Il libro del filosofo Stampa E-mail

Friedrich Nietzsche

Il libro del filosofo

Ananke Edizioni, pagg.143, Euro 13,00

 

libro_del_filosofo.jpg  IL LIBRO – A cura di Marco Vozza. Questo libro contiene la seconda grande opera che Nietzsche ha scritto tra il 1872 e il 1875 dopo "La nascita della tragedia": la riproponiamo al pubblico italiano dopo trent'anni di assenza in una nuova edizione corredata da un ampio saggio del curatore, che ne evidenzia l'importanza e l'originalità nel delineare un metodo genealogico di indagine della verità e nel configurare una teoria prospettivistica fondata "sull'esperienza dei sensi". A partire da questo testo frammentario ma dall'ideazione unitaria (analogo nel suo destino alla "Volontà della potenza"), sarà possibile ricostruire la complessa "filosofia del linguaggio" che individua nel rapporto tra metafora e concetto la "mitologia" dell'intero pensiero occidentale, formulando intuizioni di grande rilievo che saranno riprese (talvolta inconsapevolmente) con differenti accezioni da Mach e Wittgenstein, da Foucault e Derida, da Searle a Williams. Nella disputa tra arte e scienza come legittime "ancelle" di un pensiero "tragico" che esperisce il ritrarsi dell'insidioso "terreno della metafisica", si potrà scorgere altresì la prefigurazione dell'odierna contrapposizione tra filosofia continentale e tradizione analitica.

 

  DAL TESTO – “Verità e menzogna sono dell’ordine fisiologico. Verità come legge morale – due fonti della morale. L’essenza della verità giudicata in base agli effetti. Gli effetti portano all’accettazione di “verità” indimostrate. Nel conflitto tra “verità” siffatte, vive grazie alla forza, si presenta il bisogno di trovare un’altra strada: o spiegare tutto a partire da essa, o risalire ad essa a partire dagli esempi, dai fenomeni. La logica, meravigliosa scoperta. Predominio crescente delle facoltà logiche e riduzione del campo di ciò che è possibile sapere. Continua reazione delle facoltà artistiche: ne viene limitato il campo a ciò che è degno di essere conosciuto (giudicato in base all’effetto).”

  “Conflitto del filosofo. Il suo istinto universale lo costringe al cattivo pensiero, lo smisurato pathos della verità, prodotto dall’ampiezza del suo orizzonte, lo costringe alla comunicazione e questa daccapo alla logica. Da un lato si produce una metafisica ottimistica della logica – che progressivamente avvelena e falsifica ogni cosa. La logica sovrana assoluta porta alla menzogna: perché non è la sovrana assoluta. L’altro sentimento della verità nasce dall’amore, prova della forza. Esprimere la beatificante verità per amore: essa è in rapporto diretto con le conoscenze del singolo, che egli non deve comunicare: ma la pazienza della loro gioia lo costringe.”

  “Essere assolutamente veritiero – sovrano piacere eroico dell’uomo in una natura menzognera! Esso però è possibile solo in modo molto relativo! Ciò è tragico. È questo il tragico problema di Kant! All’arte viene ora attribuita una dignità del tutto nuova, le scienze sono invece degradate di un grado.”

 

  L’AUTORE – Wilhelm Friedrich Nietzsche nasce a Röcken il 15 ottobre 1844, nella famiglia di un pastore protestante, ma rimane presto orfano del padre. Studia filologia classica a Bonn e a Lipsia sotto la guida di Friedrich Ritschl, che gli procura una cattedra di lingua e letteratura greca all'Università di Basilea, dove insegna per dieci anni, fino al 1879. (Qui conosce Richard Wagner diventandone presto amico).

  Nel 1872 Nietzsche pubblica il suo primo libro, "La nascita della tragedia" (respinto dall'ambiente accademico) e tra il '73 e il '76 le "Considerazioni inattuali". I rapporti con Wagner si deteriorano perché Nietzsche vede nei suoi ultimi lavori un ritorno mascherato al cristianesimo e in "Umano, troppo umano", pubblicato nel 1878, scrive il suo distacco da Wagner e da Schopenhauer. Dal 1879, costretto a lasciare la cattedra per motivi di salute, vive con una pensione datagli dall'università, tra la costiera francese e quella italiana e in Svizzera. Nel 1880 esce la seconda parte di "Umano, troppo umano", che porta il titolo "Il viaggiatore e la sua ombra"; nel 1881 "Aurora" e nel 1882 "La gaia scienza" dove si legge la speranza del filosofo di insegnare all'umanità la strada verso un nuovo destino. Nello stesso anno si innamora di Lou Salomé che però respinge la sua proposta di matrimonio. Tra il 1883 e il 1884 scrive "Così parlò Zarathustra" (pubblicato soltanto nel 1891); nel 1885 "Al di là del bene e del male" e di seguito "La genealogia della morale" (1887); e poi, "Il caso Wagner", "Il crepuscolo degli idoli", "L'anticristo", "Ecce homo", "Nietzsche contro Wagner" nel 1888.

  Nel 1889 a Torino viene colto da un attacco improvviso di pazzia.

  Sopravvive a se stesso per più di dieci anni e muore, infine, a Weimar il 25 agosto 1900.

 

  INDICE DELL’OPERA – Nota introduttiva, di Maurizio Ciampa – L’ultimo filosofo. IL filosofo. Considerazione sul conflitto tra arte e conoscenza (1872) – Il filosofo come medico della civiltà (1873) – Su verità e menzogna in un senso extramorale (1873) – Scienza e saggezza in lotta (1875) – Postfazione. Nietzsche filosofo empirista?, di Marco Nozza