La sinistra nazionalsocialista |
Michelangelo Ingrassia La sinistra nazionalsocialista Edizioni Cantagalli, pagg.136, Euro 12,00
IL LIBRO – Come in Italia, anche in Germania la Grande guerra alimentò forti tensioni, frantumò gli schemi politici del passato, produsse nuove contrapposizioni. DAL TESTO – “Niekisch, cresciuto nel culto lassalliano dello Stato, formatosi alla scuola del socialismo prussiano, sostenitore di una politica estera filo-russa, diffidava dell'ex caporale austriaco; ne contestava la concezione dello Stato come strumento al servizio della razza, la collocazione internazionale della Germania e l'ossessiva idea di una marcia contro l'Est, la formazione culturale völkisch e l'idea pangermanica dell'antica comunità di popolo guidata da una élite fornita di doti particolari: contestava, cioè, i tre elementi portanti del pensiero hitleriano facilmente rintracciabili nel Mein Kampf. Il giudizio critico di Niekisch e la posizione antitetica della sinistra nazionale rispetto al nazionalsocialismo trovarono una conferma nel modo in cui si concluse la dura battaglia ingaggiata da Otto Strasser contro Hitler proprio nel 1930. Fu in quel frangente che Niekisch ebbe la prova tangibile di essere nel giusto quanto a ciò che pensava effettivamente di Hitler, nella cui dottrina e azione non riusciva a vedere alcun elemento di socialismo.”
L’AUTORE – Michelangelo Ingrassia è docente a contratto di Storia dell'età contemporanea presso la facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Palermo. Ha pubblicato L'idea di fascismo in Arnaldo Mussolini (1998) e La rivolta della Gancia (2006). INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Marino Freschi - I. Una complicata storia di idee - II. La Germania immensa e rossa - III. Oltre Weimar e contro Hitler - IV. Una serie di drammatiche conclusioni - Indice dei nomi
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