Il servizio divino dei Greci Stampa E-mail

Friedrich Nietzsche

Il servizio divino dei Greci

Adelphi Edizioni, pagg.287, € 18,00

 

nietzsche_serviziodivino  IL LIBRO – Le lezioni sul culto greco raccolte in questo volume, che Nietzsche tenne tra il 1875 e il 1878, furono le ultime della sua carriera di docente di filologia classica a Basilea, e testimoniano il nuovo orientamento che volle imprimere al suo studio dell'antichità greca, lontano dalle tonalità della Nascita della tragedia. Mettendo a punto un inedito metodo di ricerca storica e prendendo a bersaglio l'immagine «chimerica» del mondo greco e il donchisciottismo dei filologi – invitati ad andare a scuola dagli etnologi e dagli antropologi –, Nietzsche passa in rassegna le contaminazioni straniere di cui è impregnata la religione greca. Né teme di stilare l'elenco degli «errori» nel «modo di pensare e di dedurre» che sono alla base del servizio divino greco, delineando così una sorta di anatomia del «pensiero impuro» all'origine di ogni forma di culto. E tuttavia non rinuncia a definire l'essenza dello spirito greco: di quel Greco capace di «imparare festosamente come un dilettante» di genio, perché sa appropriarsi e superare ciò che è estraneo – e non si limita, come i romani, a «pavoneggiarsi con ciò che ha preso a prestito».
  Il servizio divino dei Greci offre la prima traduzione integrale delle lezioni di Nietzsche sul culto antico dei Greci, basata sul testo dell'edizione critica Colli-Montinari e corredata di un esauriente commento.

  DAL TESTO – “Non v’è mai stato un servizio divino pari a quello greco: per bellezza, sfarzo, varietà e unità esso è unico al mondo e rappresenta uno dei prodotti più alti dello spirito universale. Il «Greco celebratore di feste» ne fa parte, è il soggetto adeguato a quell'oggetto. Portare un simile fenomeno alla coscienza in modo chiaro richiede un grande sforzo, ma se ne ricava un metro per valutare quanto vi è di barbarico nei culti religiosi. È necessario, inoltre, essere giusti verso i Greci, non abbandonarli neanche in questo e preservare il posto unico che occupano nella storia del mondo. Essi hanno speso un'energia straordinaria nell'elaborazione del rituale del servizio divino, oltre che tempo e denaro. Se è vero che per gli Ateniesi una sesta parte dell'anno era costituita da giorni festivi (schol. Aristoph. Vesp. v. 663) e che i Tarantini avevano persino più giorni festivi che lavorativi, ciò non è tuttavia solo sintomo di lusso e di pigrizia, ciò non fu tempo perso. In questo ambito, l’ingegnosità mostrata nel pensare, nell'unire, nell'interpretare e trasformare ha costituito il fondamento della loro pólis, della loro arte e dell’intera loro potenza ammaliante e di dominio sul mondo. Non è in qualità di letteratura che i Greci hanno assoggettato i Romani e l'Oriente, ma come splendida visione nei cortei, nei templi e nell'apparato del culto - in generale, in quanto Elleni celebratori di feste. La loro «letteratura classica», con il canto corale, la tragedia, la commedia, è sorta in buona parte dal terreno del culto o come sua appendice.”

  L’AUTORE – Friedrich Nietzsche nasce a Röcken il 15 ottobre 1844, nella famiglia di un pastore protestante, ma rimane presto orfano del padre. Studia filologia classica a Bonn e a Lipsia sotto la guida di Friedrich Ritschl, che gli procura una cattedra di lingua e letteratura greca all'Università di Basilea, dove insegna per dieci anni, fino al 1879. (Qui conosce Richard Wagner diventandone presto amico). Nel 1872 Nietzsche pubblica il suo primo libro, La nascita della tragedia (respinto dall'ambiente accademico) e tra il '73 e il '76 le Considerazioni inattuali. I rapporti con Wagner si deteriorano perché Nietzsche vede nei suoi ultimi lavori un ritorno mascherato al cristianesimo e in Umano, troppo umano, pubblicato nel 1878, scrive il suo distacco da Wagner e da Schopenhauer. Dal 1879, costretto a lasciare la cattedra per motivi di salute, vive con una pensione datagli dall'università, tra la costiera francese e quella italiana e in Svizzera. Nel 1880 esce la seconda parte di Umano, troppo umano, che porta il titolo Il viaggiatore e la sua ombra; nel 1881 Aurora e nel 1882 La gaia scienza dove si legge la speranza del filosofo di insegnare all'umanità la strada verso un nuovo destino. Nello stesso anno si innamora di Lou Salomé che però respinge la sua proposta di matrimonio. Tra il 1883 e il 1884 scrive Così parlò Zarathustra (pubblicato soltanto nel 1891); nel 1885 Al di là del bene e del male e di seguito La genealogia della morale (1887); e poi, Il caso Wagner, Il crepuscolo degli idoli, L'anticristo, Ecce homo, Nietzsche contro Wagner nel 1888. Nel 1889 a Torino viene colto da un attacco improvviso di pazzia. Sopravvive a se stesso per più di dieci anni e muore, infine, a Weimar il 25 agosto 1900.

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione - I. Luoghi e oggetti del culto - II. Sacerdoti, indovini e figure affini - III. I riti religiosi - Nota al testo, di Giuliano Campioni – Note – Fonti - I Greci selvaggi, di Manfred Posani Löwenstein