Einer von Millionen |
Francesco Paolo d’Auria Einer von Millionen Mursia, pagg.572, Euro 22,00
IL LIBRO – Nel 1941, il giovane Ferdinando Gandini (classe 1925) si arruola come volontario nelle Camicie Nere, nei leggendari Battaglioni «M», per dare il suo contributo alla Patria in guerra. La sua prima esperienza sul campo di battaglia è sul territorio albanese. Ferito, viene ricoverato e poi rimpatriato nell'estate del 1943. Dopo l'8 settembre, alla resa dell'Italia e al cambiamento di campo, da lui vissuto come un tradimento nei confronti dell'alleato germanico, entra nella Leibstandarte, il corpo d'élite dell'esercito tedesco. Per i suoi camerati e per la sua giovane età, diviene Ferdinand, la mascotte del reparto. Con grande abnegazione e tenacia, combatte sul fronte orientale nell'impietoso gelo dell'inverno russo, poi in Normandia per tamponare la valanga angloamericana. In seguito, partecipa all'«offensiva delle Ardenne», dove salta con il suo blindato su una mina, e infine alla disperata difesa dei confini orientali fino alla sconfitta definitiva e alla resa della Leibstandarte in Austria, dopo una lotta estenuante. DAL TESTO – “Era il 15 settembre 1943, ero diventato un soldato dell'esercito tedesco. La compagnia alla quale ero stato assegnato era acquartierata presso il Duomo di Milano ed era dotata di mezzi corazzati e blindati. Faceva parte della Divisione SS Leibstandarte Adolf Hitler, una formazione delle Waffen SS, unità speciali e di élite dell'esercito tedesco. Alla data dell'8 settembre 1943 in Italia erano presenti alcune formazioni delle Waffen SS, fra cui la SS Leibstandarte Adolf Hitler che si era valorosamente battuta su tutti i fronti fin dall'inizio della guerra, specie sul fronte russo dove aveva subito moltissime perdite. Ora era stata inviata temporaneamente nelle retrovie, in Italia, per ricostituire gli organici. L'Alto Comando germanico, avendo subodorato il possibile voltafaccia del re e di Badoglio, aveva per tempo preparato un piano per tamponare la situazione in caso di una possibile resa incondizionata dell'Italia. Aveva, quindi, inviato alcune divisioni a ricostituirsi nella penisola ma in realtà pronte a presidiare e controllare il territorio in caso del temuto cambio di fronte. Il lato ironico era che il governo italiano, cioè Badoglio, era chiamato a dare il suo assenso al temporaneo stazionamento in Italia di dette truppe, il che implicava anche un onere per quanto riguardava gli approvvigionamenti di viveri. Ebbene, il governo Badoglio non esitò ad accettare in Italia queste truppe sia perché un rifiuto avrebbe potuto alimentare sospetti sulla lealtà dell'Italia all'alleanza, pur ribadita con pubbliche dichiarazioni il 25 luglio, ripetute fino allo stesso giorno dell'annuncio dell'armistizio, sia con l'idea e nella speranza di intrappolarle, cambiando fronte, e consegnarle al nemico per ingraziarselo!” L’AUTORE – Francesco Paolo d'Auria è nato a Brindisi nel 1932. Ingegnere, si è specializzato in America nel campo delle prime telecomunicazioni via satellite. Si occupa per passione di storia, in particolare della Seconda guerra mondiale, e ha pubblicato, in omaggio al padre, Giovanni d'Auria, Pilota (1998). INDICE DELL’OPERA - Il titolo - Premessa – Introduzione - Capitolo I. Un incontro inatteso - Capitolo II. Amore e odio - Capitolo III. Ferdinando - Capitolo IV. In guerra! - Capitolo V. Colpo di stato - Capitolo VI. L'Italia si arrende - Capitolo VII. Einer von millionen - Capitolo VIII. Guerriglia in Istria - Capitolo IX. Fronte russo: inverno del 1943-1944 - Capitolo X. Ex cinere resurgo - Capitolo XI. Normandia - Capitolo XII. Di nuovo a piedi - Capitolo XIII. Sul fronte delle Ardenne - Capitolo XIV. In ospedale - Capitolo XV. La fine - Capitolo XVI. Una nuova aurora - Capitolo XVII. Addio alle armi - Ringraziamenti - Bibliografia
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