Ostilità convergenti Stampa E-mail

Elena Mazzini

Ostilità convergenti
Stampa diocesana, razzismo e antisemitismo nell'Italia fascista (1937-1939)

Edizioni Scientifiche Italiane, pagg.248, € 22,00

 

mazzini_ostilita  IL LIBRO – Il volume indaga gli atteggiamenti espressi dall’opinione pubblica cattolica italiana davanti alle politiche del razzismo e dell’antisemitismo attuate dal nazismo e dal fascismo a partire dalla seconda metà degli anni Trenta del Novecento. Il libro discute e mostra, attraverso un apparato documentario inedito e del tutto originale, gli orientamenti del cattolicesimo italiano davanti alla così chiamata «questione ebraica» divenuta, nel corso del 1938, una legislazione giuridica varata ad hoc da Mussolini per colpire, vessare, perseguitare gli ebrei stranieri ed italiani. Pur con alcune significative eccezioni, ampi sono stati i settori dell’opinione pubblica cattolica che hanno riflettuto intorno al «problema ebraico» non solo in termini teorici ma hanno anche giustificato, sul piano politico, le persecuzioni antisemite attuate in vari paesi europei, in primis in Germania e in seguito in Italia.

  DAL TESTO – “La strumentalità propagandistica del razzismo spirituale, il cui perno centrale risiedeva nel vago concetto della 'romanità', volto a un'elevazione appunto spirituale del popolo italiano, costituì una calcolata scelta volta a evitare uno scontro aperto con gli ambienti cattolici e con la Santa Sede che, come si è visto, avevano fornito risposte di ferma condanna rispetto al razzismo biologista del nazismo. Nondimeno, come si legge anche nella citazione con cui abbiamo aperto il paragrafo, il cosiddetto razzismo spirituale rimase nelle sue direttive essenzialmente a base biologica né essa venne mai apertamente sconfessata da Mussolini e dai teorici del razzismo italiano.
  “La dicotomia fra un razzismo spirituale e uno biologico fu una dicotomia presunta, adattata e utilizzata dal regime per ri-orientare i termini della questione in modo tale da non suscitare polemiche e critiche presso settori del cattolicesimo italiano del cui consenso il fascismo intendeva continuare a godere anche per ragioni di stabilità politica interna.
  “Davanti alla svolta razzista del fascismo, l'atteggiamento della Santa Sede e della Chiesa italiana fu assai più articolato e sfumato rispetto a quello tenuto davanti al razzismo nazista. Questa ambiguità del resto non stupisce molto una volta considerato il ruolo egemone conferito alla Chiesa dai Patti del Laterano e dal Concordato stipulati nel 1929; una condizione di privilegio che spinse la Santa Sede a cercare, nel corso del 1938, una serie di compromessi e aggiustamenti che non contravvenissero ai principi della morale cattolica né d'altra parte alienassero l'assetto giuridico-politico previsto e sancito dalla Conciliazione.
  “Sebbene fin dal principio del 1938 il regime avesse iniziato a segnalare le prime intenzioni a discriminare gli ebrei stranieri residenti in Italia mediante la pubblicazione in febbraio dell'Informazione diplomatica n. 14, l'eco suscitata dalla pubblicazione del Manifesto degli scienziati razzisti non permise né alla Chiesa né all'opinione pubblica cattolica di esimersi dal commentare il documento e i suoi contenuti palesemente formulati in termini razzisti.”

  L’AUTRICE – Elena Mazzini, ha conseguito un post-dottorato biennale alla Scuola Normale Superiore di Pisa e successivamente ha ottenuto una borsa di due anni presso l’Istituto Nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia. Attualmente è assegnista di ricerca presso la Scuola Normale Superiore. Ha recentemente pubblicato il volume L’antiebraismo cattolico dopo la Shoah. Tradizioni e culture nell’Italia del secondo dopoguerra (1945-1974) (Viella, 2012).

   INDICE DELL’OPERA – Abbreviazioni e sigle - Introduzione - Parte prima. Il razzismo nazista e le ambivalenze della stampa diocesana - 1. Condanna del razzismo hitleriano: l’opinione pubblica cattolica commenta l’enciclica Mit Brennender Sorge (1. Alcune osservazioni sopra l’Enciclica - 2. La ricezione della Mit Brennender Sorge nella stampa diocesana - 3. Le reazioni della stampa davanti alle persecuzioni anti-cattoliche del nazismo) - 2. La questione austriaca, la visita di Hitler in Italia, le Otto proposizioni contro il razzismo (marzo-maggio 1938) (1. L’espansione del ‘neopaganesimo’ nella cattolica Austria - 2. La visita di Hitler in Italia - 3. Le Otto proposizioni contro il razzismo germanico (aprile-maggio 1938)) - Parte seconda. Nazionalismo, razzismo e antisemitismo in Italia: Chiesa, stampa e Regime - 3. Chiesa cattolica e regime fascista fra scontri e compromessi (luglio-dicembre 1938) (1. Il «Manifesto degli scienziati razzisti» sulla stampa diocesana - 2. I discorsi di Pio XI sul razzismo italiano - 3. Prime reazioni cattoliche dopo il 28 luglio 1938 - 4. Le proteste delle diocesi, le risposte di Eugenio Pacelli e un articolo mai pubblicato sull’«Osservatore Romano» (agosto 1938) - 5. I provvedimenti antisemiti del fascismo (settembre-novembre 1938)) - 4. L’antisemitismo sulla stampa: tradizioni, linguaggi, mentalità (1. La questione antisemita nel 1937 - 2. Davanti all’antisemitismo di Stato) - Parte terza. L’omelia di Monsignor Giovanni Cazzani Vescovo di Cremona - 5. L’omelia di Monsignor Giovanni Cazzani e la sua diffusione sulla stampa diocesana (1. Perché Cazzani: il problema delle fonti e i dibattiti degli storici - 2. L’omelia e la Lettera pastorale (gennaio 1939) - 3. “L’eredità spirituale di Abramo” - 4. La riproduzione dell’omelia sulla stampa diocesana - 5. La pubblicazione dell’omelia su «Il Regime Fascista» (7 gennaio 1939)) - Conclusioni - Appendice - Bibliografia