L’eterno marito |
Fëdor Dostoevskij L’eterno marito SE, pagg.159, € 18,00
IL LIBRO – "L'eterno marito è la storia di Pavel Pàvlovič Trusockij, un notabile di provincia che dopo la morte della moglie parte per Pietroburgo allo scopo di ritrovarne gli amanti. Il racconto mette pienamente in luce il fascino che esercita sui protagonisti dostoevskijani l'individuo che li umilia sessualmente. Per capire questo masochismo bisogna dimenticare il bagaglio medico che abitualmente lo oscura al nostro sguardo e leggere, molto semplicemente, L'eterno marito. In Trusockij non vi è un desiderio di umiliazione nel senso consueto del termine. L'umiliazione costituisce, piuttosto, una esperienza così terribile che inchioda il masochista all'uomo che gliel'ha inflitta o a coloro che gli somigliano." (René Girard) DAL TESTO – “La carnagione del suo viso, bianca e rosa, era stata d’una delicatezza quasi femminile e aveva attirato su di lui gli occhi delle donne. Anche ora, guardandolo, si diceva: «Che bella salute! sangue e latte!». Soltanto che questa « bella salute» era intaccata dall'ipocondria. Dieci anni addietro i suoi grandi occhi turchini avevano fatto un’infinità di conquiste; erano occhi chiari, vivi e spensierati, che fermavano lo sguardo che vi si imbatteva. Oggi, vicino alla quarantina, lo splendore e la bontà erano quasi scomparsi da quegli occhi già contornati di sottili rughe e che esprimevano soltanto il cinismo d’un uomo corrotto e stanco, l'astuzia, qualche volta il sarcasmo, e anche una sfumatura che prima non gli si conosceva, una sfumatura di tristezza e di sofferenza, una tristezza distratta e quasi senza causa ma profonda. Questa tristezza era più forte quando era solo. Ed era strano che quest'uomo, che due anni prima era stato gioviale, allegro e dissipato, che aveva saputo raccontare così bene certe storielle piccanti, fosse arrivato al punto da preferire la completa solitudine. Aveva di proposito troncati i rapporti coi troppi amici dai quali forse avrebbe potuto non separarsi anche dopo la rovina della sua ricchezza. L’orgoglio l'aveva consigliato, il suo orgoglio diffidente che gli rendeva intollerabile la vicinanza dei vecchi amici e che a poco a poco l'aveva portato all'isolamento.” L’AUTORE – Fëdor M. Dostoevskij (Mosca 1821-San Pietroburgo 1881) è forse il più grande narratore russo e uno dei classici di tutti i tempi. Le sue opere e i suoi personaggi, intensi, drammatici, affascinanti, sono attuali e modernissimi. Lo scrittore, a causa delle sue convinzioni socialiste, nel 1849 venne condannato a morte. La pena fu poi commutata in quattro anni di lavori forzati in Siberia e nell’esilio fino al 1859. INDICE DELL’OPERA – I. Vel'čàninov – II. Il signore in lutto – III. Pavel Pàvlovič Trusockij – IV. La moglie, il marito, l'amante – V. Liza – VI. Nuove fantasie d'un ozioso – VII. Il marito e l'amante si baciano – VIII. Liza è malata – IX. Incubo – X. Al cimitero – XI. Pavel Pàvlovič si vuole sposare – XII. In casa Zachlébinin – XIII. Da che parte pende la bilancia – XIV. Sàšen'ka e Nàden'ka – XV. Si regolano i conti – XVI. Analisi – XVII. L'eterno marito - Psicologia del sottosuolo, di René Girard
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