Il corporativismo fascista |
Alessio Gagliardi Il corporativismo fascista Laterza, pagg.XII-193, Euro 18,00
IL LIBRO – Il fascismo volle proporsi come ‘terza via’ alternativa al capitalismo e al socialismo, come esperimento rivoluzionario fondatore di uno ‘Stato nuovo’ e di un diverso sistema sociale. Della terza via fascista il corporativismo fu uno degli aspetti principali e maggiormente appariscenti. Oggetto di accesi dibattiti e della costante attenzione delle gerarchie del fascismo, l’attuazione delle corporazioni fu però tardiva e per nulla commisurata alle aspettative. Nonostante la notevole sproporzione tra le parole e i fatti, l’azione del sistema corporativo non fu però senza esito, perché accompagnò e favorì trasformazioni profonde nell’organizzazione delle classi e dei ceti e nel rapporto tra la società e lo Stato. DAL TESTO – “Il rapporto più stretto tra Confindustria e Stato era, ovviamente, soprattutto una conseguenza della nuova fase dell'economia dell'Italia fascista. Alla metà degli anni Trenta il «compromesso autoritario» tra mondo economico e fascismo registrò infatti un ulteriore rafforzamento, dovuto da un lato al consolidamento del regime e alla crescita del consenso di cui esso godeva e, dall' altro, all'estensione dell'intervento pubblico e alle misure adottate dal governo per fronteggiare la crisi economica. Nel quadro delle nuove politiche «autarchico-belliche», le istituzioni pubbliche diventavano sempre più un interlocutore privilegiato per i grandi gruppi industriali e finanziari. I salvataggi, le commesse statali, le limitazioni delle importazioni, la restrizione della concorrenza e gli investimenti per l'attuazione dei piani autarchici offrirono un decisivo sostegno alle imprese, e principalmente alle maggiori. Al tempo stesso, gli obiettivi espansionistici e «imperiali» sempre più largamente presenti nella retorica del regime valorizzavano la funzione del potere economico: solo una potenza industriale poteva infatti ambire a recitare un ruolo di potenza politica nello scenario internazionale”. L’AUTORE – Alessio Gagliardi è dottore di ricerca in Storia contemporanea all’Università di Torino. Attualmente svolge attività didattica e di ricerca presso l’Università di Roma La Sapienza e l’Università dell’Aquila. È autore di L’impossibile autarchia (Soveria Mannelli 2006) e di numerosi saggi e articoli sulle istituzioni economiche del fascismo e sulla storia del sindacalismo italiano. INDICE DELL’OPERA - Introduzione – 1. Cultura, idee, ideologia (1. La «civiltà dei produttori» - 2. La ricerca della terza via - 3. I diversi corporativismi) – 2. L'autoritarismo sindacale (1. La lunga preparazione - 2. Nel segno di Alfredo Rocco - 3. Un ministero per lo Stato nuovo - Dal sindacato alla corporazione) – 3. Corporativismo senza corporazioni (1. Il Consiglio nazionale delle corporazioni - 2. Lo «Stato maggiore dell'economia» - 3. Politiche sociali e legislazione del lavoro - 4. La «normalizzazione») – 4. Le corporazioni entrano in funzione (1. Nella teoria e nella realtà - 2. Effetti sull'economia - 3. Un nuovo sindacalismo - 4. La politica degli industriali - 5. Il corporativismo realizzato - 6. Delusioni e mancate riforme) – Note - Indice dei nomi
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