I gesuiti e la rivoluzione italiana nel 1848 |
Giuseppe Brienza I gesuiti e la rivoluzione italiana nel 1848 Edizioni Solfanelli, pagg.63, Euro 7,00
IL LIBRO – Questo saggio offre uno scorcio chiarificatore sulla vicenda di molti religiosi della Compagnia di Gesù che, nell’Italia infiammata dalla Rivoluzione europea del 1848, furono messi al bando e costretti a defatiganti esili a causa dei moti risorgimentali dello stesso anno. Propellente ideologico innescato contro i Gesuiti furono soprattutto i corrosivi pamphlet di Vincenzo Gioberti, che li accusava di costituire “uno dei principali ostacoli al riscatto d’Italia”. Al contrario, furono invece perseguitati e costretti a lasciare il paese insigni studiosi appartenenti alla Compagnia, molto apprezzati all’estero (dove poterono infatti trovare rifugio e continuare le loro attività), come i padri Francesco de Vico e Angelo Secchi considerati ancor oggi pionieri dell’astrofisica, i teologi Giovanni Perrone e Johann Baptist Franzelin, e infine il filosofo Luigi Taparelli d’Azeglio i cui studi sul diritto naturale e sui rapporti fra società civile e Stato (questi ultimi per molti aspetti anticipatori dell’attuale dibattito sul “principio di sussidiarietà”) rappresentano pietre miliari nel pensiero cattolico contemporaneo.
DAL TESTO – “Non si dimentichi che, all’inizio dell’Ottocento, la Massoneria europea aveva subito una forte evoluzione: «Quella inglese rimase religiosamente neutra, quella continentale (Francia, Germania, Italia, Spagna, ecc.) assunse invece un atteggiamento sempre più ostile al cattolicesimo.» Quest’ultima non trovò quindi di meglio che osteggiare la Compagnia di Gesù al fine di affermare il proprio progetto di edificazione di una società senza religione soprannaturale né Chiesa. “La strutturazione centralistica, militaresca e rigorosa dei Gesuiti, il quarto voto aggiunto di servire in modo speciale il Papa, il dovere di obbedienza particolarmente sentito (condannato dagli avversari come obbedienza cieca) e il fatto di non essere istituzionalmente legati ad un luogo particolare erano stati nei primi tre secoli di esistenza della Compagnia fattori determinanti «affinché l’ordine divenisse una sorta di squadra d’assalto flessibile, efficiente e versatile della Chiesa cattolica e del suo vertice. La scelta molto severa dei novizi e la lunga e variegata formazione dei membri fecero sì che nei Gesuiti si raggruppasse una sorta di élite cattolica.» Durante l’Ancien régime i Gesuiti avevano raggiunto in effetti una grossa influenza all’interno della Chiesa. Pertanto, al momento della loro ricostituzione, furono considerati un vero e proprio pericolo anche dagli ecclesiastici di idee liberaleggianti ad essi antagonisti: «Quale combattiva punta di diamante controriformistica e antilluministica della Chiesa cattolica, l’ordine fu quindi causa di scandalo e si procurò un largo numero di nemici.» I Gesuiti, come i liberali facilmente prevedevano, dopo il 1815 avrebbero sicuramente dato inizio a una critica ferma e costruttiva dei loro principi, mettendone in luce i non pochi aspetti del tutto incompatibili con la dottrina cattolica. Apostolato che avrebbe esercitato «un influsso positivo su quei cattolici che, presi dall’entusiasmo per la libertà e succubi di un ingiustificato complesso d’inferiorità, dimentichi dell’intrinseca validità del cristianesimo, non si accorgevano più dei pericoli e delle antinomie del liberalismo.»”
L’AUTORE – Giuseppe Brienza, nato a Napoli nel 1972, è stato allievo e a lungo assistente dello storico del cristianesimo Cesare Marongiu Buonaiuti presso la cattedra di “Storia moderna e contemporanea della Chiesa e delle altre confessioni cristiane” dell’Università La Sapienza di Roma, dove attualmente è dottorando di ricerca. Giornalista pubblicista, collabora regolarmente con diverse testate, fra cui “Studi Cattolici”, “Nova Historica”, “Radici Cristiane”, “Il Corriere del Sud”, e “Fides Catholica”. Ha pubblicato tre saggi: Famiglia e politiche familiari in Italia, con prefazione di Rocco Buttiglione (Carocci, Roma 2001), Famiglia, sussidiarietà e riforma dei servizi sociali, con prefazione di Ivo Colozzi (Città Nuova Editrice, Roma 2002) e Libertà ed identità religiosa nell’Unione europea, con presentazione di Mario Mauro (Solfanelli, Chieti 2006).
INDICE DELL’OPERA – Antefatti della campagna contro i Gesuiti – L’apostasia della borghesia intellettuale europea – L’anno della rivoluzione – L’esilio dei Gesuiti – Bibliografia – L’Autore |