Gazprom. Il nuovo impero |
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Stefano Grazioli Gazprom. Il nuovo impero Lantana Editore, pagg.288, Euro 14,50
DAL TESTO – “La regola fondamentale per capire come vanno le cose in questo mondo è perciò «follow the money». Nella versione più attuale: «follow the gas». Gazprom c’era durante la guerra fredda, si chiamava solo in altro modo. E Putin doveva ancora nascere. Stessa cosa per l’Eni: Enrico Mattei è morto quasi cinquant’anni orsono, ma la sua creatura è cresciuta ed è diventata forte, anche se qualcuno avrebbe preferito soffocarla sul nascere. Oggi Russia e Italia viaggiano a braccetto sulla strada che hanno imboccato mezzo secolo fa: Vladimir Vladimirovic e Silvio sono solo i due accompagnatori del momento, che hanno versato un po’ di champagne fuori dai flute. Bisogna lasciar stare i bicchieri e allargare lo sguardo. I rapporti italo-russi non sono il frutto di un’amicizia estemporanea tra due piccoletti che giocano a fare i grandi. La strategia neo atlantica di Mattei ha trovato i suoi eredi su tutti i fronti, in tutti i governi, di ieri, oggi e domani. Così come le relazioni tra Berlino e Mosca non sono riducibili a Schröder nel board di Nordstream. È facile evocare Molotov-Ribbentropp per scatenare gli spettri del passato, ma bisogna sforzarsi di guardare più avanti. Soprattutto se il piccolo grande Sarkozy si mette a fare la corte allo Zar. Il Mondo sta cambiando. Tra Caucaso e Pamir il New Great Game coinvolge diplomazia e terroristi islamici, trafficanti di droga e servizi segreti, multinazionali e signorotti locali. In Occidente il Gioco è più soft: i primi vent’anni dopo la caduta del Muro di Berlino hanno shakerato l’Europa che si sta dando una nuova struttura. Da un parte c’è l’Ue, con un futuro incerto, e dall’altra la Russia e parte dello spazio post sovietico non ancora inglobato nell’architettura occidentale, con un futuro ancora più incerto. Ma la Cortina di ferro non c’è più, la Guerra Fredda è finita ed è normale che ci si tenda la mano a vicenda. Soprattutto se gli interessi coincidono. Quelli energetici, in particolare. L’Europa ha bisogno di gas e petrolio, la Russia ne ha a bizzeffe. La Russia ha bisogno di tecnologia, l’Europa ha il know-how. La dipendenza è simmetrica. La strada è da percorrere dunque insieme. Non tutti però sono d’accordo.” L’AUTORE – Stefano Grazioli (Sondrio 1969) ha lavorato in Germania e Austria per diversi media. A Vienna ha diretto tra l’altro la redazione online del quotidiano «Kurier». Dal 2003 vive tra l’Italia, Bonn, Mosca e Kiev lavorando come freelance per testate italiane e straniere. Si occupa da tempo di Russia e di spazio postsovietico. In Italia ha pubblicato La galassia neonazista in Germania e Austria (2002), Vladimir Putin, la Russia e il nuovo ordine mondiale (2003), Nel nome della gente, populisti estremisti e leader carismatici nell’Europa d’oggi (2004). INDICE DELL’OPERA – Prologo - I. La Russia è tornata - 1. Il sistema Putin - 2. Questioni di prospettiva - 3. L’abbuffata degli oligarchi - II. Tutto il potere a Gazprom - 1. Pietroburgo connection - 2. La sorella minore: l’Ucraina - 3. Il giardino dei vicini. Dai Balcani al Caucaso - 4. L’amante tedesco - 5. Alla corte dello zar. La Russia e l’Unione europea - 6. Volemose bene - III. Il Grande Gioco in Asia centrale - 1. Il mondo multipolare - 2. La scacchiera di Brzezinski - 3. La battaglia negli Stan – Epilogo – Note - Bibliografia
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