Argomenti per lo sterminio Stampa E-mail

Francesco Germinario

Argomenti per lo sterminio
L'antisemitismo e i suoi stereotipi nella cultura europea (1850-1920)

Einaudi, pagg.XXVI-398, Euro 32,00

 

germinario_argomenti  IL LIBRO – Fra la prima metà dell'Ottocento e gli inizi del Novecento in Europa si afferma una cultura che procede sicura nella razzizzazione della figura dell'ebreo. È il caso di dire che la cultura «alta» - espressa da scrittori, scienziati sociali, medici e famosi pubblicisti - legittima gli atteggiamenti dell'antisemitismo militante, impegnati nelle agitazioni di piazza.
  Ecco perché, vista dall'angolazione delle rampe di selezione di Auschwitz-Birkenau, la cultura europea non può rivendicare patenti di immunità o di innocenza. La cultura politica antisemita ha agito semmai da amplificatore di giudizi e atteggiamenti antiebraici, che settori consistenti di intellettuali europei avevano elaborato al chiuso dei loro studi.
  Sul piano storiografico bisogna allora chiedersi se il nazismo non potesse presentarsi quale erede di determinati filoni e atteggiamenti culturali e «scientifici», ampiamente diffusi nella cultura europea dei decenni precedenti.

  DAL TESTO – “La creazione degli stereotipi è indirizzata a rendere «visibile» la differenziazione fra gli individui. Nel caso dell'antisemitismo il problema di rendere visibili le differenze si presenta in una forma teorico-politica particolarmente acuta, diremmo quasi decisiva, sia perché l'obiettivo che esso si prefigge è quello di «scovare» gli ebrei integratisi nella società borghese liberale, e dunque omologatisi agli altri individui, sia perché la società borghese liberale, in quanto società di massa, ad avviso del pensiero politico antisemita ha proceduto a uguagliare gli individui e a omologarli, eliminando qualsiasi differenziazione razziale «visibile».
  “In questo senso, possiamo intendere l'antisemitismo, piuttosto che come una dottrina che si presenta in quasi tutte le epoche storiche - come pretenderebbe qualsiasi teorico antisemita -, quale atteggiamento teorico-politico critico del liberalismo e dell'egualitarismo - e di conseguenza degli sviluppi politici più radicali di quest'ultimo, a cominciare dal comunismo -, tendente a ridifferenziare l'ebreo da chi ebreo non è. Questo è il primo passaggio necessario per deebreizzare corpo e mente dei non ebrei, attraverso un gigantesco processo politico che presuppone l'avvenuta distruzione della società liberale e delle condizioni di eguaglianza fra gli individui.”

  L’AUTORE – Francesco Germinario svolge attività di ricerca per la Fondazione «Luigi Micheletti» di Brescia. Ha pubblicato saggi sul pensiero politico di Sorel, il sindacalismo rivoluzionario italiano, la cultura di destra del Novecento, l'antisemitismo. Tra i suoi ultimi volumi, Fascismo e antisemitismo. Progetto razziale e ideologia totalitaria (Roma-Bari, 2009), Costruire la razza nemica. La formazione dell'immaginario antisemita tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento (Torino, 2010), Céline. Letteratura politica e antisemitismo (Torino, 2011). Per Einaudi, ha collaborato al Dizionario del fascismo (2002) e al Dizionario dell'Olocausto, (2004). Sempre per Einaudi ha pubblicato nel 2011 Argomenti per lo sterminio. L'antisemitismo e i suoi stereotipi nella cultura europea (1850-1920).

  INDICE DELL’OPERA - Introduzione – Ringraziamenti - Argomenti per lo sterminio - Parte prima. La risposta dell'antisemitismo all'omologazione borghese - I. Scoprire 1'ebreo (1. Il problema dell'antisemita: individuare l'ebreo - 2. Malattie visibili e invisibili: cancri, scabbia, lebbra e sifilide) - II. Definire la sessualità dell'ebreo: la razza femmina, la prostituzione e il prossenetismo ebraici (1. Razza femmina e stereotipo della bella ebrea - 2. Le perverse inclinazioni della razza: il prosseneta Mardocheo e la prostituta Ester nel «pamphlet» di Devaux - 3. Ricadute letterarie dello stereotipo della bella ebrea prostituta: la Rosina di Meyrink - 4. L'ebreo-femmina in Weininger e negli altri autori: ebreo-femmina, «femme fatale» e forza dell'ebreo. Le differenti declinazioni della femminilizzazione - 5. Circismo ebraico e omologazione borghese - 6. Antesignani di Hitler: maschi, femmine e inversione dell'ordine naturale - 7. Felicità della Natura e Dolore della Storia) - III. Lo stereotipo della «bella ebrea» fra narrativa e pubblicistica politica (1. Diffidare dell'ebrea: affari e mistero della seduzione nella narrativa - 2. Affari e misteri della seduzione nella pubblicistica antisemita da Regnard a Bergot - 3. Figure politiche e letterarie della bellezza dell'ebrea e del prossenetismo ebraico: il «materialismo storico» di Corneilhan, il Wassertrum di Meyrink, il Baruch di Rosny e l'Halevy di Wast - 4. Weininger e l'«antisemitismo metafisico» - 5. Seduzione della Storia, la società borghese come bordello e dominio del contro tipo) - IV. Il dibattito antisemita sulle origini della perversione ebraica, il cinema quale ultima tappa della razza pervertita e l'economia politica della prostituzione (1. Weininger e Vitoux sull'anestesia morale dell'ebreo - 2. Alle origini della perversione sessuale: tra la prostituzione della Bibbia e la sodomia del Talmud - 3. La società borghese quale «lupanare ebreo»: «fetor judaicus» e «fetor mundi» - 4. Sull'antisemitismo céliniano. Céline e Ford: il cinema ebraico quale nuovo veicolo di prostituzione - 5. Prostituzione e classi dirigenti - 6. Economia politica della prostituzione ebraica) – V. Delinquenza ebraica, omicidio rituale e disperazione dell'antisemitismo davanti all'«Ewigkeit» ebraica (1. L'ebreo delinquente e lo spaccio di alcolici - 2. Mitridatizzazione dell'ebreo e disgregazione sociale - 3. Le implicazioni dell'accusa di omicidio rituale: vampirismo dell'ebreo galiziano e dell'ebreo della Borsa) - VI. Immunità biologica ed «Ewigkeit» dell'ebreo: la conferma della disperazione dell'antisemita (1. Il dramma dell'antisemita fra invecchiamento della modernità, longevità della razza di Asvero e figura dell'«ewige jude»: l'ebreo quale «vaccino vivente» - 2. Sconfitta del Tempo e disperazione antisemita - 3. Negli abissi della disperazione antisemita: le dure repliche della Storia) - Parte seconda. L'intervento delle scienze: il caso della psichiatria - VII. Il Dr. Meige e la resa della terapia: ebrei, tedeschi e zingari (1. Il drumontismo della psichiatria e la «differenza stupefacente!» fra pazienti ebrei e cristiani - 2. Il Dr. Meige, il Dr. Trenga e la resa della terapia: ebrei, zingari e tedeschi) - VIII. Kimon: un'articolazione psichiatrica dei «Protocolli» (1. Il Dr. Kimon: automatismo cerebrale e sonnambulismo sociale dell'ariano - 2. Kimon e la "saviezza" mentale dell'ebreo) - IX. Le ricadute sociali della razza nevrotica (1. L'ebreo in automobile (Drumont) e la psichiatrizzazione della rivoluzione (Kimon e Léon Daudet) - 2. Prostituzione, rivoluzione, isteria: Léon Daudet su Naquet e la figura di Preuss nel «Gilles» di Drieu La Rochelle – 3. Sombart e gli altri: la psichiatrizzazione del finanziere ebreo e la modernità come dominio della nevrosi ebraica) - X. Il passaggio decisivo dalla religione alla scienza e l'articolazione del timore dell'ebreo invisibile (1. Scientismo, deteologizzazione ed «Entzauberung» dell'antigiudaismo - 2. Il Dr. D'Aslonne: nevrosi ebraica e sciagura sanitaria e sociale dei matrimoni misti – 3. La goccia che corrompe il lago: bastardi, meticci, ebrei invisibili e le vie differenti del razzismo e dell'antisemitismo) - XI. La visione spirituale e culturalista dell'ebreo quale fondamento dell'antisemitismo maturo e totalitario (1. Razza biologica e Razza spirituale: la naturalizzazione della cultura - 2. La fondazione naturalistica del «Geist» ebraico – 3. L'ebreo come «razza mentale»: la «razza interiore» dell'ultimo Hitler e lo "spiritualismo" di Le Bon – 4. L'«Aufhebung» di D'Aslonne: la diffusione delle patologie ebraiche e la ghettizzazione dell'ebreo visibile come prima misura) - Parte terza. Tersitismo, mostruosità, animalizzazione: dalla logica del razzismo alla logica dell'antisemitismo - XII. La somatizzazione contro la «Bildung» (1. Somatizzazione mostruosa e tersitismo dell'ebreo - 2. I limiti della «Bildung» e la mostruosità della società moderna) - XIII. Espellere l'ebreo dal genere umano (1. Vermi, ratti, iene: dalla somatizzazione mostruosa all'espulsione dal genere umano; tassare gli ebrei in quanto animali - 2. Fritsch, Meyrink, Kimon e gli altri: sulle prime conseguenze dell'animalizzazione dell'ebreo – 3. La resa della «Bildung» - 4. Qualche conseguenza dell'animalizzazione: conferma del millenarismo antisemita e lotta per l'umanizzazione del mondo) – XIV. Logica del razzismo e logica dell'antisemitismo (1. Il razzismo: nemico esterno, logica della conservazione e animalizzazione verso il basso - 2. L'inversione antisemita della logica razzista: animalizzazione verso l'alto, nemico interno e logica antisemita della sovversione - 3. Radicalismo politico dell'antisemitismo e conseguenze dell'ideologizzazione della figura dell'ebreo - 4. Léon Daudet, l'ebreo «dal viso umano» e il dilemma di Drumont fra il cane ebreo e il cane terranova - 5. L'espulsione dal «pactum unionis», la scissione fra «bíos» e «zoé» e il campo di sterminio quale struttura necessaria - 6. Crisi del "politico" ed epocalità della lotta contro l'ebreo quale rideterminazione del rapporto fine-mezzo - 7. La società liberale quale società di animali) - Indice dei nomi