con gli specchi falsati della contemporaneità, sempre partendo da una ricostruzione e interpretazione storica fedele ai dati documentari. Questo libro odora del sudore di contadini e di viaggiatori, risuona delle parole dei massari e delle urla guerriere dei templari, profuma di rovine e macerie e delle fraintese parole che ne fanno i contemporanei, perché il Medioevo dura ancora oggi e qualsiasi tipo di racconto-analisi venga scritto su quei mille anni di storia, alla fine è sempre uno specchio della nostra contemporaneità.

  DAL TESTO – "Che ne fu dei templari - a parte quelli (pochi) che lasciarono le penne in seguito al processo - durante e immediatamente dopo la loro tragedia? "Fin dall'inizio del processo e delle persecuzioni del 1307, la maggior parte fu imprigionata; alcuni monaci dovettero dal canto loro emigrare dall'Ordine, gettare l'abito alle ortiche, sparire in qualche modo. Dal momento che fuori di Francia i processi a carico dei templari si chiusero generalmente con assoluzioni, ma il papa nel 1311 aveva decretato la sospensione dell'Ordine - in pratica, il suo scioglimento, sia pur con formula non definitiva - si poneva il problema di un qualche loro legittimo riciclaggio. Alcuni furono autorizzati a continuare ad occupar edifici o terre appartenute al Tempio, ma la maggior parte di loro - come del resto gli ex beni templari - passò all'ordine, «fratello e rivale», degli ospitalieri di San Giovanni. Di ex templari che si erano disinvoltamente inseriti nella vita civile di questo o di quel paese, impadronendosi di qualche bene dell'Ordine per sfruttarlo o per venderlo, svestendo l'abito, radendosi la barba e prendendo moglie nonostante i loro voti monastici permanessero validi, la curia papale dovette più volte occuparsi. Né mancarono, infine, quelli che si dettero alla vita del fuorilegge: né si può dire che tale scelta fosse fatta sulla base dello sfruttamento del loro "mestiere" di guerrieri perché - a parte i casi di Cipro e della penisola iberica - il Tempio, dopo la caduta degli ultimi baluardi crociati in Siria, aveva ormai ben poco di militare. Se fosse stato altrimenti, i funzionari del re di Francia non ne avrebbero avuto così rapidamente ragione: quanto meno, non di quanti, magari già insofferenti della rigida disciplina del Tempio, erano riusciti a coltivare ancora quelle capacità militari richieste dallo spirito dell'Ordine. Infatti l'arresto da parte dei funzionari del re di Francia in quell'ottobre 1307, se da un lato evidenziò sia l'efficienza dell'apparato regio sia la buonafede dei remplari, dall'altra mise in risalto come questi ultimi stessero perdendo lo spirito combattivo. Non si può negare che questo fu un effetto della perdita della Terrasanta, la cui difesa rappresentava il voto cui si sottoponeva l'aspirante che avesse voluto far parte dell'Ordine. Dalla caduta di Acri del 1291 fino all'arresto, il Tempio dovette passare un periodo di transizione, in cui cercò di adattarsi alla mutata situazione, sviluppando nuove strategie. Si noti come, nei casi in cui i templari opposero resistenza all'arresto, costoro fossero non solo fuori dalla giurisdizione del regno di Francia, ma in territori dove la minaccia islamica era più incombente: Cipro - divenuto dopo il 1291 loro quartier generale - e la penisola iberica. In Aragona addirittura vi furono casi eclatanti di intere fortezze possedute dai templari, che resistettero anche per due anni. In genere, tuttavia, i frati che vivevano nelle commende occidentali conducevano una vita tranquilla, nei limiti delle comodità concesse dall'austerità della regola, pertanto non vivevano intense esperienze di guerra."

  GLI AUTORI – Franco Cardini professore ordinario di Storia medievale nell'Università di Firenze e attualmente presso l'Istituto Italiano di Scienze Umane (Sum), directeur de recherches presso l'Ecole des Hautes Etudes di Parigi, è tra l'altro consulente del programma RAI–TV Educational e membro del Consiglio di amministrazione dell'Ente cinema. Uomo eclettico, è scrittore giornalista e politico.
  Raffaele Licinio è professore ordinario di Storia medievale nell'Università di Bari dove ha diretto il Centro di Studi Normanno-Svevi. I suoi interessi di ricerca sul Mezzogiorno medievale si sono indirizzati principalmente sulla storia delle campagne, sull'incastellamento e su filoni tematici sino a qualche anno fa poco dibattuti dalla storiografia medievistica.

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Giuseppe Losapio - Franco Cardini (Due ragazzi in aeroplano, ovvero il senso e il non senso della storia - Il romanzo del templare che si fece corsaro - Le strutture del viaggio-pellegrinaggio in Terrasanta alla fine del Trecento. Un modello toscano e altri testi) - Raffaele Licinio (Le strutture del viaggio-pellegrinaggio nel Mezzogiorno normanno e svevo. Ostelli, locande, taverne e masserie come luoghi di comunicazione - Agralisto di Bari, un mastro massaro del Duecento - Il naso di Cleopatra: o era il naso di un templare? Monstra: tutto ciò che sul Medioevo non avreste mai voluto sentir dire o leggere...) - Indice dei nomi di persona - Indice dei nomi di luogo