Gian Paolo Caselli

La Russia nuova
Economia e storia da Gorbačëv a Putin

Mimesis Edizioni, pagg.156, € 14,00

  IL LIBRO – Il secolo scorso è stato caratterizzato dal duello globale fra Stati Uniti e Unione Sovietica, una guerra fredda che si è conclusa con la clamorosa implosione della superpotenza sovietica e il naufragio delle sue derive ideologiche. La storia però non è finita: dalle ceneri dell’URSS è nata la Russia contemporanea, capitalistica, non più portatrice di un progetto alternativo di società, non più nemica dell’occidente, ma ancora una volta destinata a essere protagonista dei destini del mondo. Questo è avvenuto attraverso un processo inedito in cui è stato necessario rifondare l’organizzazione sociale, economica e statale. Il libro racconta, in una chiave economica ma non solo, il drammatico passaggio che ha portato la società russa dalle riforme di Gorbacev alle terapie shock di Eltsin, per approdare oggi alla rinascita sotto il segno di Putin e Medvedev. Un’analisi indispensabile per capire la Russia degli anni duemila superando i luoghi comuni e gli stereotipi, e per comprendere i rapporti economici e politici fra questo grande paese e il resto del mondo.

  DAL TESTO – “È evidente che l'amministrazione Putin non ha mai avuto alcuna intenzione di ristabilire un sistema economico simile a quello che esisteva nell'era sovietica, quanto piuttosto di costruire un sistema capitalistico in grado di competere sul mercato mondiale, partendo dalla espansione del settore energetico e successivamente di sviluppare nuovi settori a più alto valore aggiunto, basati sulla ricerca scientifica e il progresso tecnologico.
  “Si può anche considerare l'accresciuto intervento dello Stato come una reazione al processo di globalizzazione in cui la transizione russa è avvenuta; tale intervento è un tentativo di conservare un minimo di sovranità economica e un sentiero di sviluppo in cui le classi dirigenti non diventino appendici di forze economiche esterne. Questo è un problema che non riguarda solamente la Russia.
  “La vicenda Khodorkovskij che dà inizio ad un più deciso intervento dello Stato nel settore energetico, la successiva creazione delle cinque holding che rappresentano i settori più avanzati dell'economia, uniti al controllo pubblico delle due maggiori banche Vneshtorgbank e Sberbank, sono un chiaro tentativo di dirigere il nucleo più importante dell'economia russa. Il modello di capitalismo che si è venuto configurando in Russia nel primo decennio del nuovo secolo, in cui il ruolo pubblico è molto importante e dà origine ad un ambiguo rapporto imprese - potere politico, crea delle relazioni economico politiche in forma di reti pubblico-private che si estendono dal livello centrale a quello periferico, è un modello di sviluppo proprio di un development state con caratteristiche strutturali […].”

  L’AUTORE – Gian Paolo Caselli è docente di Politica economica all’Università di Modena e Reggio Emilia. Autore di numerosi saggi sull’economia contemporanea, è un assiduo collaboratore di “Limes”.