Beppe Niccolai. Il missino e l'eretico |
Alessandro Amorese Beppe Niccolai. Il missino e l'eretico Eclettica Edizioni, pagg.270, Euro 16,00
IL LIBRO – Giuseppe Niccolai, detto Beppe (1920-1989), volontario nella Seconda Guerra Mondiale e ospite nel Fascist's Criminal Camp di Hereford. Deputato del Movimento Sociale Italiano per due Legislature, dal 1968 al 1976. La sua relazione alla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia fu lodata da Leonardo Sciascia come "una cosa seria". Consigliere Comunale del Msi a Pisa dal 1951 al 1980. Almirantiano di ferro fino al 1984, quando con la mozione "Segnali di vita" inaugura una differenziazione che lo porta all'opposizione interna. Personaggio complesso e tormentato. Una vita politica in cui nel lungo percorso missino arriva il rimettersi in gioco, il riposizionarsi; subentra la necessità di un cambiamento che lo porta, giocando d'attacco, all'eresia dell'aprirsi agli altri, alla volontà di modernizzare il partito. In queste due epoche di una stessa esistenza rimangono fermi ed intatti il rigore morale e l'apertura mentale, la sobrietà, la lotta a tutte le caste, con qualche decennio d'anticipo, l'allergia ai privilegi, la passione per un popolo e per una Nazione; con il chiodo fisso del ricomporre l'Italia "scissa e martoriata". DAL TESTO – “In politica estera il Movimento Sociale aveva scelto da tempo la via ufficiale del fìlo-atlantismo, soprattutto in chiave anti-sovietica, ma al suo interno circolava comunque da sempre una corrente trasversalmente antiamericana, che andava da un fisiologico quanto sterile spirito di rivalsa contro i vincitori della seconda guerra mondiale ad una posizione più completa e significativa, che contestava la logica di Jalta, condannando entrambe le superpotenze che si erano in qualche modo divise il mondo. La seconda posizione era quella soprattutto portata avanti dal mondo rautiano e da buona parte degli ambienti giovanili, anche come critica all'American Way of life. Niccolai aggiunge il dato dell'"Indipendenza nazionale", indipendenza politica, energetica, culturale. Soprattutto dagli Stati Uniti, poiché considera a metà anni '80 l'impero sovietico in declino costante e soprattutto descrive la Dc come partito autocolonizzante, come simbolo quindi della dipendenza verso gli Usa. Niccolai, come ricorda Marco Tarchi nel suo "Cinquant'anni di nostalgia", "è l'unico a sfruttare politicamente i fatti di Sigonella (nell'ottobre 1985 il sequestro della nave Achille Lauro da parte di terroristi palestinesi portò ad uno scontro diplomatico tra Italia e Usa), presentando un ordine del giorno al Comitato centrale, che condannava il comportamento americano che Almirante fa addirittura approvare; tra l'altro provocando anche una spaccatura all'interno della corrente di maggioranza, con le dimissioni di Mirco Tremaglia da responsabile del settore dei rapporti con l'estero. Così la raccontano, in 'Fascisti Immaginari' (Vallecchi, 2003), Luciano Lanna e Filippo Rossi: "Nel 1985, in occasione della crisi di Sigonella, Niccolai fece approvare dal Comitato centrale del MSI un ordine del giorno di sostegno a Craxi, in nome dello "scatto" di orgoglio nazionale. D'altra parte, come spiegò dopo la sua morte lo stesso Tatarella in una riunione del Comitato centrale missino, Niccolai voleva fare del MSI una sorta di «laburismo nazionale»: era, insomma, un autentico uomo di sinistra e, in prospettiva, sognava una convergenza strategica tra il MSI e la sinistra italiana"”. L’AUTORE – Alessandro Amorese, 36 anni, laureato in Scienze Politiche, giornalista. Impegnato nella militanza politica fin da giovanissimo, è consigliere comunale del PDL di Massa (il più votato del centro-destra). Attualmente è uno degli animatori dell'Associazione Culturale Avamposto della Tradizione che ha creato uno spazio non conforme nel centro di Massa. Giornalista e fotografo, nel marzo del 2008 ha fondato con due amici il giornale telematico www.ilquotidianoapuano.net. Collabora con diverse testate, tra cui Area, Laboratorio 99, Sport People, Identitario.org, L'Opinione. INDICE DELL’OPERA - Introduzione - Capitolo I. Il missino (Gli anni della guerra - "Prisoner of war", a Hereford - Il ritorno in patria - I primi anni nel MSI a Pisa - Niccolai Federale - Nel caldo dei consigli comunali - Il Machiavelli - Rosso e Nero - Missino doc - Il radicamento politico ed elettorale oltre Pisa - 1968 la rocambolesca elezione a deputato - "L'onorevole Inutile" - La morte di Franco Serantini - La relazione alla Commissione d'Inchiesta sulla Mafia e le lodi di Sciascia – L’attività parlamentare - Niccolai (con Catherine Spaak) sulla prima pagina di Stop! - Le elezioni politiche del '76 e la non rielezione - La DC, il nemico principale - Il 'facciamoci male' e la prefazione a 'Noi Rivoluzionari' - La 'religio' e la 'pesca delle occasioni' - Niccolai e il Fronte della Gioventù - 'Fascio e martello' - Pisa chiude con Roma: la rottura con Almirante e l'almirantismo - 'Segnali di Vita' contro l'unanimismo e il conformismo – L’intervento al Congresso di Roma - Il rifiuto di tornare in Parlamento – L’incontro con Mennitti verso la 'Proposta Nazionale' - Verso il Congresso di Sorrento - Lo storico discorso a Sorrento - Gli Echi dalla Versilia - La 'beffa’ alla Direzione Nazionale) - Capitolo II. ...e l'eretico (... e l'eretico - Per l'indipendenza nazionale - Il Fascismo Immenso e Rosso - L'eresia del dialogo con 'gli altri' - Un pensiero nazional-popolare - Le nuove tematiche della politica - In un 'mondo multipolare' - La malattia - Il tributo) – Appendice. La relazione di minoranza alla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul Fenomeno della Mafia in Sicilia – Bibliografia
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