A Gerusalemme Stampa E-mail

Fiamma Nirenstein

A Gerusalemme

Rizzoli, pagg.211, € 18,00

 

nirenstein_gerusalemme  IL LIBRO – Capitale simbolica del mondo, amata di un amore possessivo e totalizzante da ciascuna delle tre grandi religioni monoteistiche, bella come un paesaggio e complessa come un organismo vivente, Gerusalemme si può capire solo con una guida che abbia dedicato la vita a capirne gli spazi e la storia. Fiamma Nirenstein, parlamentare e giornalista esperta di problemi mediorientali, ci accompagna nei quartieri della Città Vecchia, per i mercati e le piazze, fra mendicanti profeti, donne velate, turisti e commercianti; e oltre le mura, tra i nuovi edifici simbolo della ricostruzione, per i negozi, i teatri, i musei e i caffè degli intellettuali, illuminando i contrasti della moderna e cosmopolita capitale d’Israele. Alla storia di distruzione e rinascita della città si intreccia quella della famiglia dell’autrice, dalla lezione del padre, un “ebreo pioniere” giunto a Gerusalemme dalla Polonia degli anni Trenta insieme alla Giovane Guardia Socialista, alle avventure dei suoi affetti familiari in una città così suggestiva e diffile al contempo, oltre alle riflessioni sulla storia e sul suo mestiere di inviata: le conseguenze della Guerra dei Sei Giorni, l’incubo dell’Intifada, l’attacco a Israele durante la Guerra del Golfo il futuro della città più contesa del mondo. Il suo affascinante racconto è la testimonianza della passione per la città in cui ha vissuto: una città dove il canto dei mu’ezzin si mescola alle preghiere delle scuole religiose ebraiche, dove si tocca con mano l’ansia di chi va al ristorante e tiene un occhio fisso alla porta, ma anche la forza e la coerenza di chi comunque non ha mai smesso di camminare per la città, in pace e in guerra.

  DAL TESTO – “Gerusalemme fa girare la testa di chiunque. Fra la roccia e gli alberi neri, nel bruciare del sole del deserto o nel vento fresco che la sera accelera il sangue nelle vene, nella trimillenaria santità e nella permanente elettricità del conflitto. Per alcune parti ha la bellezza delle città che come Firenze contendono pietra per pietra il loro spazio a una natura abbarbicata, ammiccante, onnipresente, che segnala la sua primogenitura senza pudore. Alcuni angoli non riescono a scuotere via la polvere, la spazzatura accumulatasi sulla sua innata miseria; lungo Rekhov Yaffo che taglia tutto il centro si incontrano mendicanti profetici che a quaranta gradi di temperatura avanzano come zombie in lunghi cappotti di lana e cappelli di pelliccia della Polonia del XVI secolo. Ma le nuove costruzioni nella maggior parte e con alcune scandalose eccezioni brillano di intelligenza architettonica, di audacia nel trasferire al presente l'ispirazione del passato: la pietra e gli archi di Erode il Grande diventano malls e alberghi e negozi a Mamillah; la Moshavah Germanit, il Quartiere Tedesco che un tempo era la base dei Templari fuori le mura, tutta restaurata e rinnovata è un cestino di fiori; lo sbilenco e ambizioso ponte a tiranti all'ingresso della città suggerisce una perplessità, un punto interrogativo senza risposta. Le fanciulle che siedono nei caffè, curate nei particolari dell'abbigliamento sexy insieme alle amiche infagottate nei panni dell'esercito, parlano una lingua sofisticata e strascicata, che si capisce poco e che intendono soltanto i ragazzi. Ordinano yogurt con granola al Caffè Cafit, che, saltato per aria durahte la seconda Intifada, adesso brilla tutto ristrutturato.”

   L’AUTRICE – Fiamma Nirenstein è editorialista e inviata con sede a Gerusalemme per "il Giornale" e collabora con "Panorama". Presso Rizzoli ha pubblicato L'abbandono (2002), Islam: la guerra e la speranza. Intervista a Bernard Lewis (2003) e Gli antisemiti progressisti (2004).