Storia della cultura fascista Stampa E-mail

Alessandra Tarquini

Storia della cultura fascista

il Mulino, pagg.152, Euro 8,00

 

tarquini_storia  IL LIBRO – Nel tratteggiare l'universo culturale fascista questo libro segue tre direttrici: la politica culturale del regime, la condizione delle diverse arti e discipline, l'ideologia che contrassegnò lo stato totalitario. Guardando alla politica culturale messa in atto dal partito e dal governo fascista l'autrice individua le scelte della classe dirigente al potere in Italia dal 1922 al 1943; concentrandosi sugli intellettuali e sugli artisti chiarisce la portata del contributo da essi fornito al fascismo. Viene così delineata l'ideologia fascista come un sistema di visioni, di ideali e soprattutto di miti, capace di orientare l'azione politica e di promuovere una precisa concezione del mondo.

  DAL TESTO – “[…] dal 1922 fino al 1943, nella cultura fascista vi fu anche un'altra tendenza, non meno importante, rappresentata da autorevoli esponenti del regime e del Partito che non misero mai in discussione la propria appartenenza all'orizzonte della modernità, convinti che il fascismo fosse l'artefice di un'altra modernità, alternativa a quella nata con la Rivoluzione francese. Da questo punto di vista, i fascisti pensarono che avrebbero risposto alle «ferite della modernità» superandola, eliminandone gli aspetti negativi, appropriandosene fino in fondo e quindi cercando di ricomporre il dissidio modernità-antimodernità. Il testimone più importante di questo tentativo, come si è cercato di evidenziare sintetizzando il suo giudizio sulla Rivoluzione francese nel capitolo III, fu Giuseppe Bottai, che tuttavia non fu l'unico.
  “Nella seconda metà degli anni Venti vi era chi notava che gli intellettuali fascisti avevano rivaleggiato per mettere in ridicolo i principi emersi nel 1789. Secondo il giornalista e storico Giacomo Lumbroso si era trattato di una gara inutile perché la democrazia era stata sconfitta politicamente dal fascismo che aveva «fatto giustizia» degli idoli rivoluzionari e cioè «della Sovranità popolare», del «trionfo del numero» e del «culto della maggioranza». Tuttavia, notava Lumbroso, il fascismo non avrebbe rifiutato le «conquiste della dispregiatissima Rivoluzione Francese» che costituivano la base di «ogni assetto sociale, politico e giuridico» […]”.

  L’AUTRICE – Alessandra Tarquini ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia politica all'Università di Pisa. È stata assegnista presso l'Università di Firenze. Ha curato l'edizione del carteggio Croce-Tilgher (Il Mulino, 2004) e del carteggio Gentile-Prezzolini (Edizioni di Storia e Letteratura, 2006). Per il Mulino ha pubblicato Il Gentile dei fascisti. Gentiliani e antigentiliani nel regime fascista (2009).

  INDICE DELL’OPERA - Introduzione - I. Il dibattito storiografico dal 1945 a oggi (1. I primi studi sulla cultura fascista - 2. La storiografia marxista - 3. Il contributo degli studiosi europei e americani - 4. La nuova storiografia italiana - 5. Il dibattito degli ultimi quindici anni) - II. La politica culturale degli anni Venti (1. Le origini dell'ideologia fascista - 2. Il programma scolastico - 3. Il contributo di Giovanni Gentile - 4. Le istituzioni culturali - 5. La fascistizzazione della scuola - 6. L'Opera nazionale balilla - 7. L'Opera nazionale dopolavoro) - III. Gli intellettuali e gli artisti degli anni Venti (1. Gli intellettuali - 2. Il dibattito sull'arte fascista - 3. La letteratura - 4. Fra politica e cultura) - IV. L'ideologia dello Stato totalitario (1. I miti e l'ideologia - 2. Il mito di Mussolini - 3. Il mito dello Stato - 4. Fascismo e nazionalismo - 5. Il mito di Roma - 6. Il mito dell'uomo nuovo - 7. Fascismo e corporativismo - 8. La discussione sulla Rivoluzione francese) - V. La politica culturale degli anni Trenta (1. I ministri dell'Educazione Nazionale e il Pnf - 2. Credere, obbedire e combattere - 3. Il Minculpop - 4. Trasformare le donne) - VI. Gli intellettuali e gli artisti degli anni Trenta (1. Le correnti della cultura - 2. La letteratura - 3. I filosofi del fascismo - 4. La cultura razzista - 5. La città fascista) - VII. La politica culturale e gli intellettuali degli anni Quaranta (1. La Carta della scuola e «Primato» - 2. Il Dizionario di politica) – Conclusioni - Indice dei nomi