L’invenzione del popolo ebraico |
Shlomo Sand L’invenzione del popolo ebraico Rizzoli, pagg.540, Euro 21,50
IL LIBRO – Che cos’è il popolo ebraico? Secondo Shlomo Sand, la risposta si trova nella Storia. Non, però, in quella ufficiale, costruita e avallata da studiosi che hanno abilmente manipolato le fonti per creare una visione unitaria e coerente del passato. Di fatto, miti fondativi dalla storicità dubbia, come l’esilio babilonese, la conquista del paese di Canaan o la monarchia unita di Davide e Salomone, sono diventati le colonne di una ricostruzione della storia degli ebrei presentata come una sorta di percorso ininterrotto che dall’epoca biblica si dipana senza soluzione di continuità fino ai giorni nostri. Ma davvero esiste un “popolo ebraico” omogeneo, costretto all’esilio dai Romani nel primo secolo, un gruppo etnico la cui purezza è sopravvissuta a due millenni, una nazione finalmente tornata nella sua patria perduta? Nulla di tutto ciò: in realtà, sostiene Sand, gli ebrei discendono da una pletora di convertiti, provenienti dalle più varie nazioni del Medioriente e dell’Europa orientale. Ma la storiografia di stampo nazionalista ha fornito fondamento e giustificazione all’impresa di colonizzazione sionista. Con rigore e vis polemica, Shlomo Sand scuote una delle fondamenta dell’esistenza stessa dello Stato d’Israele e della sua politica identitaria. E senza timore di intaccare certezze consolidate — come dimostra l’acceso dibattito che ha fatto seguito alla pubblicazione del volume in Israele, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti — intraprende un viaggio a ritroso nella storia e nella storiografia ebraiche basandosi su fonti e reperti archeologici per ricostruire e affermare una nuova verità. Lo anima la speranza in una società israeliana aperta e multiculturale perché “se il passato della nazione è stato soprattutto un sogno perché non cominciare a sognare un nuovo futuro, prima che il sogno si trasformi in un incubo?” DAL TESTO – “L'opinione condivisa dei nuovi archeologi e studiosi della Bibbia è che la magnifica monarchia unita non sia mai esistita e che il re Salomone non avesse palazzi tanto grandi da poter alloggiare le sue settecento mogli e trecento concubine. Il fatto che la Bibbia non dia un nome a questo vasto impero non fa che confermarlo. La potente monarchia unita, fondata naturalmente per grazia e con la benedizione di un unico Dio, è al contrario un'invenzione di autori più tardi che con fervida immaginazione rielaborarono le leggende sulla creazione del mondo e sul terribile diluvio, sulle peregrinazioni dei patriarchi e sulla lotta di Giacobbe con l'angelo, sull'uscita dall'Egitto e sulla divisione del Mar Rosso, sulla conquista di Canaan e sul miracoloso arresto del sole a Gabaon. “I miti fondamentali sull'origine antica di un popolo straordinario proveniente dal deserto che aveva conquistato con la forza un vasto paese per edificarvi un regno magnifico servirono fedelmente l'ascesa del nazionalismo ebraico e l'impresa di colonizzazione sionista. Per un secolo costituirono il carburante testuale che fornì energia spirituale a una politica identitaria estremamente complessa e a una colonizzazione territoriale che esigeva autogiustificazioni e un numero considerevole di vittime”. L’AUTORE – Shlomo Sand è professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Tel Aviv. Formatosi in Israele e in Francia, è specializzato in Storia dell’Europa occidentale. L’invenzione del popolo ebraico, la sua opera più discussa, è stata tradotta in inglese, francese, russo e arabo. INDICE DELL’OPERA – Norme per la traslitterazione dall'ebraico - Introduzione all'edizione inglese – Introduzione. Cumuli di ricordi: linee guida della controstoria – Capitolo 1. Creazione di popoli: sovranità popolare e aspirazione all'uguaglianza - Capitolo 2. «Mitostoria»: in principio Dio creò la nazione – Capitolo 3. L'invenzione dell'Esilio: «E molti pagani [...] si fecero Giudei» - Capitolo 4. Terre del silenzio. Alla ricerca del tempo (ebraico) perduto – Capitolo 5. La gloria e lo splendore: politica identitaria in Israele - Note - Ringraziamenti
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