Perché l'Olocausto non fu fermato Stampa E-mail

Theodore S. Hamerow

Perché l'Olocausto non fu fermato. Europa e America di fronte all'orrore nazista

Feltrinelli, pagg.496, Euro 28,00

 

hamerow_olocausto.jpg  IL LIBRO - È ormai noto che la notizia dello sterminio sistematico degli ebrei ad opera dei nazisti circolava in Europa e negli Stati Uniti fin dal 1942. Eppure ci vollero tre lunghi anni prima che si ponesse fine alla barbarie del genocidio. Nel frattempo, nessuna azione militare specificamente finalizzata a sabotare la macchina nazista dell’orrore. Nessuna iniziativa diplomatica esplicitamente rivolta a fermare la mano degli aguzzini. Anzi, l’accoglienza di rifugiati ebrei in fuga dalla Germania fu resa ancor più difficile e le porte delle frontiere si chiusero per loro quasi ermeticamente. Perché?

  Theodore Hamerow fornisce a questo inquietante interrogativo storico, ancora vivo a tanti anni dalla fine della guerra, una risposta sgradevole ma molto precisa: l’Olocausto non fu fermato prima perché anche le democrazie occidentali furono percorse al loro interno da una fortissima ondata di antisemitismo, che impedì ai governi di prendere misure concrete in soccorso degli ebrei. Perfino negli Stati Uniti, si tentò di far passare le notizie sullo sterminio per semplice propaganda e la questione ebraica come un problema locale. E poi come avrebbero reagito le altre minoranze se si fosse intervenuti solo in favore degli ebrei? La guerra andava combattuta, ma in nome della sicurezza nazionale e non certo per sottrarre gli ebrei al loro destino.

  Frutto di un vastissimo lavoro d’archivio, il libro di Hamerow documenta per la prima volta in modo sistematico perché l’Occidente lasciò mano libera alla follia omicida nazista. Con una conclusione amara: pur sconfitto, Hitler in un certo senso ha vinto perché è riuscito a spazzare via gli ebrei dall’Europa.

 

  DAL TESTO - "Questa opinione veniva spesso espressa in una forma più elegante anche in conferenze, articoli, convegni e raduni di massa. Il tono era più serio, il linguaggio più ricercato, ma la conclusione era essenzialmente la stessa: gli ebrei erano una forza decisiva della campagna bellicista che veniva condotta in America.

  "La formulazione più nota di questa tesi, quella che attrasse maggiore attenzione e provocò il dibattito più veemente, fu il discorso tenuto da Charles A. Lindbergh l'11 settembre del 1941 a Des Moines. Il celebre aviatore, ancora oggetto di ammirazione per il suo volo solitario da una costa all'altra dell'Atlantico, ancora commiserato per il rapimento e la morte del suo bambino, era divenuto uno dei principali sostenitori del non intervento. Sapeva che molti altri americani, alcuni dei quali potenti e influenti, erano comunque a favore di un sostegno all'Inghilterra nella lotta contro la Germania. All'inizio del discorso, perciò, identificò la grande minaccia alla neutralità e alla sicurezza della nazione: "I tre gruppi più importanti che spingono il paese verso la guerra sono i britannici, gli ebrei e il governo Roosevelt". Questi istigatori del conflitto armato dovevano essere riconosciuti e combattuti da tutti i cittadini patriottici che avessero a cuore l'interesse nazionale".

 

  L'AUTORE - Theodore S. Hamerow è professore emerito di Storia all’università di Wisconsin-Madison.

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - 1. Il canto delle sirene dell'emancipazione - Prima parte. La Grande depressione e l'antisemitismo - 2. La crisi dell'Europa orientale - 3. Il dilemma francese - 4. La Gran Bretagna alle prese con il problema dei profughi - 5. Alla ricerca di asilo nel Nuovo mondo: gli Stati Uniti - 6. Alla ricerca di asilo nel Nuovo mondo: Canada o America Latina? - Seconda parte. L'interminabile dibattito americano - 7. Alla ricerca di un riparo - 8. La guerra delle parole - 9. La strategia ebraica dello "zitti, zitti" - 10. Tra Scilla, Cariddi e Washington DC - Terza parte. L'annientamento della comunità ebraica europea - 11. L'inizio di un genocidio - 12. Ebrei combattivi, ebrei circospetti ed ebrei condannati - 13. L'arte politica della compassione attentamente calibrata - 14. Si sarebbe dovuto fare di più per fermare l'Olocausto? - Quarta parte. Da vittime a martiri - 15. Il crepuscolo della comunità ebraica europea - 16. L'ascesa dell'Olocausto - Note - Bibliografia - Indice dei nomi - Ringraziamenti