La sinistra nazionalsocialista Stampa E-mail

Michelangelo Ingrassia

La sinistra nazionalsocialista
Una mancata alternativa a Hitler

Edizioni Cantagalli, pagg.136, Euro 12,00

 

ingrassia_sinistra  IL LIBRO – Come in Italia, anche in Germania la Grande guerra alimentò forti tensioni, frantumò gli schemi politici del passato, produsse nuove contrapposizioni.
  Si è ormai stratificata nella storiografia l'idea che Hitler e il nazionalsocialismo siano stati il risultato di particolari circostanze: la Prima guerra mondiale, le ritorsioni di Versailles, la gracile democrazia nata dalle ceneri dell'Impero guglielmino. In realtà nella Germania del primo dopoguerra si agitarono forze culturali e politiche contrapposte alla repubblica di Weimar e alternative a Hitler, come la Rivoluzione conservatrice, il nazionalbolscevismo, il prussianesimo. Furono correnti di pensiero che tutte, in qualche modo, trassero linfa dalla grande tradizione del socialismo tedesco, nazionale e antimarxista. Cadute le barriere di destra e di sinistra, la linea di confine corse fra la multiforme sinistra nazionale e il nazionalsocialismo. Hitler fu l'esito finale di una storia che avrebbe potuto seguire anche altre direttrici; un dramma nel dramma della Germania nel Novecento.
  Questo libro disegna una mappa che guida lungo le vie seguite da uomini d'azione e uomini d'arme, filosofi e cattedratici, la cui avventura, talvolta velleitaria, risultò perdente nel confronto con il realismo politico del machiavellico Hitler.

  DAL TESTO – “Niekisch, cresciuto nel culto lassalliano dello Stato, formatosi alla scuola del socialismo prussiano, sostenitore di una politica estera filo-russa, diffidava dell'ex caporale austriaco; ne contestava la concezione dello Stato come strumento al servizio della razza, la collocazione internazionale della Germania e l'ossessiva idea di una marcia contro l'Est, la formazione culturale völkisch e l'idea pangermanica dell'antica comunità di popolo guidata da una élite fornita di doti particolari: contestava, cioè, i tre elementi portanti del pensiero hitleriano facilmente rintracciabili nel Mein Kampf. Il giudizio critico di Niekisch e la posizione antitetica della sinistra nazionale rispetto al nazionalsocialismo trovarono una conferma nel modo in cui si concluse la dura battaglia ingaggiata da Otto Strasser contro Hitler proprio nel 1930. Fu in quel frangente che Niekisch ebbe la prova tangibile di essere nel giusto quanto a ciò che pensava effettivamente di Hitler, nella cui dottrina e azione non riusciva a vedere alcun elemento di socialismo.”

  L’AUTORE – Michelangelo Ingrassia è docente a contratto di Storia dell'età contemporanea presso la facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Palermo. Ha pubblicato L'idea di fascismo in Arnaldo Mussolini (1998) e La rivolta della Gancia (2006).

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Marino Freschi - I. Una complicata storia di idee - II. La Germania immensa e rossa - III. Oltre Weimar e contro Hitler - IV. Una serie di drammatiche conclusioni - Indice dei nomi