Dal Caucaso agli Appennini Stampa E-mail

Michail Talalay

Dal Caucaso agli Appennini
Gli azerbaigiani nella resistenza italiana

Sandro Teti Editore, pagg.128, € 18,00

 

talalay_appennini  IL LIBRO – Il contributo del popolo dell’Azerbaigian alla sconfitta del nazismo fu enorme, poiché su una popolazione che nel 1941 ammontava a soli 3,4 milioni di abitanti, ben 681 mila presero parte ai combattimenti e tra questi 300 mila persero la vita. Oltre 5 mila partigiani sovietici parteciparono alla Resistenza italiana, tra questi alcune centinaia erano azerbaigiani. Dal Caucaso agli Appennini narra la loro storia attraverso documenti e fotografie inedite.
  Alcune centinaia di soldati azerbaigiani dell’Armata Rossa furono fatti prigionieri dai nazisti durante l’invasione dell’Unione Sovietica, deportati in Italia, costretti ai lavori forzati o arruolati in truppe ausiliarie dai tedeschi. Evadendo dalle carceri, fuggendo dai campi di lavoro, disertando dai reparti filonazisti, costoro si unirono ai patrioti italiani nella lotta per la libertà del nostro Paese. Questo volume racconta, attraverso testimonianze dei contemporanei e documenti, molti dei quali inediti, provenienti dagli archivi di Baku, Mosca, Bologna, Trieste, Pistoia, Piacenza, Milano, Bergamo e Roma, grazie anche alla collaborazione dell’editore, le eroiche gesta dei partigiani azerbaigiani, una pagina ancora del tutto sconosciuta della Resistenza italiana, che traccia una linea di collegamento inaspettata e inedita tra il nostro paese e la poco conosciuta repubblica caucasica dell’Azerbaigian, una nazione oggi emergente e in forte sviluppo.

  DAL TESTO – “Non è semplice presentare al lettore italiano la figura di Mehdi (Hanifa ogly) Huseynzade, noto in Italia come il partigiano Mikhailo: su di lui in patria si sono scritti molti saggi e girati vari film, sia documentari che fiction; in suo onore sono state intitolate strade e scuole e sulla sua figura si organizzano mostre e conferenze. Nel 1973, nel centro di Baku, al partigiano è stato dedicato un grande monumento presso il quale ogni 9 maggio, il giorno della vittoria sul nazismo, è commemorato con grande partecipazione popolare.
  “Lo sforzo eroico di una nazione nei suoi momenti più drammatici si incarna spesso in un singolo personaggio, il quale, in tal modo, assurge a figura simbolica. Se ad esempio in Italia abbiamo i fratelli Cervi e la Russia annovera tra i suoi eroi il partigiano Fëdor Poletaev, in Azerbaigian troviamo, tra gli altri, proprio Mikhailo.
  “La sua audace risolutezza, la sua maestria nei sabotaggi, i molteplici talenti di pittore, musicista, poeta e poliglotta, uniti al convinto antifascismo e alla tragica morte a soli 25 anni, hanno contribuito a renderlo una figura leggendaria presso i suoi compatrioti.
  “Il ruolo di Mikhailo nel movimento della Resistenza europea fu a lungo ignorato. In Italia rimase per molto tempo del tutto sconosciuto, a differenza del già citato Poletaev, che ottenne la Medaglia d'oro al valor militare già nel 1945 ed è gloriosamente ricordato in Liguria.”

  L’AUTORE – Mikhail Talalay è ricercatore presso l’Istituto di Storia Universale dell’Accademia Russa delle Scienze. Dagli anni Novanta si occupa delle relazioni culturali tra Italia e Russia. Ha organizzato diverse manifestazioni in Italia, incluse mostre pittoriche e fotografiche, conferenze, convegni. È autore di quindici libri e numerosi articoli.

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Valentino Parlato - I. Drang nach Kaukasus: una torta "Baku" per Hitler – Note – II. Dal Caspio a Berlino – Note - III. La prigionia e le legioni orientali – Note - IV. L’eroe di tre Paesi – Note - V. Sull’Adriatico – Note - VI. Gli Azerbaigiani patrioti d'Italia – Note - VII. Arrivano i Mongoli! – Note - VIII. Tragedia a Monte di Nese – Note - IX. Nuri e Gina: un amore impossibile – Note - X. Il prezzo del ritorno – Note - Postfazione