Il corporativismo Stampa E-mail

Ugo Spirito

Il corporativismo

Rubbettino, pagg.700, Euro 45,00

 

spirito_corporativismo  IL LIBRO - "I saggi raccolti nei volumi qui ristampati sono intrinsecamente legati alla rivista «Nuovi studi di diritto, economia e politica» che fu pubblicata negli anni dal 1927 al 1935 sotto la direzione mia e di Arnaldo Volpicelli. Dal 1932 in poi vennero esprimendo in gran parte le ricerche della Scuola di studi corporativi dell'Università di Pisa, scuola che ebbe anche una sua propria rivista, l' «Archivio di studi corporativi» diretta da Giuseppe Bottai. Il significato del mio rapporto col Bottai è stato da me precisato in una nota - Interpretazione del corporativismo - pubblicata in «Il diritto del lavoro», 1965, n. 4-5. Per la storia di tutto questo periodo storico si può confrontare il libro di Antimo Negri, Dal corporativismo comunista all'umanesimo scientifico: Itinerario teoretico di Ugo Spirito, Lacaita editore, Manduria 1964".

  DAL TESTO - "L'economia corporativa si oppone a tutta la vecchia economia definendola liberale. Nella corporatività difende la statalità dell'individuo, che è quanto dire la scientificità dell'economia. Corporativa, dunque, in quanto opposta a liberale, in quanto da un presupposto antiscientifico (l'individuo-atomo) si passa a uno scientifico (l'individuo-Stato), in quanto dalla falsa scienza si passa alla vera scienza. Corporativa, perciò, non per quel tanto di contingente che può essere in un regime politico transeunte, bensÌ per quella verità eterna di cui il regime politico transeunte è luminosa espressione all'occhio dello storico. Il regime corporativo è, come tutta la rivoluzione fascista, il frutto di un'evoluzione di pensiero che va dalla più alta specializzazione alla più piccola determinazione pratica, e non rappresenta perciò uno degli infiniti regimi che la scienza può studiare, ma l'unica realtà storica nella più progredita coscienza. Possiamo pure togliere l'epiteto di corporativa all'economia nuova: quell'epiteto vale a contrapporre corporativo a liberale, nuovo a vecchio, vero a falso. Né più o meno che questo. E quando il falso non sarà più a contenderci passo passo il nuovo cammino, saremo ben lieti di cancellare un epiteto che suonerà pleonastico. La scienza non può essere che una e io attendo serenamente - ma l'attesa sarà vana - che di fronte a questa cattedra venga a dimostrare il suo diritto di esistenza quella dell'economia tradizionale".


  L'AUTORE - Ugo Spirito (Arezzo 1896 - Roma 1979) è stato uno dei principali filosofi italiani del Novecento. Cresciuto alla scuola di Giovanni Gentile, ha collaborato con il filosofo siciliano alla redazione di numerose riviste e alla Enciclopedia italiana. Nel 1927 ha fondato e diretto, insieme con Arnaldo Volpicelli, i "Nuovi studi di diritto, economia e politica": questa esperienza lo porta ad incontrare l'economia e il corporativismo, nonché a stabilire rapporti di grande collaborazione e amicizia con Giuseppe Bottai, ministro dell'Economia corporativa dal 1927. Dal 1932 lasciò l'insegnamento della filosofia e accettò la cattedra di Economia corporativa a Pisa che Bottai gli propose e nello stesso anno, a Ferrara, al II convegno di studi sindacali e corporativi, espose la famosa teoria della "corporazione proprietaria", per un definitivo superamento della concezione tradizionale della proprietà privata: venne attaccato da tutti, industriali e sindacalisti, non fu sufficientemente sostenuto da Bottai, ma trovò l'appoggio di Mussolini.

  Tra il 1935 e il 1938 insegnò filosofia nelle università di Messina, Genova, quindi di Roma, presso la facoltà di magistero. Fu questo il periodo più fecondo della sua attività scientifica: pubblicò La vita come ricerca, il suo libro più famoso, con il quale segnò la sua distanza dall'attualismo gentiliano. Il volume suscitò polemiche: la più nota fu quella di Delio Cantimori che difese l'ortodossia gentiliana contro Spirito. Nel 1941 pubblicò La vita come arte e intanto continuò la collaborazione, anche se in termini sempre più critici, con il regime: scrisse il saggio Guerra rivoluzionaria, partecipò a seminari sul Romanticismo e l'ordine nuovo, a convegni sull'idea di Europa e sul piano economico, collaborando ancora con Bottai ma soprattutto con Camillo Pellizzi, il nuovo presidente dell'Istituto nazionale di cultura fascista, nello sviluppo delle teorie corporative nell'ottica della guerra in corso.

  Dopo la morte di Gentile (1944), Spirito ereditò la direzione scientifica della casa editrice Sansoni. Sottoposto al procedimento di epurazione per apologia e collaborazione con il fascismo e subito riammesso in servizio, nel 1947 assunse la direzione del "Giornale critico della filosofia italiana", mentre l'anno dopo pubblicò Il problematicismo, momentaneo punto d'arrivo della sua evoluzione filosofica. Si considerò politicamente vicino al Pci e pubblicò La filosofia del comunismo, che tuttavia suscitò la netta disapprovazione di Togliatti, che non lo considerva comunista. Nel 1953 pubblicò La vita come amore, l'ultimo volume della trilogia iniziata nel 1936. Nel 1956 visitò l'Unione Sovietica, alla ricerca di punti di riferimento in merito al proprio "comunismo"; non avendoli trovati nonostante un lungo dialogo con Kruscev, optò nel 1961 per la Cina di Mao, con il quale ebbe anche un colloquio. Le impressioni di questi viaggi furono contenute nel volume Comunismo cinese e comunismo russo edito nel 1962.

  La sostanziale delusione del comunismo realizzato portò Spirito a misurarsi con un nuovo elemento che lo affascinò particolarmente, la scienza. Pubblicò nel 1966 Dal mito alla scienza, dove pose nuovi orizzonti al proprio problematicismo, scrisse con Del Noce Tramonto o eclissi dei valori tradizionali (1971) e nello stesso anno diede alle stampe Storia della mia ricerca, nel quale ripercorse il proprio rapporto con la filosofia e la scienza. Contemporaneamente riprese gli studi corporativi e come presidente della Fondazione Gentile, insieme con l'Enciclopedia italiana e la Scuola Normale Superiore di Pisa, organizzò il primo convegno su Giovanni Gentile (1975). L'anno dopo pubblicò Dall'attualismo al problematicismo, che con le Memorie di un incosciente (1977), costituì il bilancio scientifico della sua vita di ricerca. L'anno successivo completò la prima stesura di Ho trovato Dio, un saggio nel quale affrontò il problema religioso e che fu pubblicato postumo dalla Fondazione Ugo Spirito. Morì a Roma nel 1979.

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione, di Gaetano Rasi – Prefazione - Dall'economia liberale al corporativismo. Critica dell'economia liberale – Avvertenza - Parte prima - I. La scienza dell'economia - II. I sofismi dell'economia pura - III. Politica ed economia corporativa - IV. Il corporativismo come negazione dell'economia - V. Corporativismo e libertà - Parte seconda – I. Prime linee di una storia delle dottrine economiche - II. Il liberalismo - III. Economia ed etica nel pensiero di Hegel - IV. Vilfredo Pareto - V. Croce economista - I fondamenti dell'economia corporativa – Avvertenza - Parte prima - I. La nuova economia - II. L'identificazione di individuo e Stato - III. Benessere individuale e benessere sociale - IV. La libertà economica - V. Economia nazionale ed economia internazionale - VI. Liberismo e protezionismo - Parte seconda – I. L'ordinamento corporativo della nazione e l'insegnamento dell'economia politica - II. Se esista, storicamente, la pretesa repugnanza degli economisti verso il concetto dello Stato produttore - III. Propaganda politica e scienza – IV. I «Lineamenti di economia politica» di Agostino Lanzillo - V. Economia liberale ed economia corporativa - VI. L'economia attualizzata - VII. Il metodo matematico in sociologia e in economia - VIII. Una difesa dell'«homo oeconomicus» - IX. Riformismo o rivoluzione scientifica? - X. Critiche di filosofi - XI. La nuova scienza dell'economia secondo Werner Sombart - Capitalismo e corporativismo – Avvertenza – Introduzione - I. Individuo e Stato nell'economia corporativa - II. Il corporativismo come liberalismo assoluto e socialismo assoluto - III. Regime gerarchico - IV. La crisi del capitalismo e il sistema corporativo - V. L'iniziativa individuale - VI. Economia programmatica - VII. L’economia programmatica corporativa - VIII. Statalismo corporativo - IX. Verso la fine del sindacalismo - X. Il problema del salario - XI. Ruralizzazione o industrializzazione? – Appendice - Arnaldo Volpicelli - I fondamenti ideali del corporativismo