La guerra di Corea Stampa E-mail

Steven Hugh Lee

La guerra di Corea

il Mulino, pagg.216, € 13,00

 

lee_corea  IL LIBRO – La guerra di Corea, che ebbe il suo apice nel 1950-51 e si concluse con l'armistizio del luglio 1953, è stata il primo grande episodio di tensione internazionale tra est e ovest nell'ambito della guerra fredda. Come più tardi in Vietnam, anche qui la dissoluzione postbellica di un impero coloniale (nel caso, giapponese) generò due stati, l'uno nell'orbita americana e l'altro in quella russa e cinese. L'attacco della Corea del Nord comunista a quella del Sud nel giugno 1950 determinò l'intervento americano, dando luogo a un conflitto sul quale aleggiò lo spettro di una guerra nucleare. Il volume esamina origine e dinamiche del conflitto, collocandolo nel contesto degli equilibri mondiali del dopoguerra e descrivendone le conseguenze: dall'ingresso della Germania nella Nato al trattato di pace con il Giappone, dalla comparsa della Cina sulla scena mondiale all'impegno anticomunista degli Stati Uniti.

  DAL TESTO – “I «falchi» della guerra fredda utilizzarono l'Nsc 68 e la guerra di Corea per ottenere dall'amministrazione Truman un atteggiamento aggressivo in merito alla sicurezza nazionale e per eliminare le limitazioni imposte alle spese militari. Tra le figure di spicco di questo schieramento ci furono il segretario di Stato Dean Acheson, Paul Nitze, il principale autore dell'Nsc 68 e capo di un importante organismo di pianificazione del dipartimento di Stato noto come Policy Planning Staff (Comitato per la pianificazione politica) e il sottosegretario alla Difesa Robert Lovett. Nel marzo del 1950 Lovett affermò che la guerra fredda richiedeva all'America di liberarsi della «distinta linea di confine tra princìpi democratici e azioni immorali».
  “L'attacco nordcoreano alla Corea del Sud del 25 giugno 1950 accelerò enormemente la corsa al riarmo già approvata dall'amministrazione Truman. I falchi colsero subito al volo l'occasione che quell'attacco forniva ai loro piani. Senza tenere minimamente in conto il ruolo dei nordcoreani nello scoppio della guerra, Dean Acheson, alla fine di luglio, comunicò a un gruppo di diplomatici occidentali che la mossa sovietica era un «assoluto dono di Dio» poiché gli Stati Uniti potevano ora andare avanti con i loro piani di riarmo: per quanto arbitrarie, le previsioni dell'Nsc 68 sembravano confermate dai fatti. In seguito Acheson dichiarò che la guerra di Corea era stata una manna dal cielo per l'America, rappresentando per i falchi quel punto di svolta psicologico nella guerra fredda che permise loro di giustificare l'accelerazione del programma di riarmo globale. Vista in prospettiva, la reazione dell'amministrazione Truman alla guerra coreana condizionò il coinvolgimento dell'America in conflitti ben più importanti in Asia e nei paesi in via di sviluppo.”

  L’AUTORE – Steven Hugh Lee insegna nel Dipartimento di Storia della University of British Columbia a Vancouver. Ha pubblicato anche Outposts of Empire: Korea, Vietnam and the Origins of the Cold War in Asia, 1949-1954 (1995).

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione - Introduzione. Il contesto storico - 1. Le grandi potenze e le due Coree (1945-50) - II. La guerra mondiale di Corea (1950-51) - III. Soldati e civili: storia sociale della guerra di Corea - IV. Combattere e negoziare: la guerra e l'armistizio (1951-54) - V. Le conseguenze della guerra di Corea a livello mondiale - VI. La Conferenza di Ginevra (1954) - Conclusioni. La «lunga pace» - Cronologia - Letture consigliate - Indice dei nomi