L'àgora e la piramide |
Miguel Ayuso Torres L'àgora e la piramide G. Giappichelli Editore, pagg.XVIII-246, Euro 22,00
IL LIBRO – In questo libro, ponendo sei questioni, tutte rilevanti, si discute se la Costituzione spagnola del 1978 è servita davvero a costruire una "comunità" in accordo con l'ordine politico o, al contrario, se ha reso difficile l'accesso a questo, dissolvendo persino le tracce della prima. Attraverso la connessione fra la norma costituzionale e il processo di transizione che ne è all'origine, il rapporto fra costituzione sociale ed organizzazione del potere, le aporie dell'ideologia "personalista" dei diritti umani, i ferrei canali partitocratici che condizionano severamente il gioco della partecipazione politica, lo sconcerto nell'amministrazione della giustizia e la tenaglia da cui la Spagna sembra schiacciata fra i separatismi e l'europeismo, le pagine di questo saggio intendono offrire una vera "decostruzione" della cosiddetta Magna Charta [spagnola]. Alla fine, le sei domande che intitolano i capitoli permettono, in modo socratico, di trovare risposta al quesito: la Costituzione spagnola del 1978, lungi dall'offrirci un ambiente ossigenato per l'attuazione della politicità naturale dell'uomo - esemplificata nell'àgora della polis greca -, finisce col chiudersi nel simbolo del positivismo giuridico, la piramide, che in ultima istanza è un monumento funerario. Con le parole del professor Francesco Gentile, va registrato il distacco fra intelligenza politica e ragion di Stato, fra realtà e virtualità. DAL TESTO – “Il diritto positivo spagnolo […] dichiara che i diritti fondamentali - derivazione della libertà e dell'uguaglianza come valori superiori dell'ordinamento - sono la base dell'ordine politico e della pace sociale. I poteri pubblici, soggetti alla Costituzione, lo sono quindi anche ai diritti fondamentali dovendone rispettare il contenuto essenziale. Inoltre, non solo devono rispettarli ma devono «promuovere le condizioni affinché la libertà e l'uguaglianza degli individui e dei gruppi in cui si integrano siano reali ed effettive; rimuovere gli ostacoli che impediscano o rendano difficile la loro pienezza e favorire la partecipazione di tutti i cittadini alla vita politica, economica, culturale e sociale» (articolo 9.2). Ciò, fedele copia dell'articolo 3.2 della Costituzione italiana, noto come "clausola Lelio Basso" per il politico che la ispirò, suppone un obbligo statale di agire positivamente - anche con aiuti e sovvenzioni - per consentire la pienezza di tali valori dell'ordinamento. Pertanto tutto questo significa che in Spagna sono costituzionalizzati sia l'aspetto soggettivo dei diritti fondamentali - che si traduce nella possibilità di un agere licere in un determinato àmbito -, sia il contenuto oggettivo e tutti gli effetti che derivano (effetto irradiante) da tale riconoscimento del loro carattere assiologico. La stessa Corte costituzionale [spagnola] in varie sentenze si è fatta eco di queste concezioni.” L’AUTORE – Miguel Ayuso Torres è professore ordinario di Diritto costituzionale nella Facoltà giuridica dell’Università Comillas di Madrid. Dottore honoris causa in Giurisprudenza, magistrato e membro della Reale Accademia di Giurisprudenza e di Legislazione del Regno di Spagna, è Presidente dell’Unione Internazionale dei Giuristi Cattolici. INDICE DELL’OPERA - Prefazione – Introduzione - Capitolo I. Una costituzione per una transizione? (1. Prologo - 2. Il franchismo e le sue fasi - 3. Il cambiamento politico spagnolo - 4. Bilancio. La transizione: riforma o rottura?) - Capitolo II. Una Costituzione dello Stato o della società? (1. L'ideologia del costituzionalismo - 2. Le limitazioni del potere e lo Stato moderno - 3. Lo Stato di diritto e le sue trasformazioni - 4. Alcune concrezioni) - Capitolo III. Una Costituzione personalista? (1. Premessa - 2. Gli equivoci del personalismo - 3. Una panoramica dei diritti umani nell'ordinamento giuridico spagnolo - 4. Verso una valutazione critica: una Costituzione personalista? – 5. Appendice) – Capitolo IV. Una Costituzione democratica o partitocratica? (1. Potere politico e rappresentanza sociale - 2. Dalla rappresentanza tradizionale a quella moderna - 3. La rappresentanza politica nell'epoca contemporanea: la democrazia rappresentativa e la sua evoluzione - 4. Partitocrazia e neocorporativismo) – Capitolo V. Una Costituzione dei magistrati? (1. Introduzione - 2. Il potere giudiziario nel quadro della separazione dei poteri - 3. Il potere giudiziario come organizzazione - 4. Potere giudiziario e giurisdizione - 5. La funzione giudiziale - 6. Un riferimento alla Corte costituzionale - 7. Appendice) – Capitolo VI. Una Costituzione per l'integrazione o per la disintegrazione? (1. Introduzione - 2. La nazione e il suo destino - 3. Uno sguardo al presente - 4. Lo Stato delle autonomie e la disintegrazione verso il basso - 5. L'Unione Europea: integrazione o disintegrazione verso l'alto?) - Indice onomastico
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