Le battaglie della lira Stampa E-mail

Juan Martinez Oliva - Giuseppe Schlitzer

Le battaglie della lira
Moneta, finanza e relazioni internazionali dell'Italia dall'Unità all'euro

Le Monnier, pagg.XVI-192, € 14,00

 

oliva_schlitzer_lira  IL LIBRO – Le vicende della lira costituiscono un aspetto particolarmente significativo della storia economica dell'Italia. La storia della moneta nazionale è qui esaminata nei centoquaranta anni che corrono dalla sua adozione, al momento dell'unificazione italiana, fino alla sua cessazione, con la transizione dei sistemi nazionali europei all'euro. In quel lungo arco di tempo, la lira ha rappresentato uno strumento di cruciale rilevanza per lo sviluppo economico del Paese, un indicatore delle sue principali svolte e passaggi politici e sociali, un barometro dello stato delle sue relazioni economiche e finanziarie con il resto del mondo. Si è inteso fornire, con una trattazione snella ma esauriente, uno strumento utile a un vasto insieme di lettori, accomunati dall'interesse per la storia economica italiana. Una storia che, per le caratteristiche strutturali del Paese, non è mai stata disgiunta da quella dell'Europa.

  DAL TESTO – “L’andamento della circolazione fu l'elemento più critico della svalutazione del 1936. La nuova parità avrebbe richiesto, per compensare i possibili effetti inflazionistici, una restrizione monetaria, che invece non fu attuata. D'altro canto, in quegli anni, riflettendo una tendenza comune ad altri paesi europei, l’attività dell’Istituto di emissione e la politica monetaria finirono con l'essere asserviti alle esigenze superiori dello Stato. L’Istituto di emissione divenne, da «banca delle banche», prevalentemente «banca del Tesoro». Questo mutamento di indirizzo ebbe concreta attuazione con una serie di provvedimenti varati alla fine del 1936 che sottrassero alla Banca d'Italia ogni controllo sulla liquidità originata da operazioni con il Tesoro. Non soltanto il tetto sulle anticipazioni ordinarie fu innalzato da 450 milioni di lire a un miliardo, ma si dispose anche che, nei casi di necessità e urgenza, il Tesoro potesse prendere a prestito dalla Banca d'Italia al di sopra del limite, il che equivaleva a reintrodurre le anticipazioni straordinarie che la riforma del 1928 aveva abolito. Lo Stato semplicemente riaffermava «il suo diritto di ricorrere allo strumento monetario per la copertura del suo fabbisogno finanziario, nei tempi e nella misura da esso ritenuti opportuni».
  “Alcuni studiosi sottolineano che ciò non equivalse a una diminuzione del ruolo della Banca d'Italia. Da questo punto di vista è particolarmente significativo il passaggio segnato dalla legge bancaria del 1936 (R.D.L. del 12 marzo 1936, n. 375). La Banca d'Italia fu definita «Istituto di diritto pubblico»; sulla carta le veniva sottratta la vigilanza sul sistema creditizio, che passava ad un Ispettorato per l'esercizio del credito e la tutela del risparmio, a sua volta subordinato a un Comitato di ministri. Ma l’Ispettorato, presieduto dallo stesso governatore, non operò mai come organismo distinto dalla Banca d'Italia, che non vide, in sostanza, ridotte le sue funzioni. Più rilevante, almeno sotto il profilo dell'operatività, fu piuttosto la sottrazione all'Istituto di emissione dello strumento dello «sconto diretto», praticato cioè direttamente a clienti industriali, commerciali e agricoli. La Banca d'ltalia avrebbe, da allora in avanti, potuto solo «riscontare» titoli di credito che fossero stati presentati ai suoi sportelli da istituti di credito. Era anche questa un'idea di Beneduce, che intendeva uniformare le modalità operative della Banca d'Italia al decalogo della banca centrale così come questo si era delineato nel Regno Unito, il paese dove più antica era la tradizione del central banking. La Banca vi si oppose inutilmente, sottolineando la peculiarità della realtà italiana, più simile a quella francese, dove le banche facevano scarso ricorso al risconto di carta commerciale presso l'Istituto centrale.”

  GLI AUTORI – Juan Carlos Martinez Oliva è direttore della ricerca presso l'Ufficio Ricerche Storiche della Banca d'Italia.
  Giuseppe Schlitzer è vicedirettore del Centro studi della Confindustria e docente di Economia internazionale presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca.

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Rainer Masera – Introduzione - Capitolo primo. L’unificazione monetaria (1.1. La babele monetaria - 1.2. La «legge Pepoli» - 1.3. Riforma delle banche di emissione e primi tentativi di costituire una «Banca d'Italia») - Capitolo secondo. I primi difficili anni (2.1. Il contesto internazionale: sistema aureo e Unione Monetaria Latina - 2.2. Il corso forzoso – 2.3. Effetti del corso forzoso – 2.4. Il riordino delle banche di emissione – 2.5. Ancora sull'Unione Monetaria Latina) - Capitolo terzo. La lira tra crisi e riforma (3.1. Abolizione e ritorno del corso forzoso – 3.2. La crisi di Torino e lo scandalo della Banca Romana – 3.3. Nasce la Banca d'Italia – 3.4. Caduta del Credito Mobiliare e nuovi problemi della circolazione monetaria – 3.5. Dal risveglio economico dell'Italia alla crisi del 1907) - Capitolo quarto. La grande guerra (4.1. Le condizioni monetarie prebelliche – 4.2. Lo scoppio della guerra e la crisi monetaria del 1914 – 4.3. L’entrata in guerra dell'Italia e l'inflazione cartacea – 4.4. Prezzi e cambi nell'immediato dopoguerra – 4.5. Il fallimento della Banca Italiana di Sconto) - Capitolo quinto. Il fascismo e la «quota 90» (5.1. Il ritorno all'oro - 5.2. La restaurazione finanziaria - 5.3. La crisi del 1925-26 e l'unificazione dell'attività di emissione – 5.4. La manovra stabilizzarrice - 5.5. Quota 90) - Capitolo sesto. Lira e autarchia (6.1. Dalla grande crisi alla svolta aurarchica - 6.2. Il blocco dell'oro - 6.3. L’anno 1936: riallinearnento del cambio e legge bancaria – 6.4. L’espansione monetaria prebellica - 6.5. Il circuito dei capitali) - Capitolo settimo. La fine della guerra e la ricostruzione (7.1 L’armistizio e la politica finanziaria degli Alleati - 7.2. Nasce l'Ufficio Italiano dei Cambi - 7.3. Il cambio della moneta – 7.4. L’Italia e gli Accordi di Bretton Woods - 7.5. La crisi della sterlina - 7.6. La stabilizzazione del 1947 - 7.7. LUnione Europea dei Pagamenti) - Capitolo ottavo. Dalla convertibilità alla crisi dei cambi fissi (8.1. Il dollaro e la bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti - 8.2. La lira dal «miracolo economico» alla crisi del 1963-64 - 8.3. Progetti di riforma del sistema monetario internazionale – 8.4. Crisi repentine e rimedi tardivi - 8.5. La cooperazione in stallo - 8.6. La lira fluttua) - Capitolo nono. Il Sistema Monetario Europeo (9.1. Nascita del Sistema - 9.2. I primi otto anni - 9.3 La crisi del 1992 – 9.4. Il rientro della lira nel Sistema e il passaggio all'euro) - Epilogo – Grafico. Tasso di cambio della lira rispetto alle principali valute – Riferimenti bibliografici – Abbreviazioni - Indice dei nomi - Indice degli enti e delle istituzioni